13 novembre 2002
Domenica 10 novembre il ministro dell’Economia Giulio
Tremonti interviene alla Camera nel corso delle votazioni sulla Finanziaria
sottolineando il rispetto dei vincoli derivante dal Patto di stabilità e dal
Patto per l’Italia. E al tempo stesso indica la nuova centralità del
Mediterraneo sullo scacchiere mondiale in conseguenza dell’allargamento ad est
dell’Unione europea. In questa prospettiva s’inserisce l’intervento di Claudio
Azzolini, deputato di Forza Italia e presidente di Europa Mediterranea.
di Dario Ferrara
Finanziaria 2003: l’impegno del Governo per il Mezzogiorno.
Nel presentare la manovra alla Camera il ministro dell’Economia Giulio Tremonti
ricorda di aver rispettato gli impegni del Patto per l’Italia. E, in vista
dell’allargamento a est dell’Unione europea, sottolinea la centralità del ruolo
dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. A commentare la Finanziaria e il
discorso di Tremonti alla Camera, interviene Claudio Azzolini, deputato di
Forza Italia, vice presidente del Consiglio d’Europa e presidente di Europa
Mediterranea.
Domanda. Qual è il bilancio della maratona per
l'approvazione della manovra economica appena conclusa a Montecitorio?
Risposta. E' una Finanziaria di rigore, con entrate e
coperture certe. Ed è la prima volta dopo tanti anni: in passato non si andava
oltre proclami propagandistici cui difficilmente si riusciva a dar seguito.
Insomma: è andata come aveva annunciato oltre un mese fa a Capri il ministro
delle Attività produttive Antonio Marzano al convegno dei giovani di
Confindustria.
D. Quale previsione del ministro si avverata?
R. Marzano ha spiegato che la Finanziaria poteva essere
rimodulata negli interventi ma non nei saldi contabili. La manovra deve passare
fra due Colonne d'Ercole: da un lato il patto di stabilità europeo, dall'altro
il Patto per l'Italia, che vale per tutta la legislatura. E alla fine i saldi contabili
non sono stati alterati.
D. Parlamentari di maggioranza e opposizione chiedono
d'imporre un filtro alla presentazione di emendamenti alla Finanziaria. Si può
fare?
R. Ormai l'approvazione della Finanziaria è diventata una
maratona che dura quarantacinque giorni. E nelle migliaia di emendamenti
qualcuno riesce a far passare provvedimenti particolaristici, se non
clientelari. In futuro la Finanziaria va del tutto abolita: in tutti i Paesi Ue
non esiste una cosa analoga.
D. Se la manovra economica è di rigore il Mezzogiorno deve prepararsi a fare
sacrifici?
R. No. Il ministro dell'Economia Giulio Tremonti nel suo intervento a
Montecitorio è stato molto chiaro: la manovra destina al Sud la cifra record di
47 miliardi di euro fino al 2006. Con coperture finanziare assicurate.
D. Eppure c’è chi parla di un asse fra Tremonti e Umberto
Bossi in favore degli interessi del Nord. Come mai?
R. Le accuse contro Tremonti sono strumentali e miopi. Il
ministro non è ostile al Sud, apprezza la cultura meridionale e tiene a
sottolineare che è stato per ben due volte Teano, luogo simbolo dell’unità
d’Italia, tant’è che lo proporrei per la cittadinanza onoraria. Il
settentrionale Tremonti e il meridionale Marzano sono esponenti di un Governo
che guarda agli interessi complessivi del Paese. E dopo il discorso di Tremonti
alla Camera non c’è più alcun dubbio in proposito.
D. Che cosa l’ha colpita del discorso del ministro?
R. Il riferimento alla nuova centralità del Mediterraneo
nella prospettiva dell’allargamento a est dell’Europa atteso nel 2006. Anzi,
della riunificazione europea, come ha sottolineato il premier Silvio Berlusconi
a Lisbona al congresso del Ppe. L’Italia, e il Sud in particolare, per
collocazione geografica e tradizione rappresentano la cerniera fra la cultura
europea e una profonda prospettiva
mediterranea. L’allargamento dell’Ue a est rappresenta un
radicale cambiamento geopolitico, incrementa la competizione fra i Paesi:
bisogna pertanto attrezzarsi adeguatamente.
D. In che modo Napoli può avvantaggiarsi della nuova centralità del
Mediterraneo?
R. Napoli, come dice il commissario Ue Mario Monti, è un’antica capitale
europea di profondo respiro mediterraneo. E nel processo d’integrazione la
città partenopea deve assumere un ruolo guida, come diciamo dal ‘94 noi di
Europa Mediterranea con le iniziative realizzate insieme alla Fondazione
Laboratorio Mediterraneo di Michele Capasso. E la Maison de la Méditerranée
recentemente aperta a Napoli rappresenta il luogo ideale del dialogo con i
Paesi al di là del Mare Nostrum.
D. L’allargamento dell’Europa a est preoccupa molti imprenditori meridionali
per la prospettiva di una nuova concorrenza. Condivide questi timori?
R. E’ un processo che comporta opportunità e rischi. Oggi
la Finanzaria offre al Sud gli strumenti per cogliere le opportunità, riducendo
al minimo i rischi. E’ necessaria l’integrazione fra istituzioni centrali e
locali: al Governo tocca rimuovere gli elementi inquinanti come la criminalità
organizzata, le Regioni devono saper coordinare le funzioni e le risorse
ottenute con il federalismo.
D. Anche la Turchia preme per entrare nell’Ue. Alle elezioni ha vinto un
partito d’ispirazione islamica: questo complica le cose?
R. No, l’ho detto anche nei giorni scorsi a Strasburgo intervenendo al Bureau del Consiglio d’Europa: se il Governo turco si candida a diventare l’ala islamica dell’Europa questa è un’opportunità e non un rischio. E il partito che ha vinto le elezioni potrebbe diventare un sorta di Dc turca. Una nuova Europa si va dunque delineando: un’Europa in cui vanno riaffermati certamente i valori della cristianità ma coniugati con altri valori rappresentativi che pure esistono e testimoniano la complementarità fra il Vecchio Continente e la nuova Europa del Terzo Millennio. Mezzo secolo dopo i Trattati di Roma la nuova Carta costituzionale vedrà la luce a Roma alla fine del 2003 a chiusura del secondo semestre italiano di guida dell’Ue.