MASTER e-learning

Progettazione partecipata e mediazione sociale

in una società euromediterranea multietnica e globale

 

 

2.1 Finalità  

La Fondazione Laboratorio Mediterraneo-Onlus intende mettere a disposizione il proprio know-how di progettazione e attivazione di dialogo e interazioni culturali nel bacino del Mediterraneo per promuovere e potenziare le risorse dei giovani  attori nella società civile  delle aree meridionali d’Italia.

 

Il Master si pone come strumento di alta formazione finalizzato a promuovere le competenze e risorse spontanee della società del Mezzogiorno nella sfida che le trasformazioni sociali e tecnologiche del terzo millennio comportano per la qualità della vita, il lavoro, la partecipazione, l’organizzazione sociale delle famiglie e delle città.  

 

Intende promuovere la riflessione sulle attuali trasformazioni sociali in forma dialettica e articolata mettendo insieme, in una sorta di think tank interattivo, i saperi che derivano da differenti approcci disciplinari e che  costituiscono oggi il riferimento che anima il dibattito scientifico e culturale, orientando le scelte politiche e sociali.

Promuovere dialogo e sviluppo tra culture diverse, richiede di analizzare ed esplicitare come le rappresentazioni identitarie interagiscono nelle relazioni tra gruppi sociali e culturali diversi, studiando le implicazioni delle diverse categorizzazioni sociali.

 

In particolare, i moduli didattici e la ricerca azione previsti, forniranno strumenti e metodologie d’intervento promuovendo  l’acquisizione di metodologie per:

 

1.      il  lavoro di gruppo on-line e face to face

2.      la progettazione partecipata

3.      il dialogo interculturale e l’analisi dei processi identitari e delle loro rappresentazioni

4.      la   progettazione rivolta allo sviluppo locale

5.       la negoziazione  dei conflitti a livello locale

6.      la mediazione sociale

7.      organizzazione,gestione, sviluppo di processi, metodi,  materiali, tecnologie per la comunicazione pubblica e la partecipazione locale

 

La finalità del master è infatti formare operatori culturali capaci di sperimentare metodologie e strumenti che consentano nelle aree del Mezzogiorno di:

 

                   

 

2.2  Specificità e caratteristiche innovative 

 

Il Master consente a operatori delle scienze umane, architetti, pianificatori  ambientali, di essere attivi e competenti nella attività di progettazione sociale, promozione di cittadinanza attiva e partecipazione acquisendo know-how specifici che esulano dai curricula tradizionali.

 

Il contenuto innovativo consiste nel fornire a operatori delle scienze umane strumenti d’indagine e d’intervento a livello delle comunità locali dell’associazionismo e delle istituzioni per promuovere partecipazione e processi di democrazia, forme di cittadinanza attiva e solidarietà; potenziare le formazioni di base educando al lavoro interdisciplinare.

 

Saranno valorizzate le risorse formative attraverso l’utilizzazione di tecnologie digitali per la comunicazione; sarà promosso lo sviluppo organizzativo e il trattamento dei materiali per la comunicazione orientata allo sviluppo della partecipazione.

 

La metodologia didattica ha carattere on-line e prevede l’apprendimento a distanza e la sperimentazione di nuove modalità didattiche a carattere virtuale.

 

Sono previste attività  didattiche con tecnologie  groupware  con forme di  comunicazione sincrona  (videoconferenza) e asincrona – differita nel tempo- finalizzate alla applicazione di metodologie di Computer Supported  Collaborative Learning (Cscl).

 

Si prevede sia la formazione di una classe virtuale e lo sviluppo di un efficace learning network, sia di forme di autoapprendimento (learner centered) con il supporto del docente, del tutor, di materiali didattici e di risorse di rete. In questo senso saranno attivati seminari (a tempo limitato e continuativi), conferenze, forum sincrono e asincrono, studio interattivo  e acquisizione di materiali didattici on-line.

 

Le lezioni e i contenuti moduli  forniti in video conferenza  saranno realizzati il venerdì pomeriggio dalle ore 14.00 alle 18.00

 

Il master sarà specificamente orientato al conseguimento di capacità per l’acquisizione di conoscenze, strumenti e metodologie di ideazione e progettazione dello sviluppo e della partecipazione a livello locale, in relazione dagli strumenti delle politiche locali, regionali, nazionali ed europee a sostegno dello sviluppo bottom up.

 

 

2.3 Obiettivi di ricerca e obiettivi didattici

 

 

 

 

Programma formativo e organizzazione didattica

 

Il percorso formativo si compone di cinque momenti:

 

1) Seminario + Laboratorio interattivo (vedi p.  5)

 

2) Seminario + Laboratorio interattivo (vedi p.  5)

 

3) Ricerca-Intervento (600 ore)

Sono da effettuarsi 600 ore di attività di tirocinio /ricerca-intervento presso strutture, enti ed associazioni che a diverso titolo agiscono nella società civile.

 

4) Supervisione e monitoraggio della ricerca - intervento (100 ore)

Supervisione e coaching individuale e di gruppo delle attività di ricerca intervento

(Prof. Legewie, dott.a Fortuna Procentese)  

Supervisione individuale e di gruppo in relazione  al vivere i processi di differenziazione, sofferenze identitarie; tolleranze delle differenze (prof. Nunziante Cesaro)

 

5) Moduli didattici (400 ore)

Il percorso formativo  dei moduli didattici è strutturato in 3 macro aree tematiche:

 

1a Area: Comunità di pratiche e comunità on-line

MODULO INTRODUTTIVO prof. Smiraglia (25 ore) 

L'uso del gruppo viene visto come il punto di partenza di ogni intervento che volge ad un cambiamento

Obiettivi:

- Favorire l’acquisizione teorico-pratica del modello che definisce e spiega il Team Work;

- Favorire la sperimentazione partecipata del metodo di lavoro del Team (o Processo di lavoro);

- Favorire l’apprendimento e l’applicazione degli strumenti a disposizione del Team;

- Acquisire la competenza del lavorare in Team.

 

 

2a Area: Progettazione sociale partecipata  

   prof. Arcidiacono, dott. Procentese

Il Master vuole accrescere la sensibilità sulla importanza di politiche partecipate di progettazione e intervento sociale e promuovere i concorsi di progettazione quale strumento elettivo di enti e organismi locali. Allo stesso tempo  intende accrescere le competenze specifiche di psicologi e pianificatori sociali  in tale ambito, ritenendo che la costruzione di partecipazione  e dialogo sociale costituisce il fondamento per politiche sociali che hanno il cittadino protagonista.

Obiettivo: Accrescere le competenze di professionisti - architetti, psicologi, pianificatori ambientali - e cittadini attivi nella progettazione locale in una prospettiva partecipata.

 

MODULO 2.1 Action research e Profili di comunità

dott. Mebane (50 ore)   

Sottolineare la peculiarità data non solo dal cercare esclusivamente le relazioni causali tra fatti sociali, ma dallo  studio dei fenomeni  nella loro contestualizzazione e nella loro dinamicità. L’idea è quella di strutturare livelli di conoscenza che coprano la molteplicità di aspetti della comunità geografica locale attraverso l’acquisizione di strumenti per la analisi dei bisogni di un territorio;

Obiettivo: Far acquisire strategie per l’analisi multidimensionale del territorio attraverso brainstorming, costruzione e rappresentazione di script.

 

MODULO 2.2 Città, comunità e partecipazione

dott. Procentese (50 ore) 

Introdurre i partecipanti allo studio delle nuove forme di comunità, delle potenzialità delle nuove forme di partecipazione sociale, delineandone da un lato i caratteri e dall’altro le risorse usufruibili in relazione a vincoli presenti nella comunità territoriale; Analisi degli attori sociali, dei conflitti e del potere.

Obiettivo: Far acquisire strumenti specifici mirati alla promozione di partecipazione sociale (fotodialogo, focus group, strategie per il “Management del quartiere”).

 

MODULO 2.3 Teoria e tecnica della progettazione nel sociale

dott. Di  Napoli  (50 ore)     

Proporre strumenti per sistematizzare e approfondire in forma interattiva le conoscenze attraverso l’acquisizione di metodologie di osservazione, interviste, analisi e valutazione dei dati raccolti anche attraverso l’uso di metodologie informatiche ad hoc.

Obiettivo:  Acquisire strumenti di rilevazione sul campo e loro valutazione.

 

MODULO 2.4  Partecipazione, processi identitari, politiche di pari opportunità

prof. Arcidiacono (50 ore)

A partire dallo studio delle relazioni intergruppi  nella prospettiva della teoria dell’identità sociale, proporre l’attivazione di strumenti che consentano di trasformare il problema in risorsa e definire strategie di intervento situate.

Obiettivi:

- Acquisire competenze relazionali e cognitive per politiche di inclusione, ownership e condivisione.

- Consentire l’interrogarsi sulla visibilità, partecipazione e decisione delle donne nei contesti istituzionali e lavorativi in una prospettiva di empowerment .

 

 

3a Area: Processi di mediazione sociale

   proff. Giovanna Rossi, Elena Marta, Donatella Bramanti,

  Roberta Di Rosa, Giuliana Galeotti

La mediazione in ambito sociale e comunitario viee collocata - a pieno titolo - all'interno del più ampio contesto di pratiche  (interventi di comunità, lavoro sociale di rete, empowerment, ecc.) che permettono di promuovere il benessere della collettività. In particolare, la mediazione di comunità, collocandosi nel cuore  della dialettica tra libertà e controllo sociale, costituisce  uno strumento cruciale per rendere operativo il concetto di cittadinanza societaria, inteso come quel complesso di norme di libertà e di vincoli che  non stanno  né nei semplici individui (come soggetti astratti), né nei sistemi, ma nella relazione sociale intesa come azione reciproca, reale e piena fra soggetti.

 

MODULO 3.1 La mediazione tra sociale e comunitario (50 ore)

 

a. Presentazione e analisi critica dei principali modelli di mediazione in ambito internazionale.

-          Modello collaborativo

-          Modello socio-clinico

-          Modello sistemico

-          Modello umanistico/trasformativo

-          Modello narrativo

-          Modello di azione comunicativa

 

b. Tre differenti frame di applicazione della mediazione:

-          interpersonale-educativo

-          sociale

-          comunitario

 

MODULO 3.2  Comunità e conflitti (50 ore)

a.      La morfogenesi della comunità nella società globale

b.      Tendenze associative e dissociative

c.      I conflitti nel sociale: livello micro, meso e macro

 

MODULO 3.3  Il modello relazionale di mediazione: fasi, obiettivi, metodi (50 ore)

Il modello di mediazione proposto, messo a punto dal  Laboratorio di mediazione dell’Università Cattolica, è nato dall’attento lavoro condotto in ambito scientifico e operativo e dal confronto con psicologi e sociologi, italiani e stranieri, con particolare attenzione al tema della generatività sia familiare che sociale. Il suo orizzonte teorico «relazionale» parte dall’osservare e/o intervenire sulle relazioni comunitarie e/o sociali per provare a costruire un modello di mediazione che – come tutti i modelli – deve essere ogni volta  sottoposto a verifica empirica. Si tratta di un modello che risente di molte contaminazioni che sono l’esito degli apporti di una cospicua rete di contatti con molti centri di mediazione operanti in Italia e all’estero.

 

Il processo di mediazione di comunità   in relazione alla complessità del suo oggetto e delle sue finalità generali, comporta una metodologia che può  essere  articolata  analiticamente in differenti  fasi, che sinteticamente possono essere identificate nelle seguenti:

 

-          Pre-mediazione - ipotesi di mediabilità

-          Accoglienza - Patto Metodologico

-          Negoziazione relazionale - bisogni/interessi - soluzione creativa

-          Patto relazionale - Redazione degli accordi

-          Valutazione di efficacia - Accompagnare la tenuta nel tempo

 

MODULO 3.4 Verso la costruzione di progetti di mediazione nel sociale (50 ore)

 

a.                La progettazione partecipata: fasi e strumenti

b.                Analisi di casi di progetti di mediazione di comunità

c.                Avvio di progetti sperimentali da parte dei partecipanti

 

 

4. Valutazione 

E’ prevista una verifica dell’ apprendimento in itinere che si basa sulla modalità di frequenza al Master e allo Stage; sulla valutazione del Master ad opera  dei corsisti e sull’analisi di prodotti individuali e di gruppo per ciascuna area tematica.

Viene presentata la descrizione della ricerca intervento effettuata e dei risultati acquisiti per la  valutazione del percorso .

E’ inoltre prevista una valutazione finale che consiste  nella discussione di un argomento di tesi e un colloquio di verifica del processo formativo con lo staff.

 

 

Metodi e strumenti per lo sviluppo di strategie di comunicazione sincrone e asincrone

 

Destinatari

Il Master è rivolto a laureati nell’area delle scienze umane che possano dimostrare competenze o interesse specifico nell’area dello sviluppo umano e della collettività, della progettazione culturale e sociale partecipata e dell’attuazione dei diritti di cittadinanza.  

La formazione di operatori culturali nell’area dello sviluppo di comunità soddisfa l’esigenza di fornire le associazioni, le istituzioni della società civile e gli enti locali di operatori il cui compito istituzionale deve essere appunto quello di coniugare teorie, risorse e interventi organizzativi e sistemici.

Destinatari privilegiati: Laureati di area umanistica, psicologi,  architetti, ingegneri e  responsabili di pubbliche amministrazioni e delle parti sociali, rappresentanti di organismi del  terzo settore  di regioni obiettivo 1 possibilmente attivi nella pianificazione ambientale (target prioritario: psicologi, sociologi, architetti, pianificatori ambientali ).

 

Coordinamento Scientifico

prof. Vittorio Cigoli, prof.a Giovanna Rossi (Università Cattolica di Milano)

prof.a Caterina Arcidiacono (Università Federico II, Fondazione Laboratorio Mediterraneo)

 

Coordinamento metodologico per la sperimentazione didattica on-line

prof. Stanislao Smiraglia (Università di Cassino)

 

Coordinamento strutturale

arch . Michele Capasso (Presidente Fondazione Laboratorio Mediterraneo)