"IL DENARO"

21 novembre 1998

L’uomo al centro delle problematiche del nuovo millennio

di Michele Capasso

Mercoledì 11 novembre 1998. La presidenza della Regione Siciliana promuove, in collaborazione con la nostra Fondazione, l’Associazione Internazionale Comen ed il Centro Studi di Ricerche sui Diritti dell’Uomo dell’Università Luiss Guido Carli di Roma, i "Colloqui interculturali" sul tema "Mediterraneo III millennio, prima l’uomo". Tre giornate di lavoro con la partecipazione di studiosi ed esperti provenienti da 20 Paesi. Quattro le sessioni: "Le nuove frontiere dei diritti umani nel Mediterraneo"; "Le risorse locali delle realtà mediterranee e le nuove strategie di sviluppo territoriale"; "Ambiente e sviluppo"; "L’insularità mediterranea e i suoi valori". In queste giornate viene ripreso il motto proposto a Napoli durante la cerimonia costitutiva dell’Accademia del Mediterraneo: "Conoscersi, comunicare, cooperare" al di sopra delle barriere e dei ritardi, al di sopra dei pregiudizi e dei fanatismi. L’area mediterranea è oggi coinvolta da questioni delicate e complesse: la scarsità delle risorse, la desertificazione, le nuove povertà e i flussi migratori. Questioni di tale portata geopolitica che non potranno essere fronteggiate ancora con le logiche di mercato delle aree più forti a spese delle più deboli. Dal colloquio di Palermo matura la consapevolezza che la costruzione di un’area di stabilità e sviluppo nel Mediterraneo non può prescindere dall’affermazione di principi di libertà e di diritti fondamentali condivisibili da tutti i Paesi rivieraschi. La nuova frontiera del rispetto e della efficace tutela dei Diritti dell’uomo nel Mediterraneo come fondamento della convivenza e dell’integrazione costituisce la sfida sulla quale gli attori politici locali e internazionali sono chiamati a confrontarsi. Il modo con cui tale sfida sarà colta influenzerà la battaglia contro ogni tipo di integralismo: ebraico, cristiano, islamico, nonché contro il pericolo di una drammatica involuzione autoritaria dei loro regimi politici, e contribuirà per questa via all’evoluzione del concetto di democrazia, rendendolo disponibile anche per i popoli della riva Sud. Il dibattito ha individuato la corretta risposta all’assenza di una sede istituzionale di tipo internazionale per il Mediterraneo, capace di promuovere un’integrazione basata sul rispetto della dignità umana: processo che fu portato avanti con successo dalla Organizzazione per la Cooperazione e la sicurezza in Europa. L’apporto del colloquio vede un’agenda fitta d’iniziative ed impegni, tra cui quello di formulare una "Carta di principi sui diritti dell’uomo" scritta in arabo, islamico, africano ed europeo.

Venerdì 13 novembre 1998. Nello storico palazzo d’Orléans, sede del Governo Regionale della Sicilia, viene presentato il documento conclusivo dei colloqui. Questo il testo: "I partecipanti ai Colloqui Interculturali riconoscono nella Regione Sicilia e nel suo speciale carattere di autonomia un ruolo strategico di mediazione tra le regioni Nord-Sud e tra quelle Est-Ovest del Mediterraneo, ai fini di una larga intesa tra i popoli nel comune interesse di promuovere i diritti dell’uomo, la loro concreta applicazione, la socializzazione in un sistema democratico, la condivisione ordinata delle risorse dell’area, la programmazione e la realizzazione di iniziative mirate ad una accelerazione dei processi delle sviluppo sostenibile, nonché al superamento di questioni primarie come quelle dell’emarginazione sociale, del lavoro e dell’emigrazione. In questa direzione, il Gruppo di lavoro dichiara al signor presidente della Regione Siciliana la propria disponibilità ad approfondire, con i propri contributi di idee, di progettualità e modalità operative, i seguenti temi: Diritti dell’Uomo, Promozione delle risorse del territorio e sistema di imprese, Turismo e città – osservatorio sugli effetti economici del turismo nell’area, Mobilità e insularità, Donne del Mediterraneo, Risorsa acqua, Immaginario mediterraneo, Bioclima e salute". Ogni tema sarà trattato con un coordinamento di base e il supporto di molteplici istituzioni pubbliche e private, istituti di ricerca e di studio, autorità locali dell’area, associazioni rappresentative di professioni, comunità e categorie.

Il gruppo promotore di riferimento che ha sottoscritto il documento è costituito da molteplici organismi euromediterranei, tra i quali: la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, la Comen – Conferenza mediterranea, il Centro di Studi e Ricerche dell’Università Luiss Guido Carli, le Leghe dei Diritti dell’Uomo della Tunisia e del Marocco, l’Unità territoriale 8 dello Schema di Concertazione Interistituzionale (Sicilia, Sardegna, Calabria), l’International Urban Development Association, la Camera di Commercio e Industria del Dodecanneso, la Camera di Commercio Ispano-Arabo-Africana (Malaga), la Minerva Center of Human Rights della Hebrew University of Jerusalem, la Foundation for International Studies of the University of Malta, il Gruppo Interuniversitario MURST-Università di Palermo, Napoli, Roma (Luiss), Trieste, Milano, Torino.