16 settembre 2002

 

 

Introduzione al Catalogo di “Napolifilmfestival”

 

di Michele Capasso

 

In questa fine dell’estate 2002 molti avvenimenti e anniversari suscitano spunti di riflessione.

Il 24 agosto del 1902 nasceva Fernand Braudel e questo centenario dovrebbe richiamare l’attenzione di quei politici, studiosi ed opinionisti che hanno dimenticato - in questi tempi di globalizzazione - il Mediterraneo ignorando la sua persistente centralità nelle vicende umane, soprattutto in quelle contemporanee. Oggi, più che mai, non dobbiamo dimenticare la lezione principale braudeliana della nostra storia : che cioè l’Europa è soprattutto rapporto forte con il Mediterraneo, è cerniera con il Medio  Oriente e con l’Asia e che , se si ignora tutto ciò, l’ancor troppo giovane Unione Europea ha di fronte un destino di subalternarietà - verso il “potente alleato” americano - che potrebbe diventare molto pericoloso.

Di recente si è concluso a Johannesburg il vertice ONU sullo sviluppo sostenibile del pianeta. L’ennesimo fallimento causato dalla miopia dei potenti che, ostinati a proteggere le multinazionali e le grandi industrie che inquinano e distruggono, stanno uccidendo la Terra. Per questo è essenziale il ruolo della cultura e degli strumenti di comunicazione, quali l’audiovisivo e il cinema: dobbiamo gridare, denunciare, non stancarci di far sentire la nostra voce. Dobbiamo dire che nessuno è al sicuro. Dobbiamo farlo anche se nessuno ci ascolta.

L’anniversario dell’11 settembre costituisce un momento di riflessione e, al tempo stesso, di impegno:l’esigenza della pace deve avere come premessa la condanna del terrorismo - di qualsiasi origine - ed una intercomunicabilità tra le diverse culture, tra diversi modi di essere. La mondializzazione oggi si traduce soprattutto in virulenza, esasperazione del sé, che sfociano facilmente in radicalismi da una parte e razzismi dall’altra. Ambedue sono figli di una stessa problematica:l’omologazione dell’altro.

Su questi temi, la Fondazione Laboratorio del Mediterraneo,con l’Accademia del Mediterraneo e Maison de la Méditerranée, è impegnata fin dalla sua costituzione: pace, sviluppo sostenibile, progresso condiviso, dialogo interculturale e interreligioso sono tra i principali obiettivi perseguiti con azioni concrete e strumenti adeguati. Tra questi il Cinema, cui la Fondazione ha dedicato particolare attenzione istituendo i Premi internazionali “ Sarajevo” e “Laboratorio Mediterraneo” e sostenendo eventi quali il “Triestefilmfestival” ed altri.

Negli ultimi due anni la Fondazione ha poi realizzato il progetto “Cinemamed”, cofinanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma “Euromed Audiovisuel” e che si è rivelato essere tra le principali azioni a favore del dialogo implementando il processo di pace attraverso:

·        la selezione di oltre 150 opere cinematografiche prodotte dai Paesi arabi mediterranei, con traduzione e sottotitolatura delle stesse nelle lingue italiana, francese, inglese, spagnola e portoghese;

·        la realizzazione di un “Festival itinerante del cinema dei Paesi arabi mediterranei” che -unitamente a seminari, conferenze ed incontri - si è svolto nel 2000 - 2001 a Montpellier, Palermo, Bologna, Edimburgo, Cattolica, Lecce, Madrid, Ammam e Lisbona, raccogliendo l’interesse di oltre 150.000 spettatori ( cinemamed.euromedi.org);

·        il restauro delle opere principali del regista egiziano Salah Abu Seif;

·        la pubblicazione e diffusione del catalogo generale, in italiano e inglese, del festival;

·        la pubblicazione e diffusione di un libro sulle cineteche dei Paesi euromediterranei;

·        la realizzazione di due seminari di alta formazione per sceneggiatori, realizzati il primo nel luglio 2002 con successo a Beirut e rivelatosi eccezionale strumento per promuovere meccanismi generatori di pace, comprensione e reciproco rispetto. Il secondo seminario è previsto a Marrakech nel prossimo dicembre 2002;

Cinemamed”si concluderà quest’anno con una importante retrospettiva dedicata al regista egiziano Salah Abu Seif. L’evento si propone di far conoscere al pubblico l'indiscusso padre del cinema egiziano. Con il restauro, la ristampa e la diffusione delle pellicole dell'autore (realizzata grazie alla collaborazione tra le cineteche europee e quelle arabo-mediterranee), l'opera di Salah Abu Seif potrà essere consegnata alle future generazioni di spettatori e di studiosi in forma finalmente organica e definitiva.

 

In tale scenario la Fondazione Laboratorio del Mediterraneo, con l’Accademia del Mediterraneo e Maison de la Mèditerranèe, non poteva non condividere l’iniziativa di “ Napolifilmfestival”, instaurando un rapporto di duratura collaborazione ed offrendo i frutti  della propria esperienza “mediterranea” che, spero, caratterizzeranno positivamente un evento destinato a fare di Napoli un riferimento del cinema europeo e mediterraneo e, in quanto tale, strumento di azione per il dialogo e per la pace.

 

      Arch. Michele Capasso

Presidente nella Fondazione Laboratorio Mediterraneo

      e Direttore generale dell’ Accademia del Mediterraneo e Maison de la Méditerranée.