IL DENARO

 

17 gennaio 2004

 

AL AHRAM, IL PIU’ IMPORTANTE QUOTIDIANO ARABO,

DEDICA DUE PAGINE ALLA FONDAZIONE LABORATORIO MEDITERRANEO

Il dialogo tra i popoli viene prima dell’economia

 

 

di Mohamed Abd El Hady

Un appello giunge dall’Egitto: “Non trascurate il ruolo della Fondazione Laboratorio Mediterraneo per il dialogo tra le culture e civilizzazioni”. Al-Ahram, il più importante quotidiano arabo pubblicato in più lingue, dedica due pagine alla Fondazione napoletana (presieduta da Michele Capasso), che il direttore Mohamed Salmawy e il giornalista Mohamed Abd El Hady invitano a sostenere. Il Denaro riporta di seguito un estratto del servizio di Abd El Hady.



Le conclusioni della VI Conferenza dei ministri degli Affari Esteri dei Paesi euromediterranei - svoltasi a Napoli lo scorso 2 e 3 dicembre 2003 — hanno visto, tra l’altro, la creazione della Fondazione Euromediterranea per il dialogo tra le culture e le civiltà, che rappresenta un grande passo verso il rafforzamento della comprensione tra le due Rive, importante in un momento in cui alcuni ambienti dell’Occidente mirano ad identificare l’Islam ed i musulmani con il Comunismo e a macchiare l’onorabilità degli arabi e dei musulmani con il terrorismo.Per smentire le accuse di tali ambienti, l’Europa, consapevole della vera natura positiva degli arabi, con i quali ha avuto da sempre stretti contatti, risponde con la creazione di questa Fondazione Euromediterranea, confermando la continuità della reciproca comunicazione e comprensione e la necessità assoluta del dialogo interculturale quale premessa per lo sviluppo economico, per la stabilità e, conseguentemente, per la pace.
Però, al tempo stesso, la Conferenza euromediterranea di Napoli non ha tenuto in debito conto una istituzione euromediterranea che promuove il dialogo euromediterraneo: la Fondazione Laboratorio Mediterraneo con l’Accademia del Mediterraneo - Maison de la Méditerranée. Fondata dieci anni fa a Napoli per merito degli sforzi personali dell’architetto Michele Capasso - essa ha realizzato risultati concreti, irraggiungibili ed impensabili per istituzioni governative imbrigliate nelle griglie della burocrazia e nelle posizioni ufficiali dei singoli Governi che, spesso, pensano solo ai propri interessi particolari.
Questa nuova istituzione europea, ignorando l’irripetibile offerta ricevuta dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, si insedierà forse probabilmente in un anonimo edificio nella città prescelta come sede: senza storia e senz’anima, senza avere esperienze accademiche o pratiche nel campo, né connessioni con le istituzioni interessate dei 35 Paesi euromediterranei.
Inoltre la Fondazione Euromediterranea sarà soggetta alle decisioni dei membri dei Governi e non terrà conto degli organismi non governativi della società civile, soprattutto oggi necessari per risolvere la difficile crisi in Medio Oriente.
Detto ciò, la forte partecipazione di organizzazioni arabe non governative al Forum Civile Euromed di Napoli - evento organizzato dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo alla fine di novembre 2003 - al fianco di altre organizzazioni israeliane non governative, è stata un’occasione irripetibile di grande rilevanza politica che non sarebbe mai stato possibile realizzare nell’ambito di un’istituzione guidata da un governo. Quella dell’architetto Michele Capasso è un’azione controcorrente, una vera e propria missione di pace: egli ha dedicato risorse, professionalità ed esperienza, nonché le sue relazioni internazionali, per promuovere il dialogo e lo sviluppo condiviso tra i popoli delo Mediterraneo. Lascia quindi meravigliati il fatto che l’Unione europea, che ha tanto raccomandato ai Paesi situati al Sud del Mediterraneo di sostenere la società civile, non abbia “accettato” la dote della Fondazione Laboratorio Mediterraneo con la sua sede di Napoli e le sedi nei vari Paesi euromediterranei, cercando, al contrario, di istituire una nuova Fondazione che impiegherà non poco tempo prima di avviare un dialogo culturale euromediterraneo e sprecherà molti soldi per funzionari e costi strutturali, risorse che la fondazione napoletana ha ufficialmente e gratuitamente messo a disposizione dell’Unione europea. Capasso, intervistato da Al-Ahram, ha definito “critica“ la situazione nel Mediterraneo ed ha fatto questo efficace paragone: “La regione euromediterranea è come un moribondo e l’Unione europea cerca di creare un ospedale che la curi (la nuova Fondazione Euromediterranea), senza tener conto che esiste già un ospedale attrezzato ed operante (la Fondazione Laboratorio Mediterraneo)”. Egli si sente ulteriormente e giustamente rattristato perché l’idea della creazione di una istituzione per il dialogo tra le società e le culture era in origine la sua e quella dei suoi prestigiosi compagni di strada ( tra cui il premio Nobel Naguib Mahfouz): e lui è riuscito non solo a “progettarla” ma a “realizzarla”.
Perché le istituzioni italiane ed europee si comportano con indifferenza?
Qualche eccezione c’è. Nel suo discorso di inaugurazione della VI Conferenza Euromed il presidente del Parlamento Europeo Pat Cox — stupendo i presenti - ha sostenuto fortemente il ruolo della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e ha garantito il sostegno dei rappresentanti del Parlamento europeo affermando: “La Fondazione euromediterranea che volete costituire esiste già. E’ la Fondazione Laboratorio Mediterraneo: un insieme di passione, competenze, strutture, reti e professionalità. Non si commetta la sciocchezza di non tenerne conto.”Comunque sia, la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, con la sua rete, proseguirà il suo nobile cammino, ma ha bisogno di un maggiore sostegno. E’ un dovere di tutti noi aiutarla affinché continui a lavorare e a comunicare malgrado la superficialità dei Governi e l’ottusità dei governanti.