BASSOLINO E IERVOLINO
«Una
straordinaria forza»
Una croce con lo stemma papale lavorata con argento, corallo rosso e
lapislazzuli. È stata realizzata a Torre del Greco dalla ditta Ascione,
splendido manufatto dell'artigianato locale, ed è il dono che il «governatore»
della Campania Antonio Bassolino ha consegnato nelle mani di Giovanni Paolo II,
in segno della riconoscenza per l'indimenticabile e storica giornata ischitana,
ma anche come un primo «acconto» di gratitudine per l'annuncio di quel sogno di
un ritorno a Pompei che Sua Santità comincia a cullare mentre è in volo,
qualche attimo prima di atterrare a Casamicciola, e che poi rivelerà alla
folla, davanti al Castello aragonese. Più tardi, in proposito, Bassolino
commenterà con i cronisti: «È una bella sorpresa quest'annuncio, che va a
suggellare una giornata davvero particolare per la regione. Il Papa ha parlato
di Ischia come un laboratorio di cultura e di accoglienza: ebbene, anche Pompei
e tutta la Campania devono essere questo, con il turismo che da economia della
bellezza sappia diventare occasione di dialogo e di scambio tra culture e
religioni». In definitiva: non è ancora accantonata questa storica visita del
Papa e già si guarda al futuro. Un nuovo impegno anche per la Regione Campania,
che nell'organizzazione della giornata ischitana ha giocato un ruolo
importante. Così potrebbe essere anche per Pompei. Tra le autorità civili
presenti ai due appuntamenti col Papa c'era anche il sindaco di Napoli, Rosa
Russo Iervolino, accompagnato dal presidente del Consiglio comunale partenopeo
Giovanni Squame. Con fascia tricolore applaude all'uomo vestito di bianco e
canta «'O sole mio» insieme ai giovani che davanti al Santuario del Soccorso
attendono l'arrivo del pontefice. La Iervolino - confida al termine - resta
colpita ancora una volta dall'immagine di straordinario vigore e dal
persuadente invito al coraggio e alla speranza che Giovanni Paolo II riesce a
trasmettere, a dispetto della forma fisica: «È incredibile come ogni volta si
ripeta la stessa sensazione. Eppure io ho passato una vita a Roma, dove spesso
m'è capitato di avere incontrato il Santo Padre: dovrei essermi abituata. E
invece non è così. Ogni volta è sempre diverso. Il Papa sa infondere una
straordinaria forza. È commovente, davvero commovente. Che tempra: appare
visibilmente sofferente, affaticato, ma sa dare coraggio e speranza». E proprio
questo motivo pare sia stato al centro della riflessione comune che a tavola,
in un ristorante di Forio (a «La Romantica»), nel corso di una veloce
colazione, ha trovato concordi Bassolino, Iervolino e Squame.