14 dicembre 2002
A Marrakech il
tema del “buon
governo” al centro del IV Global
Forum
di Michele Capasso
La sede Sud dell’Accademia del Mediterraneo e Maison de la
Méditerranée è impegnata in questi giorni a Marrakech in molteplici
concomitanti attività.
Martedì 10 dicembre 2002
Si apre il 4° Global Forum delle Nazioni Unite sulla
reinvenzione del ruolo dello Stato. Dopo Washington, Brasilia e Napoli più di
duemila rappresentanti di oltre cento Paesi si incontrano nella “Città rossa”
per discutere su un tema centrale: il “Buon governo”. Un freddo insolito ed una
pioggia battente rendono Marrakech simile a una città del Nord Europa e i
classici colori, odori e umori sembrano assopiti. Non c’è il caos di Napoli né
i tragici incidenti che accompagnarono la precedente edizione del Forum.
Padrone di casa è Najib Zerouali, neo-ministro della
Funzione pubblica del Marocco e membro fondatore della nostra Accademia del
Mediterraneo e Maison de la Méditerranée che partecipa all’evento con le
relazioni di Predrag Matvejevic’, nella sessione dedicata a “Mondializzazione e
ruolo dello Stato”, e di chi scrive nella sessione “Il Partenariato nella
pratica: il ruolo della Società civile”. Il “Buon governo” si lega al nostro
futuro ed alla mondializzazione: il problema che si pone è sapere quali saranno
le ripercussioni sulla vita quotidiana delle popolazioni, specialmente nei
Paesi poveri. Su questo tema si sviluppa il messaggio del re del Marocco
Maometto VI letto nella sessione inaugurale dal neo Primo ministro marocchino
Driss Jettou. “Fratture, squilibri e contrasti sono spesso alimentati dalle
nuove tecnologie di comunicazione — afferma il sovrano — che spesso
addomesticano il tempo e lo spazio. Bisogna reinventare il ruolo dello Stato;
il motto di questo secolo deve essere: meno Stato, migliore Stato. Soprattutto
è necessario rispettare le differenze razziali e linguistiche. In tale scenario
le Società civili hanno un ruolo enorme per contribuire a riaffermare i valori
della democrazia, della giustizia e della pace”.
Meruat Tallawy, rappresentante del Segretario generale dell’Onu, è una signora
che sottolinea il processo di democratizzazione intrapreso dal Marocco nelle
ultime elezioni di settembre. “E’ importante — sottolinea Tallawy — riaffermare
le risoluzioni della Dichiarazione del Millennio, che ha tra i principali
obiettivi l’eliminazione della povertà, la difesa dei diritti dell’uomo, la
ridefinizione del ruolo dello Stato. Ringrazio l’Italia per l’aiuto determinante
fornito all’Onu e al Marocco, nell’organizzazione di questo Forum”.
E l’Italia è fortemente presente sia nel Comitato
scientifico sia nelle attività parallele del Forum mondiale: vengono discussi
progetti elaborati dalla Scuola della Pubblica amministrazione e
dall’Università Bocconi di Milano e viene presentato il Centro per
l’Innovazione amministrativa nella Regione euromediterranea costituitosi a
Napoli presso il Formez il 21 maggio 2002. Il sottosegretario Learco Saporito,
intervenuto nella sessione inaugurale a nome del Ministro per la Funzione
pubblica Luigi Mazzella, sottolinea il ruolo dell’Italia nel passaggio di
testimone dal Terzo Global Forum di Napoli del 2001 a questo di Marrakech,
specialmente nel riaffermare la formula sperimentata a Napoli di svolgere
seminari mirati ad alto livello. Il senatore Saporito illustra il processo di
modernizzazione attivato in Italia attraverso l’implementazione dell’utilizzo
di internet come strumento di comunicazione e di erogazione di servizi della Pubblica
amministrazione.
Dopo il saluto di Theodore Ahlers, rappresentante della Banca mondiale,
conclude la sessione Rachid Benmokhtar, presidente del Comitato scientifico del
Forum e presidente dell’Università Al Akhawayn. Molte sue considerazioni
coincidono con le linee principali della relazione di Matvejevic’ e di chi
scrive. I grandi temi legati alla Pubblica amministrazione sono quelli della
salute, dell’alimentazione, dell’acqua, dell’esplosione urbana. I problemi
della sanità oggi si riferiscono soprattutto ai grandi rischi: i batteri non
hanno frontiere e il Buon governo deve tradursi in attente politiche di
prevenzione. L’acqua è un bene sempre più raro e minacciato: la lotta
all’inquinamento ed un accorta politica contro gli sprechi sono priorità ineludibili.
La grande sfida dell’umanità è la lotta alla fame e alla povertà: le pubbliche
amministrazioni hanno un ruolo determinante per attivare politiche di
co-sviluppo. L’esplosione urbana sta implementandosi specialmente nelle città
del Terzo Mondo: occorre coniugare il locale con il globale e la Società civile
deve essere soprattutto un vettore di solidarietà che esprima forme di umanità.
Vedersi insieme per dialogare: questo lo slogan delle quattro sessioni e dei
quattordici ateliers del Forum mondiale. La proposta della Fondazione
Laboratorio Mediterraneo è quella di dare priorità, nel processo di
reinvenzione dello Stato, alla maggioranza silenziosa dei poveri e dei
bisognosi.
L’Accademia a Marrakech
Nell’Aula magna dell’Università Cadi Ayyad si svolge la
Sessione Inaugurale delle attività 2002-2003 della Sede di Marrakech
dell’Accademia del Mediterraneo e Maison de la Méditerranée. È il quarto ciclo,
iniziato nel 1999-2000, della “Chaire Averroes d’etudes mediterranéennes” con
la presenza di numerosi protagonisti del mondo scientifico e culturale. Dopo il
saluto del presidente dell’Università Ahmed Jebli e del direttore della sede
sud, Mohammed Knidiri, il neo-ministro dell’Università e della Ricerca
scientifica Khalid Alioua ringrazia l’Accademia del Mediterraneo e Maison de la
Méditerranée per l’azione svolta. Alioua sottolinea la scelta strategica fatta
dal Marocco di contribuire alla stabilità, alla pace, ed alla cooperazione nel
Mediterraneo: ciò è possibile solo assicurando nuova linfa alle politiche
euromediterranee. “Oggi — conclude il ministro — sentiamo gli italiani più
vicino a noi degli spagnoli”.
Tocca a Nadir Aziza, segretario generale dell’Accademia del
Mediterraneo e Maison de la Méditerranée, svolgere la lezione inaugurale sul
tema “Lo Sviluppo sostenibile: un termine alla moda o un apporto metodologico
effettivo?”