16 marzo 2003
di Luca Marconi
Napoli - Padre Elias
Chacour, il sacerdote cattolico palestinese convertitosi
all’ebraismo per dimostrare che «la religione non è un
ostacolo al dialogo tra i popoli e quindi non esistono
guerre sante», è stato protagonista del Premio
Mediterraneo per la Pace. La suggestiva cerimonia è avvenuta
ieri alla Maison de la Méditerranée, di cui è presidente l’architetto Michele
Capasso e vice la professoressa Caterina
Arcidiacono. Sono stati premiati anche Pino Blasi,
redattore capo di Tg3 Campania, e Giancarlo Licata, curatore di «Mediterraneo»,
trasmissione d’informazione della RAI. Col governatore Antonio
Bassolino sono intervenuti nella sede della Fondazione
Laboratorio Mediterraneo personalità del mondo politico,
della cultura e dell’economia.
Su invito dell’onorevole Claudio Azzolini, vice presidente dell’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa, è venuto appositamente a Napoli Walter Schwimmer, Segretario Generale dell’organismo internazionale cui aderiscono 44 paesi europei. L’onorevole Schwimmer ha esaltato il ruolo della fondazione napoletana «in un momento così delicato» per la politica mediterranea e ha annunciato che a settembre a Napoli si riunirà l’Ufficio politico dell’assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa. Azzolini (che inoltre guida la delegazione italiana a Strasburgo) ha elogiato l’opera del sacerdote palestinese e cittadino israeliano, che «combatte il terrorismo predicando l’amore e la pace». Padre Chacour dirige infatti a Ramallah una scuola frequentata da bambini arabi e ebrei, che studiano e giocano assieme e probabilmente resteranno amici anche da grandi.