CORRIERE DEL MEZZOGIORNO

30 ottobre 2003

 

Un boato e Bagnoli saluta le ultime torri

 

 

di Massimo Gallo

 

NAPOLI – Bagnoli, ore 16: un sordo boato scuote li quartiere e vengono giù le ultime quattro torri del treno di laminazione. Il sindaco Rosa Russo Jervolino può sciogliere l’incrocio delle dita e si lascia andare a un gesto di gioia, abbraccia il suo vice Rocco Papa e poi da una carezza ai due nipotini di Bruxelles che hanno assistito all’evento con le orecchie tappate e l’espressione tra l’impaurita e l’eccitata. Sullo sfondo, il mostro d’acciaio lungo settantasette metri che si abbatte sul terreno alzando una densa nube di fumo e polvere.

 « Per fortuna va tutta sul quartiere – commenta un raggiante Carlo Borgomeo, amministratore delegato della Bagnolifutura spa -, così come ci aveva predetto l’ingegnere Caligiuri ».

Niente brindisi, ma tanti sorrisi. Mezz’ora più tardi su Bagnoli tornano a sorvolare gli aerei, per l’evento bloccati dalla torre di controllo di Capodichino. La demolizione è costata tre miliardi e mezzo di lire.

Si chiude col botto una tormentata fase della politica napoletana, caratterizzata dall’estenuante trattativa con il Ministro dell’economia Giulio Tremonti per conseguire lo sblocco dei 75 milioni di euro destinati al completamento della bonifica. « E’ un momento che abbiamo sognato per anni – dice la prima cittadina – e per cui abbiamo lavorato tanto. Rappresenta l’inizio di un processo che dovrà essere rapido per la realizzazione del Piano esecutivo e certamente saremo attenti a fare l’impossibile per non compromettere la possibilità di conquistare la Coppa America. Coppa – aggiunge la Jervolino – che noi consideriamo una delle opportunità per lo sviluppo di Napoli e dell’area occidentale, ma di certo non la sola ». Il sindaco è raggiante, avrebbe voluto affianco a se Raffaele Bretoni, senatore che fu eletto proprio a Bagnoli (« Avrei voluto tanto chiamarlo ») .

Si apre così ufficialmente la seconda e ultima fase della bonifica. E la Bagnolifutura fornisce i numeri di quel che è stato compiuto fino ad oggi: 104.211 tonnellate di smontaggio impianti, 136.304 tonnellate di demolizioni di impianti in carpenteria, 452.245 metri cubi di cemento e muratura di opere civili demoliti, smaltite 16.638 tonnellate di rifiuti pericolosi e 7.045 di materiale contenete amianto. « Il piano di bonifica – spiega Borgomeo è concepito in maniera tale che dopo tredici mesi di bonifica, la aree già interessate dal trattamento possono essere già luogo di costruzione. La Coppa America? Ci auguriamo che arrivi e se i dubbi di Alinghi riguardano proprio la tempestività del nostro intervento, credo che l’odierna demolizione sia un segnale inequivocabile ». Per il vicesindaco Papa « comincia oggi un nuovo periodo e bisognerà lavorare intensamente. Entro il 10 gennaio sarà assegnata la gara d’appalto per la bonifica, che sarà a scacchiera in modo tale che ciascuna sarà immediatamente utilizzabile dopo l’intervento ».

Alla demolizione, nell’area dell’ex Italsider, hanno assistito anche alcuni caschi gialli. Tra questi Domenico Palmieri, che ha lavorato trent’anni nell’industria siderurgica di Bagnoli. « E’ emozionante vedere venire giù queste strutture in cui abbiamo trascorso gran parte della nostra vita, ma è il progresso ed è giusto che cambi la vocazione di questa area ». si definisce casco giallo anche Vittorio Ciaccarelli, stretto collaboratore del sindaco: « Qui cominciai come operaio ».