2 dicembre 2003
di Nadia Pedicino |
Prende il via oggi
la sesta Conferenza Euromediterranea. Arrivano a Napoli 51 ministri e scatta
subito l’allarme antiterrorismo. Si comincia questa mattina tra Palazzo Reale
e l’Hotel Excelsior. Poi il conclave si sposterà alla Mostra d’Oltremare. La costituzione di
un Parlamento e di una Fondazione Euromediterranei per rendere più continui i
rapporti tra i Paesi che si affacciano sul “Mare Nostrum” e per promuovere il
dialogo culturale. Oltre a tutti i
ministri degli Esteri Ue e quelli dei Paesi candidati a farvi parte,
partecipano ad Euromed, Algeria, Anp, Cipro, Egitto, Estonia, Giordania,
Israele, Libano, Malta, Marocco, Siria, Tunisia, Libia, Mauritiana. Mancherà
invece il segretario generale della Lega araba, Amr Mussa che sarà sostituito
dal segretario aggiunto per gli affari politici Ahmed Ben Halli (vedere box
in pagina). A fare gli onori di casa, nel capoluogo campano, il ministro
degli Esteri Franco Frattini. Al termine della
cerimonia, ministri e delegazioni si trasferiscono all’hotel Excelsior dove
si tiene la prima riunione di lavoro sulle tematiche politiche. Domani, invece il
vertice si sposta alla Mostra d’Oltremare, dove i lavori iniziano alle 8,45. Oltre alle sessioni
di lavoro plenarie, nel padiglione Caboto sono previsti gli incontri separati
della troika europea (commissione, parlamento europeo e presidenza italiana),
prima con le delegazioni arabe e poi israeliana. Sono molti i temi
in agenda della sesta Conferenza Euromed. I rappresentanti dei Paesi del
Mediterraneo affrontano anche il problema della sicurezza e dell’impegno sul
fronte della lotta al terrorismo e dell’immigrazione clandestina. Ma il tema centrale
è senza dubbio la costituzione di una Fondazione euromediterranea, iniziativa
concordata con la presidenza spagnola che darà vita ad un network delle
fondazioni culturali già esistenti nei diversi Paesi del Mediterraneo. Si deciderà
anche la sede di questa nuova struttura tra Roma, Alessandria e La Valletta. Altro argomento
importante è l’assemblea parlamentare. Un organismo che sostituirà l’attuale
forum tra i governi euromediterranei e che avrà l’obiettivo di avvicinare i
sistemi democratici dei Paesi della sponda nord e trasmettere cultura e
procedure di confronto parlamentare a quelli della sponda sud. Slitta invece
al 2006 la decisione sulla scelta della nuova Banca euromediterranea, che
vede Napoli e Palermo le candidate privilegiate. Sul fronte
finanziario, il summit di oggi e domani dovrebbe limitarsi a trasformare
l’attuale Fondo euromediterraneo di investimento e partenariato in una sorta
di sportello autonomo della Bei, per preparare il terreno alla nascita di una
vera e propria Banca europea dedicata agli investimenti nel Mediterraneo. |