IL GIORNALE

08 gennaio 2005

 

Al ritmo di Taranta l’inno di pace di Eugenio Bennato

 

All’auditorium il concerto dedicato alla cultura e alla musica dell’area mediterranea

 

“Grazie alla musica il dialogo diventa realtà, si superano le barriere sociali e culturali e si afferma l’identità mediterranea”. Parole e convinzioni firmate, Eugenio Bennato.

Dopo il successo ottenuto al Cairo lo scorso 6 dicembre durante il primo concerto “euromediterraneo” per il dialogo tra le culture, Bennato fa tappa questa sera al nuovo Auditorium (Sala Sinopoli, ore 21) con la sua Taranta Power per “Che il Mediterraneo sia un mare di pace”.

Non si fa mai troppo vedere in giro, Eugenio Bennato, artista schivo e laborioso. Meno noto del fratello Edoardo avvezzo alle partecipazioni televisive, Eugenio porta in giro per il mondo la sua particolare fusione di tradizione e modernità.senza aver mai abbandonato le radici e perseguendo quella via che porta alla sperimentazione di nuovi generi unendo il vecchio al nuovo, la musica di estrazione popolare con quella colto, il cantante napoletano è diventato nel tempo il portabandiera della tarantella nel mondo. Non solo di quella partenopea, ben più celebre delle altre, ma anche di tutte quelle che appartengono a popoli che hanno respirato la calda aria che soffia da Roma in giù. Nel Mediterraneo, insomma. E i rappresentanti di tutti i Paesi che si affacciano sul beneamato “mare nostrum”, fanno parte della splendida carovana apolide della band di Eugenio.

Diciotto musicisti tra italiani, marocchini, algerini, egiziani, tunisini e giordani sul palcoscenico del teatro dell’Opera del Cairo, per la prima volta in una grande manifestazione internazionale.

Un mix evocativo di suoni, melodie, aromi, profumi in forma musicale che ha il pregio di mostrare quanti punti di contatto ci siano tra le rispettive tradizioni popolari e quanto “la musica etnica – come ha osservato lo stesso Bennato – ci avvicini, consentendoci di abbattere quel diaframma di sospetto e incomprensione che è poi soprattutto ignoranza”.

In collaborazione con l’Imaie (Istituto per i diritti degli artisti interpreti ed esecutori), il tour di Bennato è nato dalla prospettiva di partire dalle nostre coste ricche di storia e di poesia ed esportare la cultura e l’arte del Mediterraneo in tutto il mondo, veicolando così un messaggio di pace e di speranza per tutto il 2005, Anno europeo del Mediterraneo. Un evento che, dopo Roma, toccherà numerose città, da Amman a Marsiglia, da Rabat a Lussemburgo.

Non è nuovo a queste iniziative cultura l- musicali Eugenio Bennato, già fondatore nel 1969 della Nuova Compagnia di Canto Popolare, all’epoca il primo e il più importante gruppo di ricerca etnica e revival della musica popolare dell’Italia del Sud. Il suo ultimo album, dal titolo, appunto, Taranta Power rappresenta un’avvolgente rivisitazione della tarantella popolare, eseguita nel più tradizionale modo possibile grazie all’utilizzo di strumenti acustici con l’aggiunta di sonorità che strizzano l’occhio al nuovo.

Una formula apprezzata non solo in Italia, che ha permesso ad Eugenio Bennato di realizzare una tournèe internazionale nel 2000, partita in gennaio dai Paesi dell’Est (Croazia, Polonia, Albania e Jugoslavia) per approdare nella lontana Australia, toccando le grandi città come Sidney, Melbourne, Brisbane ed Adelaide. Ed è proprio grazie a quest’ultima tappa australiana che Bennato ha ricevuto l’invito a rappresentare l’Italia, nel febbraio del 2001 proprio ad Adelaide, nel più prestigioso festival di World Music, il Womad, ideato da Peter Gabriel.