IL MATTINO

 

27 novembre 2003

 

 

Ecco la Mostra in formato europeo

 

Il tavolo rettangolare è ancora coperto da un telo cerato, come le sedie disposte tutto intorno; nei box destinati ai traduttori gli elettricisti continuano ad annodare fili e tutto ha ancora l’aria del cantiere aperto. Eppure, mettendo piede nella sala più bella del padiglione Caboto della Mostra d’Oltremare ti accorgi subito che si respira un’aria straordinaria.

Qui, attorno a questo tavolo, da domani i ministri degli Esteri dell’Unione europea muoveranno l’ultimo passo verso la realizzazione di quella nuova Costituzione che regolerà i rapporti continentali. E quella che verrà fuori dal vertice di Fuorigrotta - il conclave, come lo definisce chi lo ha organizzato, a sottolinearne i crismi di isolamento e riservatezza - sarà l’ultima bozza, quella definitiva, che verrà poi sottoposta ai Capi di Stato convocati per la firma definitiva, a Roma.
Basta entrare nella Mostra d’Oltremare per accorgersi che quello offerto da Napoli alle delegazioni governative europee è davvero un bel biglietto da visita. Tra marmi, mosaici, laghi e fontane, tutti gli spazi vengono arricchiti da arredi eleganti. Da un camion due ragazzi scaricano uno specchio antico con cornice dorata; più in là - sono le tre del pomeriggio - alcuni addetti del Museo di Capodimonte trasportano a mano il «Vesuvius» dipinto nel 1985 da Andy Warhol: i suoi colori saluteranno il passaggio dei ministri europei e delle delegazioni al loro ingresso nel padiglione.

Con la cura e l’attenzione di sempre il diplomatico Leonardo Visconti di Modrone ha curato l’intero allestimento del vertice. «In un mese - dice - siamo riusciti a curare l’intero allestimento di questi spazi, che sono unici in Italia e consentono di ospitare tante delegazioni sfruttando spazi altamente funzionali».

Prima di giungere al cuore del padiglione che ospiterà il conclave si attraversano corridoi che riflettono la luce calda e chiara del cristallo satinato. Altre opere d’arte: quelle di Paolo Bigelli, un affresco di Emilio Notte e un quadro di Franco Girosi. Poi, ancora, Ernesto Tatafiore, Gianni Pisani, Pietro Ruffo e Carlo Alfano. Solo preziosa arte contemporanea per il conclave.
Dal padiglione Caboto si arriva, percorrendo i corridoi con gli uffici che ospiteranno le delegazioni (par condicio per tutte: con tre stanze dotate di telefoni, fax, tv e segreterie) alla Galleria Mediterranea: qui i ministri degli Esteri pranzeranno, continuando a lavorare alla bozza finale della Costituzione. Anche qui sobrietà ed eleganza sono affidate a colori chiari e avvolgenti, che si intonano con i mosaici del pavimento, restaurati di fresco.

È una Mostra d’Oltremare rinata, quella che si prepara a custodire il conclave. Che non dimostra più i 63 anni di vita. «Ma abbiamo dovuto galoppare», ammette l’architetto Marisa Zuccaro, direttore tecnico della struttura. Più che un semplice intervento di lifting si ha la sensazione che - una volta archiviati i due appuntamenti internazionali - la città possa ritrovare un patrimonio rimasto chiuso in soffitta per troppo tempo.

Entriamo in un’altra sala che, da domani sera, sarà off-limits per la stampa. È stata battezzata «Sala della troika»: qui - in occasione del vertice europeo allargato ai paesi del Mediterraneo - si svolgeranno gli incontri tra il ministro Franco Frattini, il presidente Romano Prodi e il commissario europeo Chris Patten con le delegazioni arabe e israeliana.