"IL GOLFO"

5 maggio 1995

( 47 A )

UN INCONTRO SULL’ARCHITETTURA MEDITERRANEA

Di Isabella Marino

Ormai non ci si fa quasi più caso. La velocità con cui, ora dopo ora, "lievitano" case, ville o palazzi nelle tante contrade della nostra isola, ci ha progressivamente fatto perdere di vista l'estetica, conducendoci ad una lenta assuefazione nei confronti dei tanti obbrobri che hanno spezzato, spesso irrimediabilmente, l'armonia, del paesaggio ischitano. Senza contare, poi, le sconce trasformazioni subite dai centri storici, che hanno sostituito gli antichi edifici con oscene realizzazioni, ispirate ad una modernità male interpretata, che sono un affronto al buon gusto e feriscono lo sguardo. E cosi' sotto i nostri occhi distratti ed indifferenti, è andato distrutto forse il meglio del nostro patrimonio storico-architettonico, con l'effetto di modificare per sempre il volto dei luoghi più belli, quelli, tra l'altro, che sono fonte insostituibile di attrazione per i turisti. Una circostanza, questa, che ha convinto gli abitanti di altre località d'Italia a tutelare ed a valorizzare i loro centri storici, salvaguardandone le caratteristiche peculiari che fanno ogni paese un "pezzo unico". Senza per questo, rinunciare ad adeguare le strutture esistenti alle esigenze della vita di oggi. Il fatto è che ci sono sempre diversi modi di fare le cose ed il risultato dipende da quello che si sceglie.

È proprio per cercare una via che consente di coniugare al meglio la modernità con il rispetto della tradizione che da tre anni, puntualmente in primavera, si trovano sulla nostra isola architetti provenienti da diversi paesi del Mediterraneo. L'idea è quella di approfondire la conoscenza della particolarità dell'architettura mediterranea, per poi trarne le linee direttrici da seguire nell'elaborazioni di nuovi progetti. Insomma, l'eredità del passato, invece di essere negata o ignorata, viene rielaborata e trasformata una valida fonte di ispirazione per gli interventi futuri. Un approccio che punta a ricreare un legame di continuità fra antico e moderno, armonizzando le nuove realizzazioni con il contesto ambientale e storico in cui vengono ad inserirsi. "Incontri sulla casa mediterranea" è il nome di questi appuntamenti ischitani organizzati dall'ISAM, Istituto di Architettura Mediterranea che ha la sua sede proprio qui ad Ischia, presso Casa Lezza, a Sant'Alessandro, un luogo legato alla presenza sull' Isola Verde, negli anni CINQUANTA e SESSANTA, di esponenti nel mondo della cultura del livello di Alberto Moravia. Ieri è iniziato il terzo incontro della serie avviata nel '93, che quest'anno con il patrocinio del Comune di Procida si occuperà dell'abilitazione procidana, cosi come in precedenza l'attenzione dei partecipanti si era concentrata sulle abitazioni di Capri nel '93 ed Ischia nel '94. Lo schema è sempre lo stesso. Gli architetti che intervengono ai lavori studiano insieme le caratteristiche del tutto particolari che l'architettura dell'Isola presa in esame presenta e, sulla base di questo, elaborano dei possibili progetti di ristrutturazione o di costruzioni di nuovi edifici. È una ricerca comune che si basa sulla conoscenza diretta dei luoghi (visite sulle tre isole del Golfo previste a ritmo giornaliero per tutta la durata dell'incontro) e sullo scambio reciproco di idee, spunti, intuizioni. Il tema da sviluppare quest'anno è quello della "casa-facciata", come è stata ribattezzata la tipica abitazione procidana qual è visibile, per esempio, sul porto di Marina Grande. Una costruzione caratterizzata da finestre in successione, logge, elementi in sovrapposti, vivaci colori contrastanti che, pur riconducibile ad una generica tipologia mediterranea, ha in se elementi assolutamente peculiari. Cosi come, del resto, gli incontri degli anni scorsi hanno dimostrato essere vero per la "casa-patio" di Capri e la "casa-terrazza" di Ischia.

A concentrarsi per quattro giorni sul patrimonio architettonico procidano saranno esperti di varie Accademie straniere di Roma: Eduardo Pesquera, dell'Accademia spagnola, Daniel Gossier, dell'Accademia tedesca, la spagnola Mercedes Diez, la belga Genevieve Hanssen e gli italiani Paolo Veronica dell'Aira, Efisio Pitzalis ed Antonello Monaco.

Quest'ultimo, da sempre frequentatore della nostra Isola, nonché coordinatore dell'ISAM è intenzionato a trasformare gli incontri ad una tradizione annuale, che coinvolga un numero sempre maggiore di studiosi dell'architettura mediterranea per continuare insieme un discorso che riguardi non solo le piccole Isole Italiane ma tutte le zone rivierasche che si affacciano sul Mare Nostrum. "La nostra iniziativa - ci ha detto Monaco - ha suscitato un grande interesse da parte di architetti di varie nazioni Mediterranee, sia dell'Europa che del Nord Africa. Molti problemi del resto sono comuni, a cominciare da quelli che riguardano la salvaguardia dell’identità culturale di ogni area. Così, l'anno prossimo, potremmo spostarci in Spagna e poi in altre località Mediterranee per continuare l'esperienza avviata ad Ischia. E poi stiamo pensando di fare qui una mostra di tutti i progetti elaborati in questi tre anni su Ischia Capri e Procida. Un modo per avvicinare gli isolani ed anche i nostri colleghi architetti locali per avviare con loro un confronto ed una discussione sui temi che ci stanno a cuore: una riscoperta del legame tra architettura e natura, la tradizione come traccia per la modernità".