“IL MATTINO”

6 Maggio 2002

 

 

BASSOLINO E IERVOLINO
«Una straordinaria forza»


Una croce con lo stemma papale lavorata con argento, corallo rosso e lapislazzuli. È stata realizzata a Torre del Greco dalla ditta Ascione, splendido manufatto dell'artigianato locale, ed è il dono che il «governatore» della Campania Antonio Bassolino ha consegnato nelle mani di Giovanni Paolo II, in segno della riconoscenza per l'indimenticabile e storica giornata ischitana, ma anche come un primo «acconto» di gratitudine per l'annuncio di quel sogno di un ritorno a Pompei che Sua Santità comincia a cullare mentre è in volo, qualche attimo prima di atterrare a Casamicciola, e che poi rivelerà alla folla, davanti al Castello aragonese. Più tardi, in proposito, Bassolino commenterà con i cronisti: «È una bella sorpresa quest'annuncio, che va a suggellare una giornata davvero particolare per la regione. Il Papa ha parlato di Ischia come un laboratorio di cultura e di accoglienza: ebbene, anche Pompei e tutta la Campania devono essere questo, con il turismo che da economia della bellezza sappia diventare occasione di dialogo e di scambio tra culture e religioni». In definitiva: non è ancora accantonata questa storica visita del Papa e già si guarda al futuro. Un nuovo impegno anche per la Regione Campania, che nell'organizzazione della giornata ischitana ha giocato un ruolo importante. Così potrebbe essere anche per Pompei. Tra le autorità civili presenti ai due appuntamenti col Papa c'era anche il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, accompagnato dal presidente del Consiglio comunale partenopeo Giovanni Squame. Con fascia tricolore applaude all'uomo vestito di bianco e canta «'O sole mio» insieme ai giovani che davanti al Santuario del Soccorso attendono l'arrivo del pontefice. La Iervolino - confida al termine - resta colpita ancora una volta dall'immagine di straordinario vigore e dal persuadente invito al coraggio e alla speranza che Giovanni Paolo II riesce a trasmettere, a dispetto della forma fisica: «È incredibile come ogni volta si ripeta la stessa sensazione. Eppure io ho passato una vita a Roma, dove spesso m'è capitato di avere incontrato il Santo Padre: dovrei essermi abituata. E invece non è così. Ogni volta è sempre diverso. Il Papa sa infondere una straordinaria forza. È commovente, davvero commovente. Che tempra: appare visibilmente sofferente, affaticato, ma sa dare coraggio e speranza». E proprio questo motivo pare sia stato al centro della riflessione comune che a tavola, in un ristorante di Forio (a «La Romantica»), nel corso di una veloce colazione, ha trovato concordi Bassolino, Iervolino e Squame.