Albatros

Ottobre 2004

 

DAL RECUPERO DEL DEGRADO ALLA PROMOZIONE TURISTICA GLOBALE

 

Centri antichi, anime delle città

 

IN UN VOLUME CURATO DALLA PROFESSORESSA CATERINA ARCIDIACONO LE SITUAZIONI DI NAPOLI, FIRENZE E BERLINO

 

Di Giuseppe Fabiano

 

“I centri storici di antiche città si costituiscono oggi come luoghi della memoria e svolgono a livello sociale una funzione identitaria sempre più ricercata. Da qui la necessità per amministrazioni locali, associazioni ed esperti di scienze umane, di interessarsi dei processi di trasformazione locale in atto per leggerne le possibili evoluzioni ed individuare strategie efficaci di intervento.” In questo modo la professoressa Caterina Arcidiacono, docente di psicologia sociale e di comunità all’Università Federico II di Napoli, introduce il libro da lei curato, Il fascino del Centro Antico – Napoli, Firenze, Berlino, risorse per la vivibilità, che è soprattutto uno studio, una ricerca sul territorio e per il territorio, nata dalla collaborazione con altri studiosi, italiani e tedeschi, che dal 2002 ad oggi si sono coordinati dando vita ad iniziative culturali, mostre fotografiche, interviste, laboratori e convegni con un unico comune denominatore: la salvaguardia dei centri storici e la loro tutela e promozione sociale, turistica e culturale. Nel volume, edito dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo (160 pag., 10 euro), di cui la Arcidiacono è vicepresidente, la voce del Centro Antico di Napoli si unisce a quella degli abitanti di altre due città in cui lo studio è stato svolto, Firenze e Berlino, per gettare un grido d’allarme sulle sorti dei centri antichi , a rischio di abbandono e degrado, o all’opposto di sfruttamento espropriante. “In un mondo sempre più globalizzato – prosegue Caterina Arcidiacono – i Centri Antichi si affermano come anime delle città per il loro patrimonio umano e relazionale. Ma ciò che ci siamo domandati è stato: come preservare e condividere questa enorme risorsa? Come accrescere il benessere degli abitanti e promuovere un turismo responsabile? Come coniugare unicità, identità e senso di appartenenza con la mancanza di fiducia verso il futuro e l’impossibilità a creare senso di comunità?” Partendo da questi interrogativi e da una prima ed attenta ricerca e presentazione di dati sul “cuore antico” di Napoli, si è giunti ad un importante risultato, quello di concepire questo studio come stimolo per pensare politiche di turismo globale sostenibile, che evitino l’impoverimento degli abitanti e la perdita di valore delle risorse umane e ambientali. Lungo questa direzione il volume si inscrive in una più ampia attività di confronto e dialogo tra l’Europa e il mediterraneo, puntando in particolare al dibattito proprio sullo sviluppo delle città mediterranee tra tradizione e sviluppo, modernità e globalizzazione.