18 novembre 2003
di Delia Del Gaudio
Società civile e cooperazione
allo sviluppo, questo gli obiettivi del convegno promosso dall’Isve (Istituto
di Studi per lo Sviluppo Economico), in collaborazione con la Regione Campania
e la Fondazione Laboratorio Mediterraneo , presso la cui sede (via
Depretis, 130), avrà luogo l’iniziativa prevista per venerdì.
Antonio D’Andria, Consigliere
diplomatico del Presidente della Regione Campania, presenta il convegno dicendo
“La nostra regione è una delle poche regioni italiane, insieme alla Calabria e
alla Sicilia, a non essersi ancora data un assetto organico. La mancanza di un
quadro normativo capace di collegare l’istituzione Regione con la società civile
è, per noi, una grave nota di demerito che rischia di farci perdere importanti
occasioni di sviluppo. Ecco perché oggi vogliamo lavorare affinché si realizzi
un’importante punto di svolta per il varo della legge regionale sulla
cooperazione”.
“L’Unione Europea – come spiega
Michele Capasso, Presidente della Fondazione Laboratorio
Mediterraneo – attraverso i fondi strutturali, ha messo a disposizione
delle regioni del sud dei fondi che, però, non risultano ben strutturati a
causa di un mancato coordinamento generale. Si tratta di occasioni andate perse
per la società civile e, questo, solo per l’assenza di una legge regionale
sulla cooperazione e lo sviluppo”.
“Ecco perché – continua il
Presidente dell’Isve Gennaro Biondi – bisogna coordinare le iniziative promosse
dagli enti locali e dalle organizzazioni non governative, mediante
l’istituzione di un preciso quadro normativo, l’unico in grado di creare una
sinergia di linguaggi tale da soddisfare le reali esigenze di una società in
via di sviluppo”.
“Oggi siamo in una
globalizzazione non gestita – ha aggiunto Michele Capasso – il futuro per noi
deve consistere nella glocalizzazione, vale a dire nella fusione di opportunità
globali e di interessi locali. Lo scopo di questo convegno è far si che i
rappresentanti della politica, dell’economia e della cultura, lavorino
all’unisono per accelerare il processo normativo capace non solo di
rappresentare i singoli attori locali, ma soprattutto di riuscire a dargli
forza nell’affrontare le sempre nuove sfide globali”.