CLICK UP MAGAZINE

 

26 novembre 2003

 

Le culture s'incontrano e dialogano

al VII° Forum Civile Euromediterraneo di Napoli

 

di Giuseppe Fabiano

 

Si volgerà a Napoli, i prossimi 28, 29 e 30 novembre, la VII edizione del Forum Civile Euromediterraneo, un evento di grande rilevanza internazionale che si ripete ogni anno e che approda per la seconda volta nel capoluogo partenopeo - l'altra era stata nel 1997 -, a dimostrazione dell'importanza e della centralità di questa città nello scenario euromediterraneo.
L'evento è stato preceduto da un intenso ed attento lavoro di coordinamento, durato un intero anno, e che ha visto impegnato un comitato di pilotaggio che ha avuto il grande merito di attivare reti partecipative in ognuno e tra ognuno dei 25 paesi che parteciperanno alla manifestazione, primo grande risultato ottenuto dagli organizzatori del "VII° Forum Civile Euromed". L'avvenimento, attivamente promosso, tra gli altri, dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo di Napoli, la rete euromediterranea che da anni promuove il partenariato per lo sviluppo del dialogo tra le società e le culture, e fortemente sostenuto anche dalla Commissione Europea, anche quest'anno avrà un format, dei soggetti che verranno trattati e dei partecipanti, differenti rispetto sia a quelli della prima edizione di Barcellona del 1995, che e di quelle successive, tra le quali ricordiamo Malta nel 1996, Stoccarda nel 1999, Marsiglia nel 2000, Bruxelles nel 2001, Valenzia nel 2001 e Chania, in Grecia, nello scorso anno. La stessa struttura dei forum civili si è largamente evoluta nel tempo, facendone progressivamente uno spazio indipendente di dialogo, di discussione delle questioni d'interesse generale come la cittadinanza, la democrazia, i diritti dell'Uomo, i diritti e il ruolo delle donne, le strategie politiche, lo sviluppo possibile e sostenibile, le condizioni d'uguaglianza culturale, secondo quelle che sono le linee tracciate dalla Comunità Europea nel 1995 col Processo di Barcellona. In quella occasione emerse infatti la consapevolezza che per favorire e migliorare la vita nell'area mediterranea non bastavano solo la sicurezza e lo sviluppo economico, ma era necessaria la diffusione e lo scambio della Cultura tra i popoli. Da allora le attività promosse dagli organizzatori dei forum civili si sono sempre mosse in quella direzione.
La settima edizione, che si svolgerà a Napoli dal 28 al 30 novembre raggrupperà, oltre ai 12 membri del comitato di pilotaggio, 250 partecipanti in rappresentanza dei 25 paesi partecipanti al Forum, che saranno ripartiti in modo da assicurare sia la partecipazione paritaria tra uomini e donne, che la salvaguardia dell'equa provenienza dei rappresentanti dai paesi del Sud del Mediterraneo, dell'Unione Europea, dell'Est europeo e dell'Italia quale paese ospitante, assicurando anche la presenza di rappresentanti provenienti da altri paesi come l'Iraq, la Libia, l'Albania, il Montenegro e dai territori turchi di Cipro.

I contenuti dei lavori del VII° Forum Civile Euromed di Napoli si svilupperanno, secondo le indicazioni fornite dagli organizzatori, e disponibili anche sui siti internet www.euromedi.org, medlab.euromedi.org e www.forumcivile.euromedi.org, seguendo due assi, ognuno con due preoccupazioni principali. L'asse centrale avrà come temi il rafforzamento della società civile e del buon governo, e l'analisi della situazione economica e sociale finalizzata alla promozione dello sviluppo sostenibile. Temi trasversali a questi saranno invece l'allargamento internazionale europeo ad Est, la nuova politica di "vicinanza" tra i Paesi mediterranei e la guerra in Iraq. I lavori affronteranno inoltre altre tematiche come la libertà d'associazione e d'espressione, l'uguaglianza di partecipazione delle donne, le differenze culturali e interculturali, la partecipazione dei cittadini. Ampi spazi di dialogo e discussione saranno poi riservati anche allo sviluppo in ambito lavorativo e formativo e alla creazione di un'area di libero scambio mediterraneo entro il 2010.

Il problema maggiore, secondo gli organizzatori dell'evento, è stato però quello di creare una rete ampia tra tutti i Paesi partecipanti, selezionando con attenzione i rappresentanti da mettere in lista. Al Forum parteciperanno, infatti, solo enti non governativi, tuttavia a volte dietro alcuni di questi ci sono gli stessi governi dei paesi dai quali provengono. Il Forum di fine novembre a Napoli sarà dunque la conclusione di un intenso lavoro di scambi, contatti, dialoghi e partecipazione durato un intero anno, e che ha avuto il grosso del suo lavoro organizzativo proprio nella necessaria esigenza di collegare e coordinare questa enorme rete che si è creata tra gli enti non governativi dei Paesi del Mediterraneo. Tra gli obiettivi del Forum c'è infatti proprio quello di dar voce soprattutto agli organismi della società civile: organizzazioni di base e sindacali, gruppi nazionali ed internazionali che lavorano per i diritti, la pace, l'ambiente, i giovani, il lavoro, lo sviluppo sostenibile, l'economia solidale, la parità uomo-donna. "I problemi ci sono stati e ci sono - ci dice la Professoressa Caterina Arcidiacono, vicepresidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo - e tra questi c'è proprio quello dell'incontro tra le delegazioni arabe e quelle israeliane. Soprattutto qui la scelta dei rappresentanti è stata attenta, selezionando e rivolgendo l'invito ad esponenti moderati e aperti al dialogo". Resta tuttavia significativo il fatto che le sedi di svolgimento dei Forum sono finora sempre state localizzate in città europee, proprio per ché gli israeliani non andrebbero in paesi arabi e viceversa. "L'augurio - prosegue l'Arcidiacono - è che col tempo anche questa barriera possa essere abbattuta. E il Forum Civile Euromed sta lavorando anche in questa direzione".