"IL DENARO"

7 dicembre 1996

Turismo e Religione tra viaggio e pellegrinaggio

di Michele Capasso

Roma, 5-6 dicembre 1996. Si svolge il 3° convegno internazionale sul turismo mediterraneo, organizzato dall’Università "La Sapienza" di Roma, dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo con la collaborazione, fra gli altri, dell’Università di Siena e dell’Istituto di Ingegneria Turistica dell’Università di Parigi Marne-la-Vallèe. Presiedo la prima sessione dal tema "Globalizzazione dei mercati e turismo mediterraneo". I numerosi relatori – quali Matvejevic;, Lazato-Giotart, Rustin, Gouirand, Jacobsen, Weiernair, Lengkeek, Ragone, ed altri – si confrontano su argomenti attuali quali "Per una sociologia del viaggio", "Tendenze e prospettive del turismo mediterraneo", "Il Turismo religioso e la sfida della modernità. Pellegrinaggi e secolarizzazione", "La cultura dell’accoglienza per una politica turistica al servizio del dialogo interculturale", "Il Mediterraneo un mare, tre religioni". Animatore di questo convegno è Enzo Nocifora, con il quale abbiamo raccolto una "rete" di studiosi ed analisti delle tematiche legate al turismo provenienti da diversi paesi del bacino mediterraneo. Insieme cerchiamo di riassumere le linee essenziali di questo convegno dal titolo "Il Viaggio dal Grand Tour al turismo post-industriale". Il network di studiosi del turismo che abbiamo cercato di costruire in questi anni si è costituito sulla base della convinzione che ci sia un’esigenza profonda di modificare la logica di analisi del sistema turistico. Si tratta di un settore economico importante e di un’attività che ha conseguenze significative sulla struttura del mercato del lavoro, ma le sue caratteristiche di fondo si comprendono solo se guardiamo ad esso come ad un fenomeno comunicativo complesso che si spiega a partire da una logica contestuale. Il Gran Tour classico rappresenta un’evoluzione del viaggio di formazione della gioventù nobiliare europea. Piuttosto che un percorso di auto-formazione finalizzato ai contatti con i propri pari delle diverse corti d’Europa, l’intellettuale romantico inventa e diffonde una diversa concezione del Gran Tour fondata sull’esperienza culturale.

Del percorso dei giovani rampolli si utilizza un solo elemento la convinzione. L’esperienza personale di immersione in una realtà nuova con cui si vuole entrare in contatto diretto ha una forte valenza formativa. L’intellettuale romantico aggiunge a ciò l’esigenza culturale di vedere e di sperimentare in prima persona il contatto con le vestigia della classicità, di visitare in prima persona i ruderi della Grecia antica e della Roma imperiale per rivivere l’ambiente ed il clima in cui si è costituita la classicità. Questo tipo di "tour" rivive ancora oggi anche se in forma ambigua e contraddittoria. Infatti, da un lato notiamo l’affievolirsi del ruolo dei pacchetti turistici concepiti come viaggi propriamente detti – si pensi alla crociera ed al viaggio organizzato con accompagnatore – in cui la forma preconfezionata, percepita come massificata, toglie attrattiva alla proposta dall’altro notiamo due tendenze tradizionali che continuano ad essere presenti nel turismo moderno ci riferiamo al "pellegrinaggio religioso" ed al "turismo culturale". In entrambe queste esperienze due sono gli elementi principali che caratterizzano il fenomeno il percorso è più importante della mèta da raggiungere, e l’esperienza individuale di presa di contatto diretta con una realtà nuova rappresenta la motivazione principale che spinge al viaggio. L’innovazione tecnologica che è avvenuta in questi ultimi anni, con il processo di accelerazione dei vettori, oltre che rendere raggiungibili nuove mete, rende possibili percorsi a carattere innovativo differentemente orientati rispetto al passato. Si pensi al viaggio aereo, la cui marcata democratizzazione, prodotta dalla concorrenza fra vettori, trasforma in mete turistiche località tradizionalmente visitate solo da esploratori. Ma il caso più emblematico è quello delle metropolitane cittadine, le quali rendono possibili escursioni e percorsi tradizionalmente non realizzabili in un contesto urbano. Da questo punto di vista il viaggio è oggi un’esperienza più generale e più ampia rispetto al passato. Mentre il turismo di massa perde forza attrattiva, il viaggio diventa l’esperienza di vita che meglio interpreta l’esigenza di cambiamento e l’ansia di novità dell’uomo post-moderno. In questo terzo convegno si sono confrontati i massimi studiosi del turismo presenti sulla scena mediterranea non soltanto fra loro, ma con gli amministratori pubblici, gli imprenditori, i manager e gli operatori della promozione turistica, creando un tessuto di comunicazione che potrà porre il nostro paese all’avanguardia sulla scena turistica mondiale. In quest’ambito lo scopo è anche quello di approdare ad un’efficiente gestione dei cambiamenti che la globalizzazione dei mercati e l’innovazione tecnologica impongono a tutti coloro che vogliono essere presenti sul mercato con una posizione d’avanguardia. Non solo, ma a fronte della crescente complessità sociale, si è ritenuto indispensabile analizzare le forme e le caratteristiche delle trasformazioni in atto, valutandone le ripercussioni sul sistema turistico. A tale proposito si vuole strutturare un’analisi con l’intento di conoscere come si sia modificata la pratica turistica nei suoi diversi segmenti nel passaggio ad una società post-industriale. All’interno di tale prospettiva, grande rilevanza assume il trasferimento di informazioni e conoscenze e diventa fondamentale, per lo studio del fenomeno turistico, soffermarsi sulla tipologia delle forme comunicative, che si trovano ad essere parte integrante della pratica turistica e rendono necessaria la discussione sulle modificazioni introdotte dagli attuali sviluppi ed usi degli strumenti informatici non ultime le possibili forme di "viaggio virtuale". È stata rilevata la necessità di un ulteriore collegamento con lo sviluppo delle tecnologie che coinvolga la struttura delle professionalità. Il riferimento è ai cambiamenti determinati dalla diffusione delle reti telematiche sulle caratteristiche afferenti le figure professionali degli operatori del settore turistico. Il convegno ha affrontato le tematiche legate al turismo post-industriale con riferimenti alle nuove abilità e capacità specifiche richieste nella strutturazione delle professioni, ma anche ai modi di costruzione e trasferimento delle stesse.A meno di quattro anni dalle celebrazioni dell’anno giubilare, sembrava doveroso dedicare uno spazio al rapporto fra il turismo ed il pellegrinaggio. Fra le diverse dimensioni che può assumere il fenomeno turistico, appare di particolare importanza quella relativa al turismo religioso. L’area mediterranea è un punto di osservazione e di esperienza privilegiato, dove convivono diverse culture e religioni. In questa ottica va affrontata la discussione sulla qualità e le caratteristiche del turismo previsto per il Giubileo, che assume peculiarità specifiche, ma che richiede un’analisi approfondita per una corretta e scientifica interpretazione del fenomeno. Altro problema affrontato è quello dell’accoglienza un’ambito che va valutato in rapporto al soddisfacimento delle richieste ed al ruolo che assume all’interno del sistema economico. Un obiettivo principale scaturito dai lavori è quello di affrontare il rapporto fra turismo religioso e modernità, nell’intento di valutare quanto si discosti dalle attuali tendenze di sviluppo della società post-industriale.

Le conclusioni di questo convegno hanno voluto introdurre in tutto questo circuito di iniziative le motivazioni ed esigenze di un turismo eco-compatibile, che innalzi e non peggiori la qualità della vita dei cittadini, che comunichi un’immagine dei luoghi attenta ai valori della solidarietà, della fratellanza e del dialogo interculturale. Un ulteriore risultato raggiunto dal convegno è rappresentato dalla partnership con la Fondazione Laboratorio Mediterraneo che di fatto ha iniziato – relativamente alle tematiche legate al turismo – i lavori preparatori al II Forum Civile Euromed che chiamerà a raccolta in Italia nel 1997, su questo tema, le organizzazioni non governative, le reti informatiche e scientifiche e gli esponenti della società civile presenti nei vari Paesi del Mediterraneo.