“IL GAZZETTINO”

 

19 gennaio 2001

 

 

L’altra Europa sullo schermo

Oltre 200 pellicole in visione, 9 delle quali sono presenti in concorso

 

 

Debutta oggi al Teatro Miela di Trieste la dodicesima edizione di Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival che si protrarrà fino a sabato 27 gennaio. “L’altra Europa” è il titolo della principale sezione. Altra rispetto all’Europa ufficiale, perché ancora ne è sulla soglia, in attesa di entrarvi. Altra rispetto alla storia ufficiale, perché percorre quel corridoio di memorie rimosse che unisce l’Europa centro-orientale al Norditalia; dai grandi imperi transnazionali e dalle piccole patrie sempre più produttive, in difficile equilibrio tra nazionalismi e democrazie, intolleranze e appartenenze.

Nove i film in concorso, diversi i temi: dal confronto dell’uomo con il dolore e con la morte, con la malattia e con l’amicizia nella meditazione di Krzysztof Zanussi (“La vita come malattia mortale sessualmente trasmissibile”, Polonia) al debutto di Achim Von Borries (“England”, Germania) che richiama la tragedia di Chernobyl ormai assolta e cancellata per sempre dalla recente chiusura dell’ultimo reattore, all’amore e al rispetto per la diversità nell’apologo di Jerzy Stuhr (“Il grande animale”, Polonia) in omaggio a Kieslowski, “Il giardino era pieno di luna” del regista russo Vutaly Melnikov e “Der Uberfall”, l’ultimo film dell’austriaco Florian Flicker. Al centro delle storie (tutte girate nel 2000) c’è, comunque, sempre l’individuo, solo, sullo sfondo dei grandi flussi della storia. Al migliore dei nove film in concorso, scelto da una giuria composta dai registi Ildiko Zilnik, sarà assegnato il Premio Trieste, offerto dal Comune, del valore di 10 milioni di lire. Inoltre, alcuni dei 28 cortometraggi che concorreranno al Premio Internazionale Laboratorio Mediterraneo, saranno proposti dalla web-tv Luxa di Trieste, tramite la quale potranno essere votati via e-mail. Una delle sezioni (Zone Cinemà) presenterà film realizzati nel Friuli-Venezia Giulia grazie alla collaborazione della Film Commission regionale, nata per offrire un servizio di assistenza agli operatori dell’industria cinematografica.

Un’altra sezione è intitolata “Rimozioni e terre promesse” e contiene una selezione di sei film realizzati nell’ultimo biennio e che documentano il recupero di memorie scomode e rimosse e il confronto-scontro con le diversità. Tema centrale, il rapporto con l’ebraismo che si articola in diversi aspetti e su cui si focalizza, in toni di tragedia o di commedia, la riflessione di autori ungheresi e austriaci; alcuni già affermati, come Istvan Szabò, altri ancora nel novero delle giovani promesse.

A completare la rassegna la sezione “Immagini” con una panoramica di 67 titoli in cui vengono messi a confronto esordi studenteschi e autori già affermati uniti dal desiderio di indagare il reale attraverso i più diversi tipi di linguaggio. E ancora una retrospettiva dedicata al cinema della Romania tra gli anni ’60 e gli anni ’80 e un omaggio all’autore polacco scomparso lo scorso ottobre, Wojciech Jerzy Has, mentre una sezione sarà dedicata alle produzioni cinematografiche e televisive realizzate in Friuli-Venezia Giulia. Tra queste, figura anche il documentario di Stefano Missino “Scusi, dov’è il Nord-Est?”, un documentario su Paolo Rapuzzi e Edoardo Roncadin, due “self made men” friulani.

Nel corso di Alpe Adria Cinema sarà proiettato anche il film di Luigi Zampa (con Gina Lollobrigida e Raf Vallone accanto ai triestini Tullio Kezich e Callisto Cosulich) “Cuori senza frontiere”, girato sul Carso nell’immediato dopoguerra, quello attraversato dalla ‘linea bianca’ che divise Italia e Jugoslavia., il quale simbolizza il percorso programmati di Alpe Adria Cinema – Trieste Film Festival.