IL DENARO

10 dicembre 2004

 

 

A via la Biennale dei Giovani artisti

 

 

Cominceranno giovedì e si concluderanno sabato gli incontri per definire il programma della XII Biennale dei giovani artisti dell’Europa e del Mediterraneo che nell’estate del 2005 approderà a Napoli. Sessanta delegati provenienti da una ventina di paesi, inviati dalla provincia per un brain storming che, coniugando rigore e fantasia, traccerà le linee guida di una manifestazione “in progres”, frutto di energie giovani che riceveranno un’ulteriore sollecitazione della natura fertile e tellurica della terra designata per ospitarle.

Un investimento che restituisce a Napoli il suo ruolo di crocevia del Mediterraneo, ricettivo centro propulsore di civiltà, libera e vivace agorà votata a scambi reciproci, all’insegna della curiosità e tolleranza. La carta vicente si è rilevato il tema conduttore proposto per quest’edizione: la passione. Argomento stuzzicante per qualsiasi delle sette discipline in cui è articolata la Bjcem (arti visive, musica, spettacolo, narrazione, ari applicate, gastronomia e immagini in movimento) e quanto mai pertinente ad una città che, da sempre, vive e si nutre di emozioni, intense, talvolta eccessive.

La scelta degli spazi espositivi è caduta sulla Mostra d’Oltremare, ma il progetto complessivo, ben più ambizioso, punta al coinvolgimento di tutta la provincia…isole comprese. Il sogno è quello di “invasione”, progressiva ma illimitata, della creatività: un percorso “propedeutico” scandito da diverse tappe e poi, in contemporanea con la Kermesse a Fuorigrotta, l’organizzazione di eventi musicali, workshop e performance con un esteso raggio d’azione nell’area metropolitana, periferie in testa.

Perché a Bjcem, al di là dell’esperienza artistica, ponendosi sulla scena internazionale come momento d’aggregazione e di confronto tra culture diverse, mira a restituire la debita dignità all’immagine di Napoli, negli ultimi tempi oltraggiata dalla recrudescenza criminosa. Un modo, insomma, per dire basta alla violenza e al degrado, col linguaggio universale dell’arte e della bellezza. Una sfida che si può e si deve vincere.