CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

14 ottobre 2003

 

 

Banca Euromediterranea

Prodi punterà su Napoli

 

Il leader della Commissione vorrebbe candidare la città

e la indica come sede della Fondazione interculturale

 

NAPOLI – L’indiscrezione trapela dall’Egitto, dove il Presidente della Commissione europea è in visita ufficiale. Secondo fonti vicine a Romano Prodi, l’ex premier potrebbe candidare Napoli come sede della Banca Euromediterranea. Per accaparrarsi la struttura, braccio operativo della Bei (la Banca europea degli investimenti), va ricordato che erano scese parecchie realtà in campo: la Camera di Commercio di Milano aveva messo sul tappeto un investimento di 50 milioni di euro. L’Istituto, infatti, dovrebbe essere capace di movimentare dagli 8 ai 10 miliardi di euro in un quinquennio.

Le notizie positive per Napoli, però, non finiscono. La città potrebbe diventare il 2 dicembre il faro (attraverso una Fondazione) dal quale parte il dialogo interculturale euro-mediterraneo per lanciare un’azione politica che garantisca la sicurezza attraverso gli strumenti dello scambio di conoscenze e di colloqui piuttosto che con le armi ed i conflitti. Lo ha annunciato sempre ieri il Presidente della Commissione Europea, Prodi, alla conferenza “Tempus Meda” apertasi nella Bibliotheca Alexandrina con l’intervento della First Lady egiziana Suzanne Mubarak.

“Abbiamo imparato che la sicurezza non viene innalzando muri più alti o producendo armi più letali ma dai rapporti più forti e più stabili basati sulla pace e la prosperità – ha detto Prodi – un concetto, che possiamo chiamare “sicurezza morbida”. “In Europa – ha osservato ancora il Presidente della Commissione Europea – abbiamo girato le spalle all’estremismo in politica, perché l’estremismo alimenta più estremismo e la violenza porta più violenza. Abbiamo cercato di interrompere il ciclo della violenza, di rappresaglie e contro rappresaglie, perché questo raramente risolve alcunché in tempi brevi e mai definitivamente”.

Prodi ha fatto riferimento alla necessità di creare un “anello degli amici” con i quali dividere i benefici dell’appartenenza ad una nuova area politica economica ed umana nell’ambito di quella che viene definita “politica della vicinanza” per una Europa più ampia che non sia legata soltanto all’appartenenza amministrativa all’Unione. “Vogliamo sviluppare un’area di prosperità e stabilità, rafforzare i nostri legami politici ed umani e la collaborazione in vari campi”. Ed ha indicato la libertà di circolazione delle persone, delle merci, dei capitali e dei servizi. Così, nell’ipotesi prospettata si rafforzerebbero i criteri del buon governo, il rispetto per i diritti umani e le libertà individuali, il ruolo della legge e delle istituzioni partecipative.

“Io credo fermamente che l’Unione Europea dovrebbe essere pronta ad assistere quei paesi che accettano la sfida – ha affermato Prodi – non solo finanziariamente ma anche con il nostro completo supporto politico ed aiuto per le riforme”, che ciascun partner deve scegliere a suo piacimento. “Qualsiasi scelta venga fatta da questi Paesi – ha chiarito infine Prodi – lo spettro di rapporti economici più vicini che offriamo in cambio per una migliore governabilità politica ed economica e chiarimento nel loro interesse”.