23 gennaio 2004
Nuri Bilge Ceylan ha vinto il premio
“Trieste
Il film “Uzak” del regista turco Nuri Bilge Ceylan
ha vinto il premio “Trieste
L’assegnazione del Premio era affidata quest’anno ad una
giuria internazionale composta da Luciana Castellina, parlamentare, giornalista
e già presidente di Italia Cinema, Michel Demopoulos, direttore del Festival
Internazionale di Salonicco, Fabrizio Grosoli, critico e membro del comitato di
selezione della Mostra del Cinema di Venezia e produttore per
Come ha sottolineato la giuria, il premio Trieste 2004 è
stato assegnato al film Uzak “per
lo sguardo poetico che getta su una realtà sociale senza speranza e per la sua
maestria formale che utilizza tempo e spazio per approfondire - in modo
straordinario - i meandri della coscienza interiore dei due protagonisti”.
La
speciale menzione della giuria è andata al film “Rezerveni Deli” (Pezzi
di ricambio), del regista sloveno Damjan Kozole. “Si tratta – spiega la
motivazione – di una pellicola animata da grande forza, onesta e diretta, che
parla in modo non convenzionale del traffico di esseri umani. Dimostra che
talvolta anche i balordi possono avere cuore ed è venata da un tocco di
nostalgia amara che traccia l’immagine dei nostri vecchi buoni tempi, quando
bevevamo la nostra stessa urina, la gente veniva ammazzata mentre attraversava
i confini e l’Europa era meravigliosamente disunita”.
Anche il premio della Fondazione Laboratorio Mediterraneo al miglior cortometraggio, scelto fra 23 opere di finzione prodotte in 20 paesi e selezionate dalla curatrice Tiziana Finzi, è stato assegnato da una giuria internazionale di professionisti del settore composta da Francesco Di Pace (critico, Italia), Melena Yatsura (produttrice, Russia) e Igor Galo (attore regista, Croazia). Ha vinto la pellicola tedesca “Am See” di Ulrike von Ribbeck, “perché il film tedesco utilizza in modo efficace e sorprendente gli spazi, i tempi narrativi e l´espressività degli attori, per raccontare una storia semplice sui complessi rapporti umani all´interno di un nucleo familiare”.
Menzioni speciali alla
produzione croata “Susa” di Dalibor Matanic, “perché il regista mostra una notevole sensibilità filmica nel
raccontare un mondo che sta scomparendo, attraverso il punto di vista di una
giovane donna il cui dilemma, comune ai popoli dell´Adriatico, diventa
universale”
e a “Ramad”, produzione franco-libanese di Khalil Joreige e Joana Hadjithomas, “perché il film racconta in
modo originale ed emozionante, attraverso la "messa in scena" di un
finto funerale, i contrasti culturali e gli ostacoli al cambiamento in alcuni
aspetti delle tradizioni familiari e religiose”.
La cerimonia di
premiazione dei concorsi per i lungo e corto metraggi si è svolta ieri siera
nella giornata conclusiva della 15° edizione di Alpe Adria Cinema nella Sala
Excelsior.