IL DENARO

 

29 novembre 2003

 

Guardare al futuro «armati» di certezze senza provvisorietà

 

di Leila Shahid*

Non bisogna rinvangare le colpe della politica coloniale europea e neanche quelle verso gli ebrei bisogna cercare di guardare al futuro impedire che la colpa del passato verso gli ebrei impedisca lo sviluppo dell’are a Medio orientale verso il futuro. Ogni israeliano ha almeno un amico in Palestina e viceversa. La situazione è però diventa insostenibile.

La società civile i politici e gli amministratori hanno perso anni a discutere se siano nati prima i kamikaze o raid israeliani basta si guardare la politica del colpo a colpo. Ci vuole un ampia e complessa visione politica. Esiste la grande differenza tra le celebrazioni degli eventi delle commemorazioni e delle parole pubbliche e la difficoltà di una politica che voglia portare alla soluzione dei problemi. Bush ha promesso ai palestinesi un governo provvisorio uno stato provvisorio una cittadinanza provvisoria uno sviluppo provvisorio.

Noi popoli palestinese siamo stanchi della parola provvisorio. Che faccia una politica di futuro perché solo quando c’è la prospettiva del futuro c’è la possibilità di vincere la disperazione dell’impotenza e della mancanza di diritti e di cittadinanza, nonché povertà e restrizione.


*ambasciatrice palestinese a Parigi

ed esponente di rilievo dell’Autorità Palestinese