CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

19 giugno 2003

 

 

L’esempio di Mitterand

Bassolino e i comunisti nel governo

 

di Massimo Galluppi

 

Vista dalla Campania, la proposta di Bassolino di arrivare ad un “accordo leale” con Rifondazione comunista per un patto di governo che consenta al centrosinistra di vincere elezioni politiche del 2006 appare ragionevole e ardua allo stesso tempo. Un’intesa politica trasparente che vada al di là di un semplice patto di desistenza elettorale, che accetti “le differenze” che in una coalizione sono inevitabili, che capisca che “con le differenze bisogna saper convivere” e che il problema è “saperle governare”: questo il nocciolo della proposta di Bassolino. Sul Corriere del Mezzogiorno dell’altro ieri, Massimo Cacciari l’ha liquidata con modi sbrigativi. Eppure la proposta di Bassolino ha un nobile precedente. Nel 1980 Mitterand fece esattamente la stessa cosa con il partito (Pcf) che stava alla sinistra dei socialisti. Dopo un lungo e paziente negoziato, e dopo la vittoria alle elezioni, egli fece includere i comunisti nel governo diretto da Pierre Mmauroy. E nel primo settenario mitterandiano le cose per la sinistra francese non andarono poi tanto male.

Naturalmente, non è detto che in Italia sia altrettanto facile. L’esperienza della coalizione bassoliniana in Campania, dove Rifondazione comunista è parte organica della maggioranza di governo, ci fa vedere quasi quotidianamente quali sono le difficoltà concrete di un progetto del genere. Contrariamente ad un’opinione diffusa, il problema non è che Rifondazione è troppo radicale. Quando afferma che il sistema sanitario campano è dominato da un intreccio di potenti professionali, accademici e burocratici e pretende politiche meno corrive nei confronti degli interessi privati. Rifondazione dice cose sacrosante che altri settori della maggioranza non condividono, ma che dovrebbero rientrare tra quelle “differenze” che nel modello bassoliniano-mitterandiano si dovrebbero poter “governare”.

Se il radicalismo dei propositi di Rifondazione non è un problema insolubile, lo è, invece, il massimalismo che ispira i suoi comportamenti. Ecco un altro esempio. Rifondazione sostiene che sul problema dello smaltimento dei rifiuti Bassolino sta tracciando il suo programma elettorale. Poiché in quel programma la “termodistruzione” era bandita a vantaggio della “raccolta differenziata e del riciclaggio dei rifiuti”, da un punto di vista letterale ha ragione. Tuttavia tra la formulazione di un programma di governo e la sua realizzazione pratica vi è sempre uno scarto fisiologico, imposto dalla imprevedibilità delle situazioni, dagli errori di calcolo degli attori, dalla variabilità dei tempi e delle circostanze, e così via. Nel caso specifico Bassolino, è stato costretto a tener conto dei vincoli impostigli da una situazione di grave emergenza e da decisioni prese dai suoi predecessori. Come è possibile che, in un contesto del genere, degli alleati leali, invece di concordare una soluzione accettabile (un impegno serio che riguardi le future metodologie alternative e una bonifica ben fatta del territorio di Acerra) decidano di metterlo in croce?

Ma Rifondazione da questo orecchio non ci sente. Ciò nonostante, un accordo di governo tra l’Ulivo e Rc potrebbe servire alla sinistra italiana. Il laboratorio campano suggerisce giudizi contraddittori ma non conclusivi su questo punto. L’attenzione di Rc per i deboli e gli emarginati potrebbe aiutare ad accelerare il corso della riforma sanitaria, così come la sensibilità per i problemi dell’ambiente potrebbe servire ad una riforma urbanistica regionale meno permissiva nei confronti dei cosiddetti “poteri forti”. Viceversa, la rigidità sulla questione del ciclo dei rifiuti, così come l’ostruzionismo sistematico al tentativo di redigere il nuovo statuto regionale, stanno minando la stabilità della coalizione. Le “differenze” ci sono, dunque, e sembrano difficili da superare. Eppure Bassolino non ha torto quando ritiene che possono essere “governate”. Se dovesse riuscirci sarebbe per le elezioni politiche del 2006 un esperimento da analizzare con attenzione.