IL DENARO

8 giugno 2004                      Affari mediterranei

 

 

A Napoli il vertice del gruppo Nato

 

Napoli ospita, domani e sabato 10 luglio, a Castel dell'Ovo, la riunione annuale del Gruppo Speciale Mediterraneo (Gsm) dell’Assemblea parlamentare Nato, a cui aderiscono parlamentari dei 26 Paesi dell’alleanza. L'evento assume particolare rilevanza dopo il vertice Nato di Istanbul, nel quale l'alleanza ha deciso di rafforzare i suoi programmi di azione e le sue iniziative nel Mediterraneo, con particolare attenzione alla Sponda Sud.
Il vertice di Napoli che prende il via domani è organizzato dalla Delegazione italiana presso l'Assemblea Nato, in collaborazione con il Comune di Napoli. Ai lavori prenderanno parte, oltre ai vari rappresentanti dei Paesi Nato dell'area mediterranea, il senatore Giovanni Lorenzo Forcieri, presidente della delegazione italiana presso l'Assemblea Nato e vicepresidente della stessa Assemblea, il vicepresidente del Gsm, senatore Mario Palombo e il deputato Paolo Ricciotti.
I temi di confronto fra i delegati saranno affrontati nel corso di tre sessioni di lavoro che si terranno nella giornata di domani e nella mattinata di sabato e avranno per oggetto ''I recenti sviluppi nel Medio Oriente'' con la partecipazione di Amos Radian,ministro consigliere dell'ambasciata israeliana a Roma e di Nthmee Algobh, delegato dell'Autorita' palestinese (Anp); ''La politica mediterranea della Nato dopo il vertice di Istanbul'', con l'intervento di Gunther Altenburg, segretario generale aggiunto della Nato e dell'ammiraglio Gregory Johnson, comandante del Comando Nato (Joint Force Command) di Napoli; ''Il nuovo corso politico della Libia'' di cui sara' relatore Amal Obeidi, docente di Scienze Politiche all'Universita' di Benghazi; ''Il dibattito sulla promozione della democrazia: lezioni apprese e sfide future'' con la partecipazione di Roberto Aliboni, vice presidente dell’Istituto Affari internazionali di Roma; di Fares Braizat, ricercatore presso il Centro di studi strategici dell'Universita' della Giordania, e di Agostino Cilardo, docente di diritto dei Paesi islamici presso l’Istituto Universitario Orientale di Napoli. Aprira' i lavori del vertice, venerdi' alle 9.30, Jean Michel Boucheron, deputato francese e presidente del Gsm a cui seguiranno gli interventi del sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino e dell'ambasciatore Riccardo Sessa, direttore generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente presso il Ministero degli Esteri.
Dopo il recente vertice di Istanbul l'Alleanza ha deciso di rafforzare i suoi programmi di azione e le sue iniziative nel Mediterraneo.

Sono infatti invitati a partecipare alle riunioni del Gsm, oltre ai 26 Paesi Nato, anche i parlamentari di 11 Paesi della costa sud del Mediterraneo: Mauritania, Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele, Giordania, Cipro, Malta, Autorità Palestinese, Libano e Siria. Di questi undici paesi, quattro hanno lo status di osservatori all'Assemblea Parlamentare Nato: Marocco, Tunisia, Egitto e Israele.

C’è anche un segnale di distensione con la Libia: l'Assemblea ha deciso di invitare per la prima volta anche rappresentanti del Paese guidato da Muhammar Gheddafi.
E sul vertice di Istanbul c’è da registrare la valutazione del ministro degli Esteri, Franco Frattini, ieri, alla Commissione Esteri del Senato. Secondo Frattini la ricucitura delle relazioni tra Europa e Stati Uniti è il risultato più qualificante raggiunto a Istanbul.
Accanto alla ritrovata percezione della necessità di una ''collaborazione forte tra gli alleati'', il recente summit dell'Alleanza, spiega Frattini, ha spianato definitivamente la strada ad un ''rilancio politico'' di un'organizzazione tradizionalmente identificata solo in virtù della sua dimensione militare. ''Parlare di dimensione politica della Nato - osserva il ministro - significa coinvolgere un numero sempre più significativo di interlocutori in un confronto paritario sempre più politico. Ed in quest'ottica si comprendono i temi affrontati ad Istanbul: dai nuovi rapporti con il partenariato Euromediterraneo, alla sfida nei Balcani, all'intervento in Afghanistan''.