"IL DENARO"

21 febbraio 1998

Un mare di guerre e di culture

di Michele Capasso

Palermo, 10 febbraio 1998. Rileggo Braudel:

"Qu’est-ce que la Méditerranée Mille choses à fois. Non pas un paysage, mais d’innombrables paysages. Non pas une mer mais une succession de mers. Non pas une civilisation, mais des civilisations entassées les unes sur les autres..." "La Méditerranée est un très vieux carrefour. Depuis des millénaires tout a conflué vers elle, brouillant, enrichissant, son histoire". (Fernand Braudel, La Méditeranée – espace et histoire, p. 8 – 9, Edition Flammarion).

Queste parole sono oggi più che mai attuali. Il Mediterraneo continua ad essere un insieme di mari, di culture, di guerre ma il nostro mare possiede il più grande patrimonio culturale dell’umanità. Non esiste una sola cultura mediterranea ce ne sono molte in seno ad un solo Mediterraneo. Sono caratterizzate da tratti per certi versi simili e per altri differenti. Le somiglianze sono dovute alla prossimità di un mare comune e all’incontro sulle sue sponde di nazioni e di forme di espressione vicine. Le differenze sono segnate da fatti d’origine e di storia, di credenze e di costumi. Né le somiglianze né le differenze sono assolute o costanti talvolta sono le prime a prevalere, talvolta le ultime. Il Mediterraneo ha affrontato la modernità in ritardo. Non ha conosciuto il laicismo lungo tutti i suoi bordi. Per procedere a un esame critico di questi fatti, occorre prima di tutto liberarsi da una zavorra ingombrante. Ciascuna delle coste conosce le proprie contraddizioni, che non cessano di riflettersi sul resto del bacino e su altri spazi, talvolta lontani. La realizzazione di una convivenza in seno ai territori multietnici o plurinazionali, lì dove si incrociano e si mescolano tra loro culture diverse e religioni differenti, conosce sotto i nostri occhi uno smacco crudele. Percepire il Mediterraneo partendo solamente dal suo passato rimane un’abitudine tenace, tanto sul litorale quanto nell’entroterra. La "patria dei miti" ha sofferto delle mitologie che essa stessa ha generato o che altri hanno nutrito. Questo spazio ricco di storia è stato vittima degli storicismi. La tendenza a confondere la rappresentazione della realtà con la realtà stessa si perpetua l’immagine del Mediterraneo e il Mediterraneo reale non si identificano affatto. Le decisioni relative alla sorte del Mediterraneo sono prese al di fuori di esso o senza di esso ciò ingenera frustrazioni e fantasmi. Le manifestazioni di gioia davanti allo spettacolo del Mediterraneo si fanno contenute e fugaci. Le nostalgie si esprimono attraverso le arti e le lettere. Le frammentazioni prevalgono sulle convergenze. Si profila all’orizzonte, da qualche tempo, un pessimismo storico. Tuttavia il patrimonio culturale del Mediterraneo costituisce oggi il principale elemento di ottimismo ed una risorsa economica essenziale per la maggior parte dei Paesi mediterranei. Durante il II Forum Civile Euromed del dicembre 1997 è stato affrontato il problema della catalogazione dei beni culturali in vista di una loro consapevole gestione integrata. In questa occasione è stato proposto il progetto "Labmed-Patrimonio culturale" già attivato a livello sperimentale in alcune aree del bacino mediterraneo ed ha lo scopo di

• catalogare, su scala mediterranea, il patrimonio culturale al fine di costituire una banca dati che permetta di valorizzarlo e trasformarlo in offerta occupazionale

• promuovere la conoscenza del patrimonio culturale (artistico, archeologico, architettonico, ambientale) dei vari Paesi mediterranei.

Il progetto intende proporsi come uno strumento di lavoro capace di razionalizzare gli interventi nel campo specifico del patrimonio culturale (artistico, architettonico, ambientale) del Mediterraneo rivolgendosi a tutti quei soggetti – pubblici e privati – che svolgono compiti di gestione del patrimonio culturale (mobili e immobili) nonché alle associazioni qualificate che affiancano le Istituzioni nell’opera di conoscenza e salvaguardia di tale patrimonio. Il progetto persegue alcuni fini così sintetizzabili

• fornire un servizio finalizzato alla conoscenza su scala mediterranea del patrimonio culturale ed allo sviluppo dei rapporti di reciproca collaborazione tra Istituzioni europee e mediterranee, Stati, Regioni ed Enti pubblici e privati preposti alla tutela, salvaguardia e valorizzazione di tale patrimonio

• aggiornare ed incrementare l’attività scientifica di censimento del patrimonio culturale mediterraneo attraverso l’utilizzo di moderne tecnologie informatiche

• creare banche dati locali che, raccordandosi con il Centro di Documentazione centrale, costituiscono un’anagrafe (testi, immagini, proposte, ecc.) del patrimonio culturale utilizzabile ai fini della tutela e della valorizzazione

• promuovere e coordinare, nell’ambito mediterraneo, il censimento del patrimonio culturale di particolare "rarità" e "pregio" (secondo le direttive dell’Ue) utilizzando metodologie da raccordarsi con quelle in essere presso le Istituzioni all’uopo preposte (UNESCO, Soprintendenze, Ministeri, ecc.)

• elaborare e organizzare la documentazione raccolta attraverso l’uso di nuovi mezzi informatici – appositamente creati per la memoria mediterranea – di raccolta dei dati

• utilizzare delle informazioni raccolte ai fini di una corretta programmazione degli interventi in favore dell’inventariazione, catalogazione, valorizzazione e utilizzazione dei beni culturali del bacino mediterraneo

• facilitazione (secondo modalità compatibili con la tutela e la conservazione ed in accordo con le vigenti legislazioni) all’accesso alle banche dati da parte degli Enti pubblici, degli studiosi e delle scuole dei vari Paesi euromediterranei

Solo valorizzando l’immenso patrimonio culturale del Mediterraneo sarà possibile rafforzare il partenariato e promuovere lo sviluppo. Di seguito i diversi livelli del progetto

1. Labmed-Cultural Dos

Comprende una serie di strumenti, tutti funzionanti su personal computer in ambiente Dos-Windows (anche per PC compatibile), che consentono la modernizzazione dei dati a vari livelli è possibile cioé definire i soli dati di inventario di ogni oggetto ed in seguito passare alla catalogazione vera e propria.

Il sistema consente l’associazione con le immagini degli oggetti, nonché l’integrazione con un modulo cartografico mediterraneo per acquisire e visualizzare dati catalogati su base cartografica.

Il sistema permette di alimentare la banca dati centrale (Labmed-Cultural Unix) attraverso meccanismi di import-export dati secondo metodologie definite.

2. Labmed-Cultural Unix

L’architettura prevede, secondo le soluzioni più avnzate diffuse a livello internazionale, l’integrazione di differenti sistemi, in modo da rispondere alle esigenze sia di tipo gestionale e di sicurezza dei dati sia di consultazione dell’informazione in modo amichevole da parte di differenti tipologie di utenti.

L’architettura (di tipo Client/Server) consente la gestione e la consultazione dei dati da parte degli utenti delle varie Istituzioni ed associazioni del Mediterraneo.

I server sono piattaforme con sistema operativo di tipo Unix i Client personal computer di tipo PC-IBM compatibile. La scelta di PC come postazione Client garantisce una maggiore apertura verso altri sistemi, fornisce la possibilità di utilizzare interfacce amichevoli, con icone e bottoni, permettendo all’utente di passare da un ambiente all’altro senza fatica e senza dover chiudere ogni volta i singoli lavori iniziati.

L’utente potrà, ad esempio, spostarsi da una ricerca su Labmed-Cultura Unix ad una sessione di lavoro con Winword o altri strumenti di scrittura o di office automation ed eventualmente ad una sessione di lavoro con le risorse disponibili in Internet.

3. Labmed-Cultural Internet

Per gli utenti esterni sarà disponibile Labmed-Cultural Internet in sola consultazione tramite la realizzazione di un sistema di Information Retrieval accessibile su Internet.

Il sistema è costituito da un motore di ricerca, da dati, Server di Network Information Retrieval (NIR), da una interfaccia amichevole e da moduli che consentiranno il colloquio tra il motore ed il Server. Il modulo non ha le pretese di essere esaustivo di tutte le informazioni disponibili sul patrimonio culturale (arte, archeologia, architettura, ambiente) del Mediterraneo, ma fornisce informazioni sulla "presenza" ed "accessibilità" del bene in possesso di tali informazioni, l’utente potrà rivolgersi direttamente all’ente per i necessari approfondimenti. creare un "Centro mediterraneo del Restauro" in grado di porre in atto metodologie utili per salvaguardare il patrimonio culturale ed organizzare uno scambio in rete delle esperienze e delle soluzioni adottate nei diversi casi