IL DENARO

18 novembre 2003

 

 

AREA MED – Venerdì 21 convegno alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo

Occorre una legge regionale per promuovere la cooperazione

 

Una legge cornice sulla cooperazione per attrarre fondi europei e rendere strutturali i rapporti economici delle imprese meridionali con i mercati internazionali. E’ il messaggio lanciato nel corso di un incontro svoltosi presso l’Isve, in preparazione del convegno “Società civile e cooperazione allo sviluppo” in programma venerdì 21 presso la Fondazione Laboratorio Mediterraneo.

“La Campania è una delle poche regioni d’Italia insieme a Sicilia e Calabria a non avere ancora una legge sulla cooperazione”, afferma Michele Capasso, presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo. “Fino ad oggi abbiamo perso occasioni straordinarie sia in termini di risorse internazionali, circa 6 milioni di euro all’anno, che di rapporti socioeconomici con i paesi in via di sviluppo. Bisogna costringere la classe politica a ratificare ciò che la società civile attraverso gli istituti di formazione e ricerca  e le organizzazioni non governative chiede: una legge quadro sulla cooperazione per mettere in rete formazione, cultura, economia”. Di sinergia tra economia e cultura parla anche Gennaro Biondi, presidente dell’Isve, l’Istituto napoletano di formazione e ricerca che da quarant’anni opera per l’inserimento delle imprese nei mercati internazionali. “L’esperienza – dice Biondi – ci insegna che non ha valore strategico né continuità il rapporto economico di cooperazione internazionale quando non è accompagnato da un sostrato culturale. L’internazionalizzazione delle imprese richiede sinergia di linguaggio e comportamento. Una rete per governare i processi d’internazionalizzazione che crei quel valore aggiunto necessario all’intero sistema-regione per proporsi con forza nello scenario della globalizzazione”.

Sarà Sidi Cherif, presidente Word for Word organization, a fornire nel corso del convegno, la dimensione del fenomeno  e le istanze della società civile. Le esperienze di Emilia-Romagna, Lombardia e Toscana, già dotate di una legge quadro sulla cooperazione, daranno la dimensione del ritardo della Campania. Spetterà poi ai consiglieri regionali Andrea Cozzolino (Ds), Franco D’Ercole (An), Giuseppe Ossorio (Pri), Gabriella Cundari (Verdi), Massimo Galluppi (Uplr), Marcello Chessa (Ds), Francesco Specchio (prc) e all’assessore regionale Adriana Buffardi fornire le risposte adeguate affinchè la Regione Campania si doti al più presto di atto legislativo. “Noi, comunque, non partiamo da zero”, precisa Antonio D’Andria, consigliere diplomatico della Presidenza della Regione Campania. “Sono al vaglio quattro disegni di legge presentati dai Ds, Rifondazione, Verdi e Uplr. Bisogna arrivare presto ad una sintesi. Ed è quanto contiamo di fare mettendo tutti  intorno a un tavolo. Senza contare – conclude D’Andria – la legge sulla Educazione alla pace del 2000, un primo stanziamento per il Mediterraneo che sta diventando operativo adesso, la stessa Fondazione Laboratorio Mediterraneo che è espressione della politica regionale in materia.