"IL DENARO"

27 maggio 2000

 

NASCE ALMAMED, RETE DEL PARTENARIATO

Costituita a Bologna la consociazione delle Università del "Mare Nostro"

di Michele Capasso

Bologna, 23 maggio 2000. Nella Sala del Senato Accademico primeggiano i ritratti dei Rettori che hanno diretto, nel corso degli ultimi 900 anni, l’Università di Bologna. Qui si svolge la conferenza stampa per la presentazione di Almamed, sezione autonoma della Fondazione Laboratorio Mediterraneo.

Intorno al tavolo vi sono molti studenti per presentare il programma "due catene a confronto": le catene in questione sono l’Atlante, in Marocco, e Alpi ed Appennini in Italia. A studiare la geologia delle rispettive montagne saranno i primi tredici studenti di scienze della terra dell'Università di Bologna che stanno per partire per Marrakech, accompagnati dal professor Pier Maria Luigi Rossi. Sembrerebbe un semplice scambio di studenti, come i tanti che avvengono con i programmi Erasmus. Ma non è così: il viaggio e lo scambio con i colleghi marocchini è il primo atto concreto prodotto da Almamed, la consociazione tra università e reti di università varata dall'Ateneo di Bologna, che ne è capofila, in accordo con l'Accademia del Mediterraneo: un primo evento rispetto a un grande progetto nell'ambito del quale potrebbe essere realizzata la sede centrale delle attività dell'Accademia a Bologna.

Almamed è già una realtà, come ha spiegato il Rettore dell'Università di Bologna, Fabio Roversi Monaco, che ha presentato l'iniziativa in conferenza stampa insieme a chi scrive e al prof. Rossi del dipartimento di scienze della terra.

Attualmente sono quattordici le università dei Paesi del bacino del Mediterraneo che hanno aderito all'Accademia, selezionate con criteri precisi e definiti tra quelle in grado di dare un forte apporto rispetto agli obiettivi della consociazione: istituire processi di scambio sistematico tra studenti e docenti, creare corsi di laurea comuni a più università nell'ottica dell'integrazione culturale ed economica tra i paesi delle due Rive.

Almamed, come consociazione di tutte le Università e delle reti di Università dei Paesi euromediterranei, si appresta a divenire uno strumento essenziale per dare un ruolo ben preciso ai giovani all’interno dei processi di partenariato. Essa ha come primo fine di creare, attraverso programmi specifici ma coordinati, una banca dati risultante dalla somma delle banche dati specifiche programmate, in corso di realizzazione o già realizzate.

Questo inventario informatico in continuo aggiornamento costituisce un’insieme di dati necessari per le finalità di Almamed che, di seguito, si elencano:

 

Per realizzare questi fini l’Università di Bologna e la nostra fondazione, assieme ad alcune tra le più importanti istituzioni universitarie euromediterranee, saranno in prima fila.

Un primo atto importante è rappresentato dall'ufficializzazione del partenariato tra l'Università di Bologna e quella di Marrakech, che avverrà ai primi di giugno nel corso del viaggio degli studenti, con l'assegnazione della Casa dell'Accademia a Marrakech in rappresentanza di tutto il Magreb. Il gruppo italiano sarà guidato alla scoperta dei maggiori centri culturali della città, che è la capitale della cultura berbera.

L'Ateneo di Bologna, dal canto suo attende gli studenti di scienze della terra di Marrakech, in autunno, per svelare i segreti geologici delle Alpi e degli Appennini. L'intesa con l'Università di Marrakech intende ampliare il ventaglio di discipline entro cui progettare programmi di scambio scientifico e culturale.

La presentazione di Almamed a Bologna è stata soprattutto l'occasione per lanciare la candidatura della città e della regione ad ospitare la sede centrale dell'Accademia del Mediterraneo. Forte della presenza e della collaborazione con l'Università di Bologna con Almamed, Bologna, Ravenna (anch'essa sede universitaria) e in generale l'Emilia Romagna potrebbero diventare il luogo fisico oggi necessario all'Accademia del Mediterraneo per poter essere un punto di riferimento certo delle sue attività, come istituzione di riferimento del partenariato euromediterraneo. Forte anche della rete di relazioni e rapporti già intessuti negli ultimi anni e del suo ruolo di snodo dello scambio in primo luogo culturale tra paesi politicamente diversi ma accomunati dalla collocazione fisica del bacino del Mediterraneo, spazio di scambi e di intrecci tra i popoli.

L'Emilia Romagna potrebbe dunque diventare il luogo fisico in cui concentrare l'attività dell'Accademia del Mediterraneo, e l'Italia diventare il punto di riferimento per l'intero bacino, da cui coordinare l'attività delle già 85 sedi decentrate e governare la complessa articolazione della struttura. Il tutto, in fin dei conti, per realizzare gli obiettivi fondamentali dell'Accademia: sostenere il potenziale di creatività letteraria, artistica e scientifica, lo sviluppo degli studi, il progresso tecnico, la difesa dei valori umani, etici e dell'ambiente. L'Italia è attualmente in lizza con altri due Paesi, la Francia e la Spagna. In particolare per la Francia, Marsiglia ha già avanzato la sua candidatura a sede fisica dell'Accademia con grande forza. Ora si tratta di verificare, in tempi brevi, se l'Emilia Romagna, con la sua proposta seria e concreta, sarà in grado di competere con Francia e Spagna. Un momento molto importante di confronto saranno 'les Assises de la Méditerranée’, che si terranno appunto a Marsiglia il 5 e 6 luglio prossimi. Alle 'Assises' è prevista la 'rentrèe sollennelle' dell'Accademia del Mediterraneo e la riunione di 'Euromedcity’. Il Paese e la città che finirà per ospitare la sede centrale dell'Accademia assumerà un ruolo centrale nell'attività futura: questo luogo fisico è già stato definito "la Bruxelles del Mediterraneo" per il suo peso nella determinazione delle politiche economiche e culturali della regione euromediterranea.

Alle Assises di Marsiglia si discuterà degli effetti della mondializzazione sulle regioni mediterranee e sul partenariato euromediterraneo visto dai Paesi del sud. Il Forum, all'interno delle 'Assises' vedrà il confronto tra esperti di economia dei paesi partner su due grandi temi: 'il Mediterraneo, regione mondiale' è il partenariato euromediterraneo visto dai mediterranei. Rispetto al primo tema, gli interventi affronteranno gli effetti della mondializzazione: disuguaglianza e sviluppo, le politiche mediterranee, in particolare la posizione dell'Europa che propone un'associazione sotto forma di zona di libero scambio, con i relativi rischi di disaggregazione sociale, una posizione che non può essere l'unica adeguata né accettata dai paesi mediterranei partners. Inoltre si discuterà di Stato e solidarietà: "verso un nuovo contratto sociale in Mediterraneo". L'altro grande tema, infine, saranno le posizioni dei Paesi del sud rispetto ai progetti già avviati in Europa, alla cooperazione decentralizzata iniziata dalle comunità locali mediterranee ed al programma MedaII.