WALTER SCHWIMMER
Segretario Generale della
Maison de la Méditerranée,
già Segretario Generale
del Consiglio d’Europa
Napoli, 15 Giugno 2005
L’Europa e i suoi vicini
affrontano sfide simili in questo mondo che si sta globalizzando velocemente
e abbiamo bisogno di preparare le nostre società a “trattare” con loro.
Riforma e modernizzazione sono essenziali. Le sfide al nostro futuro – il
terrorismo internazionale tenta di “sequestrare” la religione, la povertà
sta aumentando, è sempre più difficile portare l’economia alla crescita, la
minaccia all’ambiente continua ancora – richiedono una risposta collettiva,
a livello regionale, internazionale e globale. Affrontare questi
cambiamenti, se ci si prende le proprie responsabilità seriamente, non
lascia spazio per ciò che un autore americano ha definito “lo scontro tra le
civiltà”. Al contrario, le varie civiltà sono cambiate insieme. Il
terrorismo non è il risultato di una civiltà che si oppone o attacca
un’altra, no, è un attacco alle civiltà. Il problema della povertà non solo
un problema delle regioni o dei paesi poveri, è anche un problema dei paesi
ricchi e portare l’economia alla crescita non riguarda solo i paesi
sviluppati. Le minacce all’ambiente e alle nostre risorse naturali sono
minacce al futuro di tutti noi. Guardando alle nostre comuni sfide e anche
alle opportunità, abbiamo molto più in comune di quanto la gente nei nostri
paesi creda. Sfortunatamente la gente spesso guarda prima alle differenze e
a ciò che ci divide piuttosto che a ciò che ci unisce.
Le diversità in e tra le nostre società dovrebbero essere
considerate un vantaggio e non un ostacolo.
In tempi in cui la xenofobia e l’intolleranza sono in
crescita noi dobbiamo fare riferimento alle esperienze positive con l’ampia
diversità delle nazioni, delle culture e delle religioni in Europa e
nell’area Mediterranea. Sono convinto che è stata proprio questa diversità
che ci ha aiutato a creare un’identità culturale europea, a progredire così
tanto nelle scienze e nelle arti e infine a sviluppare passo dopo passo,
anche una identità politica europea. E questa identità molto specifica
include l’obbligo di condividere i progressi con i vicini e a fare amicizia
con loro. L’Europa ha imparato, spesso dopo esperienze storiche tragiche, a
sviluppare delle risposte alle sfide odierne basate su di un impegno
collettivo verso la democrazia, i diritti umani e le norme giuridiche.
Queste risposte, che sono elaborate insieme alla società civile si
aggiungono ai valori universali espressi nei testi fondamentali delle
Nazioni Unite che sono la nostra comune eredità. Così l’impegno europeo
verso queste risposte internazionali dovrebbe includere “buon vicinato” e un
reale partenariato con i nostri vicini nell’affrontare sfide comuni. Ci sono
altre questioni pressanti. Gli atti terroristici violano i nostri diritti
fondamentali, e offendono i nostri più profondi credi religiosi. Essi devono
esser condannati e repressi con estremo rigore. Ma noi dobbiamo anche
assicurare che la nostra risposta al terrorismo appoggi i nostri valori. C’è
la necessità di evitare sabotaggi o addirittura distruzione dei nostri
valori invece di difenderli. Sono molto orgoglioso del fatto che in questo
spirito il Consiglio d’Europa ha prodotto due anni fa su mia iniziativa
“Guide Linea sui diritti umani e la lotta contro il
terrorismo”. Essi sono
più importanti che mai. Riguardo al Medio Oriente, vorrei non solo
sottolineare l’apporto continuo dell’Europa alla “road map” e gli appelli
per un più grande impegno al processo e un’immediata fine alla violenza, ma
voglio contribuire personalmente attraverso buone
relazioni personali con personalità di entrambi le parti e
attraverso azioni concrete, per esempio il rafforzamento del dialogo tra
Israeliani e Arabi che ho intrapreso già come Segretario Generale del
Consiglio d’Europa. Così noi possiamo fare di più in questo mare di
difficoltà utilizzando il nostro
ottimismo e mantenendo la coerenza con i nostri ideali.
Possiamo portare la conoscenza del mondo arabo e delle sue tradizioni
culturali e religiose all’Europa e viceversa. L’Islam appartiene anche
all’eredità europea così come la cristianità appartiene all’eredità Araba.
Il progetto dell’Europa politica non deve mai farci dimenticare che è
fondato principalmente e soprattutto su valori di
democrazia, diritti umani e sulle leggi. Lavorare per la
Fondazione Laboratorio Mediterraneo e la
Maison de la Méditerranée e con il suo fondatore e
presidente Arch. Michele Capasso mi da l’opportunità di lavorare per un
progetto euromediterraneo più ampio di valori democratici condivisi,
tolleranza, comprensione reciproca, dignità umana, diritti umani e rispetto
delle leggi nazionali e internazionali. Ecco perchè ho accettato di essere
il Segretario Generale della Maison de la Méditerranée.
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