“IL MATTINO”

 

15 novembre 2002

 

 

Casini e Pera, l’abbraccio delle istituzioni

«È con profonda emozione che Le do il benvenuto nel Parlamento italiano...». Non nasconde i suoi sentimenti il presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini ricevendo per la prima volta nella storia non solo della Repubblica, ma dello Stato italiano, un Papa nell’aula di Montecitorio affollata di deputati e senatori e dai rappresentanti delle più alte cariche istituzionali e del Governo. Giovanni Paolo II è alla sua destra, seduto sullo scranno più alto di Montecitorio, il posto di comando dell’assemblea, quello del presidente della Camera che, ora, in piedi, parla del significato della storica visita. «Siamo onorati - dice Casini - che Ella parli oggi al nostro popolo, rivolgendosi direttamente a coloro che lo rappresentano. Qui c’è tutta intera la nostra nazione, quell’Italia, che Lei, un Papa polacco, ha saputo conquistare fin dai tempi del suo Pontificato, per l’umanità e l’amore che ha sempre dimostrato alla nostra Patria, scegliendo di condividerne le sofferenze e le gioie. Ancora recentemente ha avuto parole di conforti e di speranza per le famiglie dei bambini di San Giuliano di Puglia, ferita che per l’Italia intera è ancora aperta: anche di questo Le siamo grati».
Casini saluta il Papa come grande amico dell’Italia, ma anche come una guida, un punto di riferimento per credenti e non credenti in un momento in cui «l’uomo sente sempre più il bisogno di riflettere sul profondo senso della sua esistenza di fronte alle incognite del domani». «Il secolo che si è appena concluso - continua il presidente della Camera - ci ha lasciato in eredità grandi questioni ancora aperte. Penso in modo particolare alla difesa dei diritti dell’uomo, solennemente proclamati dalle convenziobni internazionali, ma troppo spesso violati in modo clamoroso: basti pensare all’ignobile sfruttamento dei minori e alla condizione femminile in molte parti del mondo; alla costruzione di un mondo più giusto, in cui la globalizzazione coincida con l’oppotunità di acquisire condizioni di dignitoso benessere anche per i Paesi poveri; al tema della pace e del contrasto alla violenza terroristica; infine, al dialogo fra le diverse civiltà, culture, sensibilità religiose. Su ciascuno di questi temi i responsabili politici del mondo, nella loro difficile azione, hanno sempre potuto contare sul sostegno e l’incoraggiamento delle Sue parole e delle sue iniziative». Casini conclude il suo intervento di saluto parlando dell’Europa nella cui costruzione è forte l’impronta del Pontefice e dice di condividere la necessità di «preservare la matrice spirituale dell'Europa e dei suoi popoli, un'anima che è essenzialmente cristiana, anche per chi cristiano non è».
E non c’è frattura tra valori cristiani e valori laici per il presidente del Senato, Marcello Pera, che interviene subito dopo Casini. Credenti e non credenti hanno gli stessi valori di umanità e giustizia che sono alla base del meglio della civiltà occidentale, aggiunge il presidente del Senato, che invita a non relativizzare i valori della civiltà occidentale, «figlia della cultura greco-romana e di quella giudaico-cristiana». Per Pera cristiani e laici sugli stessi valori fondano entrambi gli stessi diritti: libertà, eguaglianza, tolleranza, il diritto al rispetto e alla giustizia, il diritto alla libera manifestazione del pensiero e espressione di culto, il diritto all’emancipazione da ogni stato di inferiorità. Non a caso questi diritti, ricorda il presidente del Senato, «sono sanciti dalle nostre Carte fondamentali, prima fra tutte quella che ci è più cara, la Costituzione della Repubblica italiana». «In queste Carte, - continua Pera - Dichiarazioni, Convenzioni, Proclamazioni è contenuto il meglio che la civiltà, soprattutto quella dell’Occidente, ha dato di sè». Il presidente del Senato conclude il suo intervento esprimendo la gratitudine del Parlamento a Papa Giovanni Paolo II per la sua opera «contro ogni forma di totalitarismo, violenza, sopraffazione e degrado morale nel nome dei valori della Chiesa cattolica».