1. S.A.R. FELIPE DI BORBONE
Principe di Asturias
Napoli, 13 dicembre 1997

Signor Presidente della Repubblica, autorità, signore e signori, è per me un grande onore ed una profonda soddisfazione partecipare all'inaugurazione del II Forum Civile Euromed e lo è per due motivi: per quello che significa in quanto continuità di un'impresa necessaria e nobile e perché si celebra in Italia, a Napoli, una delle città che più hanno contribuito alla storia del Mediterraneo e che meglio lo hanno rappresentato. In quest'occasione gli organizzatori hanno invitato uno straordinario numero di giovani provenienti da tutta Italia, che già hanno presentato le loro idee e istanze, come quella di organizzare un futuro primo Forum a cura dei giovani mediterranei per l'anno 1999; domenica prossima, in questa stessa sala, si discuterà sul tema I giovani protagonisti della Società Civile. Il Forum si apre in questo modo, proiettato verso il futuro, verso il XXI secolo che, sono sicuro, tenderà al rinnovamento dinamico. Mi compiaccio con la Fondazione Laboratorio Mediterraneo per l'iniziativa, per la sua fede, per la sua visione del futuro e per avere organizzato questo Forum cui la Spagna ha voluto partecipare con tutto il suo entusiasmo.

2. MARIO MONTI
Commissario Europeo
Napoli, 13 dicembre 1997

È molto significativo ed altamente simbolico che questo incontro rivolto al Mediterraneo da Napoli, avvenga oggi; infatti proprio nelle giornate di ieri e di oggi a Lussemburgo l'Unione Europea, con una riunione del Consiglio Europeo, compie passi decisivi verso l'unione economica e monetaria e quello che si chiama l'allargamento, ma che credo dovremmo chiamare la riunificazione dell'Europa. E proprio questa notte, a Ginevra, presso l'Organizzazione Mondiale del Commercio è stato raggiunto, con il contributo decisivo dell'Unione Europea, il grande accordo per la liberalizzazione, a livello mondiale, dei servizi finanziari. In queste ore, dunque, l'Europa diventa più solida con la moneta unica, più grande con l'allargamento, più aperta anche nei servizi finanziari. È importante, ed è merito della Fondazione Laboratorio Mediterraneo, che proprio in questo momento anche quella dimensione finora non abbastanza sviluppata dello sguardo operativo al Mediterraneo, dell'integrazione Euromediterranea, riceva la dovuta attenzione. In questo contesto si inserisce il Forum di oggi a Napoli; la Commissione Europea ed io personalmente ci rallegriamo vivamente con la Fondazione Laboratorio Mediterraneo per l'iniziativa ed auguriamo il migliore successo per queste giornate e per i frutti che, ne sono sicuro, questi lavori sapranno generare nel tempo.

3. JACQUES SANTER
Presidente della Commissione Europea
Bruxelles, 24 luglio 1998

La creazione dell'Accademia del Mediterraneo rappresenta un momento importante per il dialogo euromediterraneo. A tutti i prestigiosi membri fondatori l'augurio ed il sostegno della Commissione Europea.

4. ROMANO PRODI
Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana
Roma, 25 settembre 1998

Desidero complimentarmi per la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo che, sono certo, rappresenta un punto di riferimento per il dialogo e per la pace. Il Governo Italiano sosterrà questa prestigiosa iniziativa.


5. MOUFID SHEHAB
Ministro dell'Insegnamento superiore e della Ricerca scientifica della Repubblica Araba d'Egitto
Il Cairo, 25 settembre 1998

La costituzione dell'Accademia del Mediterraneo riveste una grande importanza ed ha il fondamentale obiettivo di consolidare l'unità e la stretta collaborazione tra i paesi mediterranei. È per me un onore partecipare a questa istituzione.

6. CARDINALE PAUL POUPARD
Presidente Pontificium Consilium della Cultura
Città del Vaticano, 27 settembre 1998

Approvo la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo e la sostengo anche in qualità di Presidente del Consiglio di Coordinamento delle Accademie Pontificie. Per questo aderisco a questa prestigiosa istituzione.

7. MARIO SOARES
già Presidente della Repubblica del Portogallo
Lisbona, 28 settembre 1998

Il dialogo culturale, scientifico e accademico oggi più che mai indispensabile: per me, quindi, un grande onore far parte dell'Accademia del Mediterraneo, i cui fini meritano tutto il mio sostegno.

8. JUAN CARLOS I
Re di Spagna
Palermo, 1 ottobre 1998.

L'Accademia del Mediterraneo è uno strumento indispensabile per il dialogo e la cooperazione tra i popoli del Mediterraneo.

9. CATHERINE TRAUTMANN
Ministro della Cultura e della Comunicazione della Repubblica Francese
Parigi, 3 ottobre 1998

Auguro ogni successo per la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo, istituzione altamente rappresentativa delle istanze culturali dei popoli euromediterranei, alla quale la Francia ha aderito con le sue principali e più antiche istituzioni culturali.

10. NEHAD ABDELLATIF
Ambasciatore della Repubblica Araba d'Egitto in Italia
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Dieci mesi fa eravamo riuniti, con più di 2000 rappresentanti di vari Paesi, qui a Napoli, nel II Forum Civile Euromed: in quell'occasione fu proposta la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo e, personalmente, non avrei mai immaginato che in soli 10 mesi poteva nascere un'istituzione di tale importanza che vede riuniti i massimi esponenti della cultura, della scienza e della ricerca. E per questo, vorrei rendere omaggio, con tutto il cuore, all'architetto Michele Capasso che con il suo entusiasmo, la sua perseveranza e la sua personalità - con l'aiuto ed il supporto delle tante personalità aderenti alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo - ha dato concretezza ad un progetto ritenuto impossibile da molti. L'Egitto, con la sua storia, il suo patrimonio culturale e le sue antiche tradizioni, sostiene e partecipa attivamente a questa importante istituzione. Condivido pienamente le parole espresse dal Segretario Generale professor Aziza e credo che l'Accademia costituirà il centro, la "Casa comune" dei paesi euromediterranei, in cui sarà possibile incrementare le tre azioni principali dell'Accademia: la comunicazione, la conoscenza e la cooperazione.

11. ANDRÈ AZOULAY
Consigliere di Sua Maesta' Hassan II, Re del Marocco
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

È con grande piacere che confermo il mio consenso a figurare tra le personalità che appoggiano la nascita dell'Accademia del Mediterraneo e sono onorato di farne parte.

12. CLAUDIO AZZOLINI
Parlamentare europeo, Presidente di "Europa Mediterranea"
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Consentitemi di dire un grazie veramente di cuore a una persona che tutti hanno ringraziato. Avrete notato che dalle torri di Castel dell'Ovo si vede un vulcano che dorme, che è spento; non è affatto vero, il Vesuvio non è spento e non dorme, il Vesuvio è vivo perché la sua lava, il suo magma, è nella persona di Michele Capasso, nato alle falde del Vesuvio. In maniera costruttiva e intelligente egli dà il suo contributo all'intera collettività mediterranea; attraverso la sua natura irruente, forte e passionale si sono fatte tante cose, con l'umiltà' e con l'intelligenza di quelli che amano le cose che fanno. Ciascuno di noi e ciascuno di voi rappresenta un'istituzione, ma non sono le istituzioni che fanno gli uomini, sono gli uomini che fanno le istituzioni. Quindi, ognuno di noi, dopo un passo così importante ha un dovere preciso: dovremo rileggere tutti attentamente le cose dette oggi perché esse racchiudono l'impegno di ciascuno di noi, l'impegno di ciascuno di voi. È inutile porre pietre miliari per lasciarle alla memoria dei posteri, esse vanno poste nella realtà concreta per segnare in modo significativo il raggiungimento degli obiettivi che tutti noi perseguiamo.

13. WIJDAN ALI
Presidente della Royal Society of Fine Arts, Giordania
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

È un privilegio per me essere qui presente a quest'evento. Accolgo con grande piacere la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo e sono onorato di farne farne parte quale membro fondatore.

14. ANTONIO BADINI
Direttore generale per i Paesi del Mediterraneo e del Medio Oriente, MAE
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Ringrazio l'architetto Capasso per il grande sforzo profuso nel portare a compimento quello che appariva come un sogno: riunire il meglio delle scienze umane e degli uomini di cultura che si occupano del progresso umano, e porre l'uomo al centro della storia, al centro dello sviluppo socio economico. È quindi con grande compiacimento che desidero esprimere i miei auguri personali, ma anche l'auspicio delle autorità italiane, per quest'iniziativa che nasce dopo appena dieci mesi dalla sua ideazione. È stato detto che oggi si è compiuto un atto di fede nei confronti di un ambizioso progetto, tracciato dalla Dichiarazione di Barcellona del 28 novembre 1995. L'Europa e i partner mediterranei sono impegnati in un processo di cambiamento; se riusciamo ad unire i nostri sforzi e ad affrontare insieme il cambiamento poniamo le basi per un successo del tracciato di Barcellona. Noi speriamo che l'Accademia del Mediterraneo vada avanti; che la Presidenza greca possa far sviluppare questo primo periodo di comune esperienza; che la base operativa offerta dalla Regione Siciliana sia accolta per dare continuità e consistenza a questi propositi lungimiranti, che debbono essere corroborati da un impegno concreto e da strutture che consentano di mantenere in contatto voi, tutte le vostre istituzioni; e che si possa arrivare, auspicabilmente entro un periodo ragionevole, a fare un bilancio positivo di questa esperienza. Ringrazio voi tutti e in particolare, ancora una volta, l'architetto Capasso per questa sua fiducia, questa sua tenacia, questa sua perseveranza nel superare gli ostacoli. Grazie alla sua iniziativa sono qui presenti oltre sessanta istituzioni accademiche e ventitré paesi sono oggi rappresentati. Un grande successo, forse insperato. Credo che sia questa la risposta più concreta ai dubbiosi, agli esitanti. Questo successo deve essere portato avanti, consolidato ed aprire la via ad una rete d'istituzioni accademiche che siano in grado anche di far sentire la propria voce, di far sentire quelle che sono le aspirazioni dei popoli, da voi qui rappresentati, ai vari Governi. È necessario che i Governi ascoltino affinché comprendano l'urgenza d'inserire la cultura nella loro agenda di lavoro.

15. LUIGI BERLINGUER
Ministro della Pubblica Istruzione della Repubblica Italiana
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Desidero esprimere il mio apprezzamento per il valore culturale costituito dall'Accademia del Mediterraneo, e mi unisco agli illustri intervenuti nell'augurare il felice perseguimento dei suoi nobili scopi.

16. ENRICO CIOFFI
Direttore generale DG I Commissione Europea
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998.

Vorrei congratularmi per i positivi sviluppi che stanno avendo in vari settori le conclusioni del II Forum Civile Euromed, come la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo alla quale auguro ogni successo.

17. JOSYANNE COURATIER
Console generale di Francia a Napoli
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998.

A nome della Francia, che rappresento, e a nome di tutti i colleghi del corpo consolare di Napoli, vorrei rendere omaggio a questa iniziativa che ci riunisce oggi qui; vorrei rendere omaggio a coloro che hanno organizzato quest'incontro: soprattutto, al professor Capasso, al suo lavoro e alla dedizione da lui mostrata per la creazione dell'Accademia del Mediterraneo. Vorrei rendere omaggio a Napoli, che ci ospita: città che dimostra tanta creatività, tanta accoglienza e che da secoli costituisce una delle principali culle della cultura, del pensiero filosofico, della vita accademica e universitaria. Ed è giusto, proprio giusto, che abbia inizio qui l'infinita rete che unisce e che unirà sempre di più nel futuro le grandi città del Mediterraneo attraverso questa grande Accademia.

18. BIAGIO DE GIOVANNI
Presidente Commissione Affari istituzionali del Parlamento europeo
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998.

Vorrei offrire tre brevi spunti di riflessione all'importante iniziativa che stasera vede nascere l'Accademia del Mediterraneo, sulla quale tutti quanti noi contiamo. La prima riflessione riguarda il fatto ben noto, ma conviene sempre ricordarlo, che il Mediterraneo è il fondamento della civilizzazione dell'Europa, dell'Occidente e non solo. Questo mare rappresenta il punto d'incontro di grandi culture. Eravamo pochi giorni fa, con la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, a Cordoba e discutevamo di Averroè, e cioè del filosofo grazie al quale il pensiero greco è giunto in Occidente. La filosofia medioevale cristiana non sarebbe tale se questo personaggio, Ibn Ruchd, che noi chiamiamo Averroè, non avesse operato questa grande mediazione culturale, intellettuale e filosofica. Questo, emblematicamente, segna lo stretto rapporto tra queste culture, fra queste civiltà, fra questi pensieri. La seconda riflessione riguarda la politica: come la cultura, anche la politica deve e dovrebbe avere una capacità di riconoscimento reciproco. Ma la politica si delinea, spesso, come rapporto amico-nemico, come rapporto d'inimicizia, come rapporto fondamentalista, come volontà di non riconoscere l'altro: nel Mediterraneo, di questo siamo tutti testimoni. Io credo che la cultura, senza illusioni utopiche, senza vaghi illuminismi, abbia la capacità e, deve avere, la forza di rappresentare quel punto di mediazione che deve ridurre, alla politica, lo spazio del rapporto amico-nemico. La terza ed ultima riflessione che volevo brevemente proporre stasera è sul fatto che tutto questo, grazie alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, nasce in Europa. L'Europa è, secondo me, soprattutto un'idea prima di essere un fatto: un'idea tanto più corrispondente a se stessa quanto più capace di essere un'idea aperta, cioè capace di riconoscere anche gli altri, la diversità. Questa è la sostanza dell'idea Europa. Una nuova Europa "centrata" sul Mediterraneo. Io penso che l'Accademia potrà dare un grande contributo in questa direzione.

19. LAMBERTO DINI
Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Un punto forte della politica estera italiana è stato ben ricordato dall'architetto Capasso: per la prima volta - egli ha detto - a partire dalla conferenza di Barcellona del '95, e grazie anche al successivo impulso conferito dalla conferenza di Palermo del giugno 1998, abbiamo le risorse ma anche la strategia per un disegno di collaborazione e di espansione lungo tutto l'arco del Mediterraneo, per creare società capaci di sollevare le masse dall'arretratezza e di competere sui grandi mercati mondiali delle merci, dei capitali, della cultura. L'incontro fra le culture è fondamentale per la fioritura del Mediterraneo: lo è la salvaguardia del patrimonio storico quale momento di richiamo alle comuni tradizioni. Il processo di Barcellona lascia ampio spazio alla cultura. Una cultura della riconciliazione, della riscoperta di radici comuni, di una stessa interpretazione del futuro. Mi compiaccio che in questo suggestivo scenario di Castel dell'Ovo viene costituita l'Accademia del Mediterraneo e ringrazio l'architetto Capasso per l'onore che mi fate proponendomi di farne parte. L'Accademia segnerà, ne sono certo, un ulteriore progresso nel miglioramento della percezione dell'altro, contribuirà al reciproco arricchimento tra le culture che hanno concorso a forgiare una grande civiltà a rigetto di visioni nutrite da opposti fondamentalismi ed estremismi.

20. GIUSEPPE DRAGO
Presidente della Regione Siciliana
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Desidero affermare tutto il mio apprezzamento per l'impegno della Fondazione Laboratorio Mediterraneo che, in coerenza con i risultati del II Forum Civile Euromed di alcuni mesi or sono, ampiamente condivisi in sede internazionale, costituisce oggi l'Accademia del Mediterraneo. Conoscersi, comunicare, cooperare, questi i principali obiettivi dell'Accademia: un trinomio con cui dobbiamo costruire un futuro di pace e di crescita civile nel Mediterraneo. L'apporto della cultura è determinante per illuminare i percorsi della politica. Non c'è politica se non c'è il confronto con la cultura. Chiedo, quindi, che l'Accademia del Mediterraneo, nata oggi a Napoli, possa avere un luogo operativo in Sicilia, confermando l'intesa su una comune volontà di operare e cooperare a partire dalla cultura, dal sapere e dalla ricerca scientifica.

21. VICTOR GABER
Ambasciatore della Repubblica di Macedonia in Italia
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

L'Accademia del Mediterraneo da speranza al popolo della Repubblica di Macedonia e ai paesi vicini. Sono convinto che i membri dell'Accademia macedone delle Scienze e delle Arti, la cui attività entra nel quarto decennio, contribuiranno allo sviluppo e diffusione della scienza, della cultura e dell'arte nel Mediterraneo attraverso questa prestigiosa istituzione. Un ringraziamento per la tenace ed insostituibile Fondazione Laboratorio Mediterraneo, creatrice di questa nobile iniziativa.

22. KIRO GLIGOROV
Presidente della Repubblica di Macedonia
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

L'Accademia del Mediterraneo è fondamentale per la costruzione di un'Europa con nuovi confini nel Mediterraneo. Ringrazio l'architetto Capasso, "costruttore" di questo nobile edificio, e confermo la mia adesione all'Accademia del Mediterraneo quale membro fondatore.


23. VLADIMIR KOUZMINOV
Vice Direttore UNESCO
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Porto a voi tutti il saluto del Direttore Generale Mayor, impossibilitato ad essere presente oggi a Napoli per questo storico evento. Ogni iniziativa che porta pace e dialogo deve ricevere il pieno sostegno delle istituzioni ed il dovuto aiuto degli Stati e degli organismi internazionali: è il caso dell'Accademia del Mediterraneo. L'UNESCO ha da tempo lanciato il progetto "Cultura della Pace", al fine di creare, attraverso gli scambi culturali, una nuova visione capace di combattere la "Cultura della Guerra". L'Accademia del Mediterraneo, che è oggi costituita, ha un ruolo essenziale per attuare questo cambiamento e per costruire la vera, solida pace attraverso la cooperazione culturale, che diventa poi anche economica, tra i Popoli del Mediterraneo.

24. MOHAMED KNIDIRI
Rettore Università Cadi Ayyad
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Il Marocco sostiene pienamente l'Accademia. Se l'Egitto e la sua civiltà, con quella greca e quella romana, ha sottolineato le origini della civiltà umana, attraverso il Marocco, la civiltà arabo-islamica è stata un punto determinante nella costruzione della civiltà moderna. Bisognerà forse ricordare che Marrakech è stata capitale dell'Africa del Nord per molti secoli, come pure della Spagna - che noi chiamiamo Andalusia - e per un po' del Sud della Francia. Attraverso l'Accademia si può trasformare questo bacino in un bene comune, arricchito da noi tutti, attorno al quale ci riuniamo per aiutarci a vicenda. È stato detto che la cultura marca i tempi, addolcisce i costumi: l'Accademia che oggi fondiamo è molto importante. Auguro un gran successo a questa istituzione che si pone ad un livello superiore, proponendosi d'essere un luogo di riflessione allo scopo di creare un mondo comune, la pace, la fratellanza e la cooperazione mettendosi al di sopra di tutto il resto.


25. ANTONIO MACCANICO
Ministro delle Poste e delle Telecomunicazioni della Repubblica Italiana
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

L'Accademia del Mediterraneo, che ha tra i suoi nobili scopi quello di costituire l'Enciclopedia del Mediterraneo, insieme a banche dati ed altri strumenti d'informazione, sarà un punto di riferimento essenziale per la cultura euromediterranea ed un luogo fisico di rappresentanza reale per i vari popoli che si affacciano su questo mare: per questo, assicuro il mio pieno sostegno.

26. YEHUDA MILLO
Ambasciatore d'Israele in Italia
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Desidero esprimere il mio ringraziamento e apprezzamento in particolare al mio caro amico Michele Capasso per questa iniziativa. Israele ha un interesse profondo e basilare nella creazione di una stretta collaborazione tra noi e i Paesi del Mediterraneo. Siamo fermamente convinti che una tale cooperazione sia uno strumento essenziale per favorire la credibilità, la conoscenza e la collaborazione tra i popoli del bacino mediterraneo. La cooperazione intorno al Mediterraneo dovrebbe fornire una solida base per aumentare gli interessi degli stati membri a cooperare tra loro e, in tale modo, facilitare i negoziati relativi ai problemi bilaterali. Per questo appoggiamo fermamente come Stato d'Israele, la creazione dell'Accademia del Mediterraneo, che, sono certo, servirà da veicolo costruttivo per una migliore comprensione tra le reciproche culture e civiltà.

27. MARIO MONTI
Commissario europeo
Castel dell'Ovo di Napoli 10 ottobre 1998

È naturale che l'Accademia del Mediterraneo nasca a Napoli: per la storia di questa città che dovrà, sempre di più, abituarsi a "pensare europeo" ed a "respirare mediterraneo".

28. RENÈ NOVELLA
Ambasciatore del Principato di Monaco in Italia
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Porto qui l'affettuoso saluto del Principe ereditario Alberto di Monaco che mi ha chiesto di rappresentarlo oggi all'Accademia del Mediterraneo. Monaco è legato da sempre al Mediterraneo, già cinquecento anni prima di Cristo, Ecateo di Mileto nella Periegesi, citando i punti principali dell'arco settentrionale Mediterraneo parla di Narbona, di Marsiglia, di Monaco (città ligure) e dell'Isola d'Elba. Tutti i grandi scrittori latini hanno parlato di Monaco.

29. MARCELINO OREJA
Commissario europeo, responsabile per gli Affari della Cultura
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

La Costituzione, oggi, dell'Accademia del Mediterraneo è di estremo interesse per i processi di pace che stentano sempre di più a svilupparsi. Occorre che si affermi nel Mediterraneo quel processo permanente di cultura che in Europa è stato alla base dell'integrazione: senza la consapevolezza di una storia comune, delle ragioni dei conflitti e, soprattutto, delle ragioni profonde della cooperazione, l'Unione Europea non esisterebbe. Ci sono voluti secoli di guerre, morti, sofferenze, periodi di totale incomprensione, per giungere alla situazione attuale. I vantaggi di ordine morale e materiale, però, sono immensi. Ogni Stato dell'Unione Europea deve per molta parte la sua libertà e la sua ricchezza all'intuizione di chi ha voluto regolare i conflitti col diritto, la collaborazione, l'integrazione e l'intelligenza, piuttosto che con la forza e la violenza. Possiamo proporre questo modello a tutti i Paesi del Mediterraneo? Certo, purché insieme possano trovare le ragioni di tale comportamento: l'Accademia del Mediterraneo, con partecipanti di questo livello e rappresentatività sarà lo strumento fondamentale per strutturare un tale sviluppo. Essa dovrà rendere quotidiano il riflesso secondo il quale la bontà di ogni idea, la vitalità di ognuna delle nostre eccezionali tradizioni, il modo di esprimere i valori di ogni popolo, debbono essere confrontati con le idee, le tradizioni e i valori del vicino. Questo non per fare un amalgama di valori e realizzare una sorta di civiltà sintetica, ma per garantire la comprensione e la valorizzazione delle differenze. Esse devono diventare, con l'Accademia, ragione di pace e cooperazione.

30. CHRYSSANTHI PANAYOTOPOULOU
Console Generale di Grecia a Napoli
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Quale rappresentante di un paese mediterraneo come la Grecia desidero esprimere il ringraziamento alla Fondazione Laboratorio Mediterraneo ed a tutti voi qui riuniti per la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo e per aver proposto alla Grecia di assumere la presidenza per il primo anno. Questa istituzione sarà il catalizzatore armonico per promuovere il pluralismo attingendo alla fonte della reciproca cultura che, come dice Braudel, è il Mediterraneo. Oggi, nell'epoca del globale, si privilegia troppo e solo l'economia: occorre considerare soprattutto la cultura e l'Accademia costituisce lo strumento principale per questo scopo.

31. SHIMON PERES
Presidente del Peres Center for Peace
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

La Pace è un bene prezioso che si tutela attraverso la cultura e la promozione del dialogo, promovendo il rispetto reciproco e valorizzando le diverse identità. Queste ultime, da elemento di conflitto, devono trasformarsi in risorsa, contribuendo a costruire "l'insieme Mediterraneo" che, nella globalizzazione in atto, potrà assumere un posto di rilievo negli ambiti della cultura, della ricerca, della valorizzazione del patrimonio culturale e, quindi, dell'economia. L'Accademia del Mediterraneo, che oggi è costituita, è lo strumento principale di questo processo: per questo sono onorato di essere tra i suoi membri fondatori.

32. CARDINALE PAUL POUPARD
Presidente Pontificium Consilium della Cultura
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Approvo la costituzione dell'Accademia del Mediterraneo per un coordinamento delle Accademie mediterranee, che sostengo anche in qualità di Presidente del Consiglio di Coordinamento delle Accademie Pontificie. Rilevante è, infatti, l'interesse che il Pontificio Consiglio della Cultura, da me presieduto, nutre per l'area mediterranea: per questo aderisco a questa prestigiosa istituzione.

33. JORDI PUJOL
Presidente Generalitat de Catalunya
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

La costituzione dell'Accademia del Mediterraneo è un evento di portata trascendentale nell'ambito della cultura mediterranea. Sono felice di partecipare all'Accademia ed onorato di farne parte.

34. FABIO ROVERSI MONACO
Magnifico Rettore dell'Università' di Bologna
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Penso che l'aspetto più rilevante che l'Accademia può rappresentare per le Università - mi riferisco a tutte le Università del Mediterraneo e, in particolare, alle Università italiane - sia espresso nel primo comma dell'articolo 4 del suo Statuto, dove vengono indicati i compiti dell'Accademia, che sono: il potenziamento della creatività letteraria ed artistica, lo sviluppo degli studi, il progresso delle scienze e la diffusione dei valori umani. Nell'ambito di questo articolo sono poi indicate le modalità attraverso le quali l'Accademia dovrà, con l'aiuto di varie istituzioni e con l'impegno di molti, raggiungere questi obiettivi. Le tematiche indicate sono presenti in larga misura nella Magna Carta delle Università, un documento che le principali Università del mondo hanno firmato il 18 settembre 1988 a Bologna, in occasione dei novecento anni dell'ateneo. Esse esprimono esigenze e valori fortemente sentiti: l'idea che l'Università' sia a servizio della società, e parlo in questo caso dell'Università' considerando omogenea questa istituzione agli scopi che si propone. Sono onorato di essere tra i fondatori di questa prestigiosa istituzione per la quale prevedo un futuro operoso e costruttivo. L'Università' di Bologna sarà al fianco di questa iniziativa prestigiosa.

35. MOUFID SHEHAB
Ministro dell'Insegnamento superiore e della Ricerca scientifica della Repubblica Araba d'Egitto
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

La costituzione dell'Accademia del Mediterraneo riveste una grande importanza ed ha il fondamentale obiettivo di consolidare l'unita' e la stretta collaborazione tra i paesi mediterranei. È per me un onore partecipare a questa istituzione che unisce eminenti personalità di tutti i Paesi mediterranei.

36. MARIO SOARES
Presidente della Fundacao Mario Soares
Castel dell'Ovo di Napoli, 10 ottobre 1998

Voglio confermare il mio impegno per la promozione del dialogo culturale, scientifico e accademico nel Mediterraneo ed è un grande onore poter partecipare a questa istituzione, il cui scopo non può che meritare tutto il mio sostegno. Accetto dunque, e volentieri, di far parte dell'Accademia del Mediterraneo.

37. LAMBERTO DINI
Ministro degli Affari Esteri della Repubblica Italiana
Roma, 31 marzo 1999

L'Accademia del Mediterraneo è l'istituzione maggiormente rappresentativa del mondo accademico e universitario euromediterraneo. Considerata la rilevanza e gli obiettivi dell'Accademia e l'interesse del nostro Paese a mantenerne in Italia il fulcro delle sue attività, occorre assicurare all'Accademia un sostegno adeguato per il suo sviluppo e le sue attività.

38. S.M ABDALLAH BIN HUSSEIN
Re di Giordania
Palazzo Reale di Amman, 9 aprile 1999

L'Accademia del Mediterraneo sarà lo strumento principale per costruire la pace nella Regione mediterranea a beneficio di tutti i Popoli di questo mare. Questa è la speranza di tutti noi. L'ignoranza è il peggiore nemico della pace. Attraverso il Vostro lavoro rigoroso di mediatori che diligentemente trascendono i confini nazionali, attraverso azioni concrete, Voi offrite, attraverso la cultura, ciò di cui questi Popoli hanno bisogno. Noi abbiamo una fede profonda nella Vostra azione, nella creazione di una Regione euromediterranea stabile in questo mondo così turbolento, in cui i popoli e le culture sapranno convivere nel reciproco rispetto e nell'armonia.


39. SHIMON PERES
Premio Nobel per la Pace
Tel Aviv, 9 aprile 1999

L'Accademia del Mediterraneo mira a rinforzare il dialogo interculturale tra le genti delle due rive del Mediterraneo, in modo da restituire a questo mare modello le sue funzioni di mediazione e la sua attitudine a creare valori condivisibili. Il nostro Paese sarà al fianco dell'Accademia del Mediterraneo nella sua aspirazione di realizzare questo lodevole obiettivo.

40. NEHAD ABDELLATIF
Ambasciatore della Repubblica Araba D'Egitto in Italia
Napoli, 10 aprile 1999

Provo un grande onore nel partecipare a questa cerimonia durante la quale l'onorevole Antonio Bassolino, Sindaco di questa accogliente Città, offre un prestigioso edificio per ospitare la sede centrale dell'Accademia del Mediterraneo costituita proprio a Napoli sei mesi fa, il 10 ottobre 1998, ed alla cui cerimonia ho avuto l'onore di partecipare. Vorrei ringraziare il Sindaco e Ministro Bassolino per questo grande contributo che fa di Napoli la sede centrale di una importante parte delle attività di cooperazione, di cultura e d'incontri, non solo tra le diverse Accademie, ma anche tra le forze più vive delle società civili che gravitano intorno a questo meraviglioso mare ed all'interno di questa prestigiosa istituzione che sarà, ne sono certo, il fulcro di tutte le altre attività che sono destinate a rinforzare il Partenariato Euromediterraneo. Vorrei indirizzare anche un saluto particolare al Presidente della Regione Campania Andrea Losco nonché all'architetto Michele Capasso, al quale vorrei rendere personalmente omaggio per le sue a-zioni sostenute in favore del consolidamento dei rapporti tra le due rive del Mediterraneo e, specialmente, con la Repubblica Araba d'Egitto. Ringrazio il Sindaco Bassolino per l'invito rivolto al presidente Moubarak a venire a Napoli per ritirare il "Premio Mediterraneo di Pace", istituito dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo e dall'Accademia del Mediterraneo.

41. ISMAIL ALAOUI
Ministro dell'Educazione nazionale del Regno del Marocco
Napoli, 10 aprile 1999

Lo sviluppo della cultura passa attraverso l'aggiornamento dei programmi educativi. Per garantire la crescita dei nostri Popoli, sosterremo la nostra Accademia, dandole la possibilità di giocare un ruolo fattivo per la realizzazione di questo nobile obiettivo.

42. ABDARAHMANE AL-YOUSOUFI
Primo Ministro del Regno del Marocco
Napoli, 10 aprile 1999

Sono onorato di parlare in occasione di questo grande incontro che ci auguriamo diventi un punto di partenza nel campo della cooperazione tra i Paesi del Mediterraneo al fine di poter costruire un futuro in cui regni la pace e lo sviluppo. Il Regno del Marocco, regione all'estremo ovest del Mediterraneo, ha tra i suoi punti cardine quello di garantire la sicurezza pubblica, la democrazia e il rispetto dei diritti umani, tenendo ben presente che la crescita sociale ed economica del nostro popolo potrà realizzarsi solo alla presenza di una stabile cooperazione, pace e stima con tutte le Nazioni e i Governi dell'area mediterranea. Approfitto di questa occasione per affermare l'impegno del Re del Marocco Hassan II, del Governo e del Popolo, nella fedeltà delle sue tradizione culturali e politiche, a partecipare con tutte le sue forze per far si che il Mediterraneo sia un mare di Pace. Per garantire la crescita dei nuovi Popoli, sosterre-mo la nostra Accademia, dandole la possibilità di giocare un ruolo fattivo per la realizzazione di questo nobile obiettivo. A tale proposito ho il piacere di annunciarvi il grande onore che il Marocco avrà di ospitare la prima assemblea della Commissione Internazionale di Sostegno dell'Accademia del Mediterraneo, che si terrà a Marrakech il giorno 24 aprile 1999, sotto l'Alto Patrocinio di sua Maestà, il Re Hassan II, il quale ha dato il suo assenso ad accogliere nel Regno del Marocco una sede distaccata dell'Accademia, centrata sulle tematiche dell'educazione, della formazione, dell'occupazione, delle migrazioni e dei rapporti tra l'area del Maghreb e i Paesi euromediterranei: questa sede sarà istituita tra due settimane, in quell'occasione. La scelta del Marocco ad ospitare la sede per il Sud del Mediterraneo della nostra Accademia darà la possibilità, senza alcun dubbio, di rafforzare il dialogo e sostenere la cooperazione tra gli Stati Mediterranei. La fondamentale importanza della nostra Accademia è quella di realizzare gli obiettivi ed i principi del partenariato Euromediterraneo compresi nella dichiarazione di Barcellona del novembre 1995; tutto ciò avviene diffondendo la cultura della pace, sostenendo la cooperazione bilaterale e multilaterale tra gli Stati Mediterranei e le sue Università, le Istituzioni, le organizzazioni non governative e i rappresentanti della Società civile, attraverso i programmi bilanciati al fine di realizzare il bene comune. La diffusione della cultura della pace, la cooperazione e l'amicizia tra i popoli si realizza attraverso l'educazione dei giovani. Lo sviluppo della cultura quindi passa attraverso l'aggiornamento dei programmi educativi, degli operatori del settore e delle istituzioni civili consentendo il partenariato educativo e lo scambio culturale tra i paritetici organismi dei Paesi Mediterranei.

43. ANTONIO BASSOLINO
Sindaco di Napoli e Ministro del Lavoro della Repubblica Italiana
Napoli, 10 aprile 1999

Ma soprattutto, sentiamo il bisogno di fondare l'Europa e il Mediterraneo della Cultura: in questo senso l'Accademia del Mediterraneo costituisce uno strumento essenziale e la Città di Napoli è onorata di ospitare la sede centrale.

44. ANTONIO BADINI
Ambasciatore, Direttore Generale per i Paesi Mediterranei e del Medio Oriente - MAE, Italia
Napoli, 10 aprile 1999

Sono onorato di portare il saluto del Ministro degli Affari Esteri Dini per questa cerimonia significativa; vorrei esprimere anche il suo apprezzamento per i progressi rapidi compiuti dall'Accademia del Mediterraneo e la personale ammirazione per l'architetto Capasso, per il fervore e l'efficienza con cui ha tradotto nella realtà un atto di fede, un atto che sembrava temerario ma che, oggi, si realizza alla portata della nostra capacità, della nostra visione. È stata sottolineata l'importanza del ruolo della cultura per una migliore conoscenza e percezione dell'altro: l'incontro delle culture è un atto fondamentale per creare una maggiore comprensione, per affrontare insieme le sfide comuni, nell'edificare uno spazio euromediterraneo basato sulla pace, sulla prosperità condivisa. Sono state dette parole molto nobili, ma io vorrei soffermarmi un po' sui fatti: a Stoccarda tra qualche giorno vi sarà la III conferenza ministeriale euromediterranea, la cultura ed il ruolo della Società civile troveranno un posto di rilievo. Siamo forse in ritardo, sia-mo colpevoli di non avere probabilmente facilitato la Società civile per il radicamento del partenariato, però comprendiamo questo stimolo, questo atto importante: l'atto che si celebra oggi è la messa a disposizione di un edificio storico quale sede dell'Accademia del Me-diterraneo per consentire l'immediato inizio della sua azione e la valorizzazione dei risultati fino ad ora acquisiti, attraverso lo sviluppo di un'attivitàˆ ambiziosa e al tempo stesso pragmatica che l'Accademia è in procinto di svolgere.

45. MASSIMO CACCIARI
Sindaco di Venezia
Napoli, 10 aprile 1999

L'Accademia è essenziale per la pace e lo sviluppo. Sono con voi in quest'azione e mi compiaccio per la decisione del Comune di Napoli di offrire la Sede Centrale. Contate sul mio sostegno.

46. NINO DANIELE
Vicepresidente della Giunta Regionale della Campania
Napoli, 10 aprile 1999

L'Accademia del Mediterraneo in Italia, in Campania ed a Napoli è un'occasione irripetibile per fare di questa nostra Regione il centro del Mediterraneo, luogo interattivo di dialogo tra i protagonisti della cultura, della scienza e della politica dei vari paesi. Ulteriore motivo nell'intento di stabilire la sede dell'Accademia in Italia e in Campania è quello di confermare e di estendere la funzione nella costruzione politica e sociale mediterranea delle prestigiose istituzioni di questa Regione che sono già centro di rapporti culturali e scientifici di alta qualificazione. L'intendimento nostro in fine, e il nostro auspicio è che non solo Napoli, capoluogo regionale e città nobilissima che con il Sindaco Bassolino è ritornata centro europeo e mediterraneo di cultura, ma anche le altre città capoluogo di provincia e tanti centri urbani grandi e piccoli della nostra regione con il loro retaggio di civiltà e di cultura, con il loro patrimonio storico e monumentale possono assumere un ruolo importante all'interno dell'Accademia ospitando sedi distaccate. Ad esempio: Salerno può essere la città capofila nel Mediterraneo per il patrimonio ambientale, Avellino può esserlo per il patrimonio rurale e della cultura del cibo, Caserta può esserlo per il patrimonio architettonico, Benevento può esserlo per il patrimonio storico. La Regione Campania che già partecipò attivamente al II Forum Civile Euromed dove 2248 partecipanti provenienti da 36 paesi sancirono la nascita dell'Accademia ha fatto già propri, come ha ricordato l'arch. Capasso, alcuni fondamentali obiettivi dell'Accademia:
"L'Accademia del Mediterraneo"
"La rete delle Città e delle Regioni Euromedcity "
"La Banca Dati della Società Civile e i Moduli di Formazione per operatori della Società Civile"
Questi progetti sono già stati inseriti tra gli obiettivi prioritari dell'Agenda 2000, cioè della programmazione del nuovo quadro comunitario di sostegno 2000 - 2006. Noi speriamo di poter dar corso ad essi al più presto e quindi esserci, come ha ricordato l'Ambasciatore di Spagna, come coloro che dalle parole passano alle azioni e ai fatti concreti. Con la presenza dell'Accademia, con la presenza costante nella nostra regione attraverso l'Accademia di uomini di cultura, di imprenditori, di tecnici e soprattutto di donne e di giovani dei Paesi del Mediterraneo e dell'Europa, noi siamo certi che la nostra regione sarà umanamente più ricca e ancora più vivace creativa e affascinante.


47. AZOUZ ENNIFAR
Ambasciatore della Repubblica di Tunisia in Italia
Napoli, 10 aprile 1999

Come Ambasciatore della Repubblica di Tunisia in Italia sono particolarmente soddisfatto per l'avvenuta costituzione dell'Accademia del Mediterraneo qui a Napoli, in questa città cosi prestigiosa. Grazie ai suoi obiettivi, che intendono intensificare i contatti culturali e moltiplicare i diversi scambi, l'Accademia del Mediterraneo contribuirà a questo dialogo di pace e tolleranza, sottolineando maggiormente l'aspetto culturale che è un po' negletto nel processo di Barcellona. È, infatti, su queste basi che si fonda la reale integrazione: sono i popoli, le genti, e la Società civile i portavoce del dialogo e della comprensione. La tolleranza è l'accettazione delle differenze: questo dovrebbe contribuire a garantire la stabilità nel Mediterraneo. La Tunisia, che partecipa attivamente al processo di Barcellona ed al dialogo euromediterraneo, sostiene con determinazione le azioni dell'Accademia del Mediterraneo e le iniziative della Fondazione Laboratorio Mediterraneo ed accoglie positivamente i progetti dedicati alle donne e che avranno nella Tunisia la loro base operativa.

48. KIRO GLIGOROV
Presidente della Repubblica di Macedonia
Napoli, 10 aprile 1999

Gli avvenimenti a Voi tutti noti mi hanno impedito di essere -come avrei voluto - presente con voi per quest'occasione solenne in cui finalmente si concretizza il sogno di realizzare una Casa comune per i popoli mediterranei. Durante il mio recente viaggio a Napoli, quando ebbi l'opportunità' di visitare la Fondazione Laboratorio Mediterraneo, la Regione Campania e la Città di Napoli, proprio nella sala dove voi vi riunite oggi, con il Sindaco Bassolino, preannunciai la tragedia che sta oggi sotto gli occhi di tutti e che vede colpiti i Balcani e la Macedonia, Paese di pace che si trova al centro di questa guerra assurda. È indispensabile che questa "Casa comune", qual è l'Accademia del Mediterraneo, sappia fare della cultura e del dialogo gli strumenti essenziali per evitare le guerre. Mi pare proprio che i tre obiettivi dell'Accademia - istituzione di cui sono onorato di far parte - siano essenziali per ricostituire i cocci di un'Europa che sta facendo guerra a se stessa: comunicare, conoscersi e cooperare, ecco la strada da seguire senza indugi, con serietà e continuità. Il significato dell'Accademia del Mediterraneo deve essere proprio questo: raccogliere e trasmettere con la cultura e la scienza tutti i valori comuni, facendo delle diverse identità un elemento di valore e non di conflitto. La Città di Napoli, ospitando la sede centrale dell'Accademia del Mediterraneo, costituirà il "centro" della pace, della cultura e del dialogo: in breve, il luogo dove ricostruire una comune identità.

49. S.M. ABDALLAH BIN HUSSEIN
Re di Giordania
Napoli, 10 aprile 1999

In occasione di questa cerimonia solenne per l'assegnazione della sede dell'Accademia del Mediterraneo a Napoli, è mio dovere congratularmi per l'impegno che avete voluto dedicare alla costruzione di quei ponti tra le nostre culture e tra le nostre genti che vivono lungo le rive dello stesso mare, in questa regione culturalmente tra le più fertili al mondo. È mio dovere, approfittando di questa opportunità, enfatizzare l'importanza della vostra Istituzione che, sono certo, farà scomparire definitivamente quel velo di incomprensione tra le nostre nazioni che sono così tanto diverse, ma sono anche così simili. L'Accademia del Mediterraneo deve essere, e sono certo che lo sarà, lo strumento principale per costruire la pace nella Regione mediterranea a beneficio di tutti i Popoli di questo mare. Questa è la speranza di tutti noi. L'ignoranza è il peggiore nemico della pace. Attraverso il vostro lavoro rigoroso di mediatori che diligentemente trascendono i confini nazionali, attraverso azioni concrete, Voi offrite, attraverso la cultura, ciò di cui questi Popoli hanno bisogno: adeguata assistenza tecnica dove questa sia necessaria, la guida sapiente per uno sviluppo sostenibile e la ricerca nei vari campi della cultura, che spaziano dalla visione e la diffusione delle arti al turismo ecosostenibile, dai diritti delle donne all'educazione. Tutto questo migliorerà la vita dei nostri popoli in tutti i suoi aspetti. Noi abbiamo una fede profonda nella vostra azione, nella creazione di una Regione euromediterranea stabile in questo mondo così turbolento, in cui i popoli e le culture sapranno convivere nel reciproco rispetto e nell'armonia.

50. JACK LANG
Presidente della Commissione Affari Esteri dell'Assemblea Nazionale della Repubblica Francese
Napoli, 10 aprile 1999

La creazione dell'Accademia del Mediterraneo a Napoli, da parte di oltre sessanta Accademie regionali e nazionali dei Paesi mediterranei, costituisce un atto di fede nella capacità del nostro mare comune d'accettare le sfide che lo aspettano all'alba di questo terzo millennio. L'Accademia del Mediterraneo non si accontenterà di essere un osservatorio delle tradizioni multisecolari che hanno fatto, di questo mare, un insieme di civiltà. Il mare è un luogo di scambi e contaminazioni tra culture diverse. Il Mediterraneo non è un ostacolo; al contrario esso è una via privilegiata di circolazione, di comunicazione, di creazione. L'Accademia del Mediterraneo raccoglie una sfida audace per il futuro proponendosi come strumento di sapere e conoscenza, al servizio dello sviluppo, della solidarietà e della pace in tutta la regione. Oggi, Napoli si conferisce prestigio accogliendo ufficialmente la sede di questa prestigiosa istituzione. La città partenopea rinnova così la sua storia illustre e ridiviene capitale mediterranea come lo è stata per lungo tempo. La città assume di nuovo questo ruolo, grazie al dinamismo del suo Sindaco, Antonio Bassolino, ed al sostegno attivo del Presidente della Regione Campania, Andrea Losco. A loro rivolgo i complimenti più sentiti per il considerevole lavoro svolto così come desidero felicitarmi con Nadir Aziza e Michele Capasso per l'impegno dimostrato nella realizzazione di questa opera comune. Spetta ora a noi offrire il nostro aiuto affinché l'Accademia del Mediterraneo possa compiere al meglio la sua fondamentale missione.

51. ANTONIO PARLATO
Avvocato, capogruppo AN al Consiglio Comunale di Napoli
Napoli, 10 aprile 1999

La verità è rivoluzionaria quando essa è supportata dalla cultura. Su questo piano l'iniziativa di Michele Capasso lo vede come un uomo rivoluzionario. Sulla Sede di Napoli dell'Accademia del Mediterraneo, per la prima volta, maggioranza e opposizione sono d'accordo. Ciò costituisce l'epilogo a mio avviso più positivo e più rivoluzionario dell'azione di Michele Capasso: conciliare a Napoli la sinistra e la destra. Non credo sia cosa da poco, perché questa delibera di assegnazione della Sede - che arriverà tra poco in Consiglio comunale - nasce già con il consenso della destra e della sinistra, unite da quella che è la verità, giustificata e legittimata in relazione agli alti contenuti culturali che l'Accademia esprime.

52. SHIMON PERES
Premio Nobel per la pace
Napoli, 10 aprile 1999

Le battaglie sanguinarie che lacerano gli Stati dei Balcani, un'espe-rienza alla quale altre aree del Mediterraneo sono state già esposte, costituiscono un richiamo per tutte le genti del Mediterraneo, di indole saggia ed antica, affinché comprendano che la pace non è solo assenza di guerra. Il nostro Paese, che si è contraddistinto nel corso della sua storia per la ricerca e la salvaguardia della pace, ha mostrato che questa è il risultato di interminabili ed instancabili sforzi mirati a promuovere iniziative nei campi più disparati, dall'economia al sociale, alimentando giustizia e libertà ed un dialogo tra culture e fedi. Uniti in questa convinzione, abbiamo salutato, con entusiasmo e grandi speranze, la costituzione a Napoli, nel 1998, dell'Accademia del Mediterraneo: oggi celebriamo l'inaugurazione ufficiale della sua Sede, nella Città che ne ha visto la nascita. È senza dubbio grazie allo sforzo congiunto di più di sessanta Accademie, nazionali e regionali, e di altri organismi dei vari Paesi, che questa nuova e prestigiosa istituzione si è potuta concretizzare in un luogo come questa capitale mediterranea: così simbolica e significativa, celebrata attraverso i secoli. Siamo convinti che, grazie al sostegno della Città di Napoli e del suo Sindaco Antonio Bassolino e di quello della Regione Campania e del suo Presidente Andrea Losco, come di quello del Governo Italiano, l'Accademia del Mediterraneo, forte del coinvolgimento per la sua causa di intellettuali eminenti ed innovatori, nonché di scienziati di tutto il Mediterraneo, mirerà a rinforzare il dialogo interculturale tra le genti delle due rive del Mediterraneo, in modo da restituire a questo mare - modello le sue funzioni di mediazione e la sua attitudine a creare valori condivisibili. Il nostro Paese, che sottoscrive queste stesse nozioni umanistiche, sarà al fianco dell'Accademia del Mediterraneo nella sua aspirazione di realizzare questo lodevole obiettivo, nel momento in cui ci apprestiamo ad andare incontro alle sfide del nuovo millennio.

53. JUAN PRAT Y COLL
Ambasciatore di Spagna in Italia
Napoli, 10 aprile 1999

Sono molto soddisfatto di vedere questa cerimonia svolgersi qui a Napoli, attraverso questo storico avvenimento perché, come diceva un vecchio filosofo, "le idee che non sono capaci di trasformarsi in parole non sono buone idee e le parole che non sono capaci di trasformarsi in azioni non sono buone parole". Questo evento dimostra che siamo passati dalle parole alle azioni concrete da parte della Società Civile. Per chi come me lavora da anni nel campo della cooperazione nel Mediterraneo, è di fondamentale importanza vedere questa Società Civile che avanza saldamente. La realtà dell'Accademia del Mediterraneo è soprattutto una grande realtà culturale e scientifica, ed è questo un altro aspetto fondamentale di questo evento. Finalmente si trascende il discorso materialistico, la comparazione tra le economie ed i redditi procapite. Oggi bisogna anche parlare di cultura procapite, di tolleranza procapite. Invece di ridurre semplicemente il divario tra i redditi, bisogna aumentare i livelli di comprensione e tolleranza reciproca. Personalmente credo che con quest'atteggiamento culturale e questa nuova possibilità di dialogo, riusciremo a costituire i veri processi di pace. È necessario che i popoli imparino a conoscersi meglio. Con l'opera dell'architetto Capasso e le azioni concrete intraprese dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo attraverso l'Accademia del Mediterraneo, stiamo facendo concreti passi avanti verso il raggiungimento di questa fondamentale conoscenza reciproca. Per questo, auguro all'Accademia del Mediterraneo tutto il successo possibile perché la strada da essa tracciata diventi un punto di riferimento per tutti i Popoli del Mediterraneo.

54. TONI POPOVSKI
Ministro dell'ambiente della Repubblica di Macedonia
Napoli, 10 aprile 1999

Desidero esprimere la mia più profonda soddisfazione e gratitudine per l'opportunità' datami di essere qui con voi oggi. Il mio sentimento è di essere qui tra amici, riuniti sotto l'egida di una Istituzione di cui condividiamo valori ed ideali. La pace e la tolleranza sono le pietre miliari per lo sviluppo della Società civile e sinceramente spero che l'Europa ed il Mediterraneo entrino nel Ventunesimo secolo profondamente ispirati da questi valori. Sono convinto che gli sforzi intrapresi dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo riusciranno nella costruzione del più importante meccanismo alternativo della regione euromediterranea che, ne sono certo, sarà capace di assorbire i conflitti che nascono da incomprensioni di ordine politico, etnico ed economico. Non c'è sfida architettonica più grande della costruzione di un modello di Società civile multiculturale in Europa e nel Mediterraneo, i cui ideali saranno quelli della pace e della tolleranza. La Repubblica di Macedonia non fa parte della NATO, dell'Unione europea e neppure del partenariato euromediterraneo. Queste strutture politiche e di difesa internazionali sono ancora intoccabili. La Repubblica di Macedonia è stata per dieci anni in prima linea nei conflitti balcanici, assumendo sempre un ruolo di difesa di questi ideali di pace e tolleranza. Da tre anni la Repubblica di Macedonia è molto attiva attraverso molti organismi della Società civile e ospita una sede distaccata della Fondazione Laboratorio Mediterraneo che mi onoro di presiedere. Il nostro Paese è coinvolto in numerosi progetti catalizzati dal II Forum Civile Euromed, ma oggi il suo impegno principale è quello di garantire la pace e la stabilità nei Balcani. Vi prego di non considerare il nostro paese come un luogo di sofferenza e di rifugiati, ma come culla della civiltà che nei Balcani assume un ruolo di difesa dei diritti civili. La Repubblica di Macedonia ha già aderito pienamente ai programmi dell'Accademia del Mediterraneo, in particolare a quelli destinati alla salvaguardia e alla promozione del patrimonio culturale ed ambientale nella regione mediterranea, alla costituzione di un forum permanente per lo sviluppo di relazioni strutturali tra il Mar Nero ed il Mediterraneo, alla costituzione di un centro per il monitoraggio del patrimonio culturale ed ambientale del Mediterraneo. Spero sinceramente che questi nostri progetti, sotto l'egida dell'Accademia del Mediterraneo, siano sostenuti da tutti voi e che la Repubblica di Macedonia riesca nell'intento di aggregarsi all'Unione europea ed alla NATO, portando così a buon fine la sua azione politica in favore della pace e della stabilità nella regione balcanica. Sarebbe una vittoria per la Repubblica di Macedonia e per la Fondazione Laboratorio Mediterraneo e per l'Accademia del Mediterraneo.

55. GUIDO DE MARCO
Presidente della Repubblica di Malta
Valletta, 16 luglio 1999

L'Accademia del Mediterraneo è uno strumento essenziale per lo sviluppo sociale ed umano a livello euromediterraneo. Essa promuove il progresso e la cooperazione tra i popoli. Sono onorato di essere tra i suoi membri.

56. S.M. MOHAMMED VI
Re del Marocco
Palazzo Reale di Rabat, 13 gennaio 2000

Esprimo la Nostra decisione ad accordare la Nostra attenzione e sollecitudine alle attività della Sede della Riva Sud della Vostra Accademia, affinché sia una fonte di irraggiamento permanente che operi ininterrottamente per realizzare i nobili fini della Vostra Fondazione.

57. LJUBCO GEORGIEVSKI
Primo Ministro della Repubblica di Macedonia
Skopje, 3 febbraio 2000

Il Governo della Repubblica di Macedonia ha deciso all'unanimità', nella seduta del 2/2/2000, di sostenere i fini e le attività della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e dell'Accademia del Mediterraneo.

58. SHIMON PERES
Premio Nobel per la pace e ministro per la cooperazione regionale d'Israele
Marsiglia, 6 luglio 2000

Sono lieto di essere oggi a Marsiglia per la cerimonia di "Rentrée" solenne dell'Accademia del Mediterraneo.
L'Accademia del Mediterraneo è una risorsa di estrema rilevanza per il futuro e per la pace e svolge un ruolo ancora più importante della diplomazia.
La cosa importante da capire è che la pace si svilupperà in una nuova realtà e non nei campi militari, nelle stazioni di polizia. La pace germoglierà realmente nella vita accademica e nelle Università: per questo affermo che l'Accademia del Mediterraneo è, oggi, un indispensabile strumento di pace e sviluppo.
Io penso che le Università e la collaborazione fra esse, possano giocare un ruolo di rilievo. Per questo mi compiaccio della costituzione, all'interno dell'Accademia, della rete Almamed guidata dalla storica università di Bologna. Le Università sono importanti per controbilanciare la volgarizzazione della democrazia: l'Accademia del Mediterraneo, che riassume Università e altre istituzioni culturali è, per questo, una speranza.
Io dico che quando israeliani e palestinesi, arabi, musulmani, cristiani, ebrei e esponenti di tutte le fedi e culture potranno vivere nella pace e nella sicurezza, allora la notte sarà passata e spunterà l'alba: l'Accademia del Mediterraneo sarà la nostra "bussola" e, sono certo, ci condurrà verso la luce.

59. LAMBERTO DINI
Ministro degli Affari Esteri della Repubblica italiana
Marsiglia, 6 luglio 2000

Sono particolarmente lieto di inviare le mie felicitazioni agli Organizzatori delle Assisi del Mediterraneo per l'iniziativa da loro assunta di contribuire al bilancio della Società Civile nell'ambito del Partenariato euromediterraneo.
I temi all'ordine del giorno assai pertinenti e suscettibili di promuovere un dibattito, il cui esito sarà certamente utile alla riflessione in corso sui modi e mezzi suscettibili di restituire vigore alla Dichiarazione di Barcellona.
Molti di questi temi mi hanno visto impegnato in prima persona, in particolare la costruzione dell'Accademia del Mediterraneo e Maison de la Méditerranée, che compie una rentrée solenne in queste Assisi. Mi riferisco in particolare alle motivazioni più profonde che furono all'origine della creazione di tale Istituzione, a cui attualmente aderiscono 561 organismi ed Istituzioni, con 86 sedi distaccate, a testimonianza dell'esigenza sempre più avvertita di avvicinare il sapere e l'approfondimento delle scienze umane alla costruzione di una società mediterranea rispettosa delle specificità identitarie e delle diversità culturali ed aperta al progresso e al cambiamento.

60. S.M. MOHAMMED VI
Re del Marocco
Rabat, le 22 juin 2002

Consideriamo la fondazione della Maison de la Méditerranée, nella città secolare di Napoli come una base che viene ad incoraggiare l'edificio grandioso eretto al servizio dell'interazione delle civiltà, un'interazione che la Vostra onorabile Accademia non cessa di favorire con cura e perseveranza.
Ci piace in questa occasione ricordare l'apertura dei lavori della vostra Accademia, della riva sud, alla quale la felice città di Marrakech ha servito da sede, e di ricordare i contributi preziosi e i dibattiti fecondi che l'hanno segnata, come le idee chiaroveggenti, le percezioni pertinenti e le raccomandazioni giudiziose che ne sono uscite.

61. ROMANO PRODI
Presidente della Commissione europea
Bruxelles, 22 giugno 2002

Tutti noi abbiamo la speranza e vogliamo agire affinché i popoli che vivono sulle sponde di questo mare riescano a stabilire solidi legami economici e culturali, a realizzare progetti comuni e a convivere in pace e armonia. Per poterlo fare, bisogna comunicare e comprendersi. Per questo, il dialogo interculturale sta diventando uno dei pilastri della cooperazione Euro-mediterranea.
Sulla base del pluralismo e dell'equità, questo dialogo avvicina i popoli e favorisce la comprensione e il rispetto reciproci e deve quindi essere perseguito con costanza e dal più ampio numero di attori possibili. Con il programma di Azione adottato a Valencia abbiamo compiuto un altro passo in questa direzione cercando di coinvolgere le forze più attive negli scambi culturali. In particolare, abbiamo privilegiato i giovani perché sono i più esposti ai cambiamenti in atto nelle nostre società, ma sono anche i più adatti ad affrontarli con nuove forme di organizzazione sociale e modi diversi di esprimere la solidarietà e di reagire alle differenze. Inoltre abbiamo coinvolto le scuole e le università perché l'educazione è un valido sostegno nel contrastare l'ignoranza, da cui spesso nascono l'intolleranza, la xenofobia e il razzismo. Tutti questi sforzi devono dare vita ad una rete di rapporti tra intellettuali e centri culturali dell'una e dell'altra sponda del Mediterraneo che favoriscano la conoscenza e la comprensione reciproche.
Non si tratta certo di una novità : nella sua lunga storia il Mediterraneo è stato percorso incessantemente da diverse idee, civiltà e filosofie.
La Regione Campania è uno dei luoghi in cui questo processo costante ha agito con particolare forza, grazie al porto di Napoli e all'ingegno della sua gente, e per questo, anche oggi, essa ha i mezzi e lo spirito per avvicinare tra loro città e culture del mare nostrum. L'apertura della "Maison de la Méditerranée", che vi apprestate a celebrare, costituisce dunque una speranza che si unisce al più vasto progetto europeo di pace e prosperità per i popoli del Mediterraneo. Per questo auguro alla vostra attività il migliore successo.

62. CARLO AZEGLIO CIAMPI
Presidente della Repubblica italiana
Roma, 11 luglio 2002

Nell'esprimere viva riconoscenza per gli alti fini perseguiti dalla " Maison de la Méditerranée " e per il Suo impegno a favore delle relazioni internazionali basate sul dialogo e la comprensione reciproca, la saluto cordialmente


63. WALTER SCHWIMMER
Segretario Generale del Consiglio d'Europa
Napoli, 14 marzo 2003

Il Consiglio d'Europa crede fermamente nel dialogo tra le società e le culture come azione fondamentale per incoraggiare i diritti umani e la democrazia: perché io plaudo le attività che, concretamente la Fondazione Laboratorio Mediterraneo con l'Accademia del Mediterraneo - Maison de la Méditerranée incoraggia: io auguro, perciò, il pieno successo alla vostra candidatura ad essere la sede di coordinamento "Fondazione euro-mediterranea per il dialogo tra culture e civiltà" che l'Unione europea intende costituire per un più importante dialogo interculturale euro-mediterraneo. Il Consiglio d'Europa vi sosterrà in quest'azione.
È possibile vivere pacificamente insieme e io credo che noi abbiamo molto in comune: il Consiglio d'Europa e la Fondazione Laboratorio Mediterraneo con la Maison de la Méditerranée.

64. WALTER SCHWIMMER
Segretario Generale del Consiglio d'Europa
Strasburgo, 22 aprile 2003

Dear President,
I am writing to you a very difficult time for peace and stability in the Middle East and a Troubled time also for our continent often torn between seemingly irreconcilable positions. I know that you are a firm believer in dialogue and co-operation across cultures involving institutions as well as civil society forces from Arab and Mediterranean countries as a key instrument to fight prejudice and violence.
I followed with interest the decision of the Euro-Mediterranean conference in Valencia last April to create the “Euro-Mediterranean Foundation for dialogue between cultures and civilisations” which will also work towards the establishment of a free trade area by 2010. No doubt the Foundation, in order to obtain tangible results, will have to rely, inter alia, on the work of organisations already active in this field.
In this context, I would particularly like draw your attention to the impressive work carried out by the “Maison de la Méditerranée” based in Naples, established by the Fondazione Laboratorio Mediterraneo, in co-operation with the Campania Region and the Italian Parliament, which I visited last month during my official visit to Italy.
The “Maison de la Méditerranée” under the leadership of its Director Michele Capasso, aims at fostering dialogue between societies and cultures in the Euro-Mediterranean region and has already developed a vast network of partners including all the governments of the countries concerned.
Given its long record of successful initiatives and its key positions in the heart of the Mediterranean, I believe the “Maison de la Méditerranée” deserves all our support and encouragement in becoming a closer partner for both our institutions in the promotion of inter-cultural dialogue.

65. PETER SCHIEDER
Presidente dell' Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa
Strasburgo, 15 settembre 2003

Dear President, dear Michele!
On behalf of all the members of the Bureau and the Standing Committee of the Parliamentary Assembly, and of the Secretariat, I want to thank you very warmly for having welcomed us at the Accademia del Mediterraneo for our recent meetings in Naples. The Accademia was a unique venue which made the whole occasion unforgettable. The work of the Accademia and the Fondazione is important and impressive. Please convey our thanks also to your collaborators, and in particular to your Vice-President, Mrs Arcidiacono, for everything they did to ensure the success of our visit.

I also want to thank you and your wife especially for having hosted us for dinner on your terrace overlooking the sparkling bay and for showing me around your beautiful home – it was truly an enchanting evening.
With renewed warm thanks for your very generous hospitality in Naples, and my best wishes for the success of your work.

66. PAT COX
Presidente del Parlamento Europeo
Strasburgo, 26 febbraio 2004

Caro Presidente,
E’ ancora vivo in me il ricordo della visita effettuata alla Maison de la Méditerranée in occasione della VI Conferenza Ministeriale Euromediterranea svoltasi a Napoli il 2 e 3 dicembre 2004.
Durante la mia visita ho potuto constatare l’eccellente lavoro svolto sotto la Sua guida dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, per promuovere il dialogo tra le culture e le civilizzazioni, intessendo una fitta rete di iniziative e partnership tra i paesi delle due rive.
Ho apprezzato particolarmente la professionalità e la creatività di quest’attività decennale che, insieme alle efficienti strutture già operative, oltre che all’indiscussa vocazione storica e culturale della città, fanno certamente di Napoli una candidata moto qualificata ad ospitare la sede della Fondazione euromediterranea istituita dalla Conferenza Ministeriale del 2 e 3 dicembre 2003.
Come ho avuto modo di affermare dalla tribuna della Conferenza Ministeriale, intervenendo nella mia qualità di co-presidente dell’Assemblea parlamentare euromediterranea, auspico vivamente che nella scelta della sede della Fondazione ci si basi sulle straordinarie realizzazioni del vostro “Laboratorio Mediterraneo” ed e sul patrimonio di esperienza e di partenariato che esso già rappresenta, evitando inutili sprechi di risorse e duplicazioni di attività.
Nell’augurare ogni successo alla Sua Fondazione, La saluto con viva cordialità.

67. ROMANO PRODI
Presidente della Commissione Europea
Bruxelles, 16 giugno 2004

Carissimi
Thank you, on behalf of myself and the Member of the Commission responsible for External Relations, Chris Patten, for your letter of 11 April 2004, in which you detail the objectives of the Fondazione Laboratorio Mediterraneo.

I note with pleasure the similarity of the FLM’s philosophy to that of the Euro-Mediterranean Partnership. At the recent conference in Brussels on dialogue between peoples and cultures, at which we had the opportunity to meet, I stressed during my intervention on “Dialogue and shared values” and reiterate again that all actors are needed in a pluralist approach to dialogue in the Euro-Mediterranean region.
As concerns your offer to host the recently launched Euromed Foundation, you will be aware that the recent Euro-Mediterranean Mid-Term Meeting of Foreign Ministers, held in Dublin on 5 and 6 May, decided to accept the offer of Alexandria to host the Foundation.
The Presidency conclusions of the Dublin meeting also indicated Ministers’ agreement that, in recognition of the offers made by other countries to host the Foundation, it will in its activities with the group of networks be particularly attentive to supporting events in those countries. Ministers also welcomed the readiness of Italy and Malta to provide special assistance to the Foundation during its starting phase.
Given that the FLM has been selected to head the Italian Network, I have no Doubt that you will be called upon to play an important role in supporting the first steps and further development of the Euromed Foundation.

 

68. MOKHTAR REGUIEG

Ambasciatore d’Algeria in Italia

Napoli, 23 luglio 2004

Sono impressionato dalle attività e dalla rappresentatività della “Maison de la Méditerranée”, luogo per il dialogo tra le culture e civilizzazioni e per la pace. Questa istituzione è il nostro punto di riferimento per la solidarietà, la sicurezza ed il cosviluppo nel nostro spazio comune: il Mediterraneo.

69. GIANNI LETTA

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio

Napoli, 5 novembre 2004

Il “Premio Mediterraneo” è per me importante sia per la motivazione che per l’autorevolezza della giuria; ma mi ha fatto ancor più piacere riceverlo qui perché mi ha consentito di scoprire una realtà, qual è la sede della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e della Maison de la Méditerranée in cui ci troviamo, che conoscevo solo come sigla e come indirizzo. Qui ho scoperto una Istituzione veramente straordinaria che fa onore alla città di Napoli, all’Italia e soprattutto a chi ci si dedica con tanto impegno. Penso che possa essere uno strumento utilissimo per la politica estera dell’Italia e dell’Europa in un momento difficile come questo. Torno quindi a Roma deciso a segnalare a chi come me non conosceva la forza di questa Istituzione, la sua organizzazione, la sua rete, il sistema di collegamenti che ha in giro per il mondo e soprattutto nel Mediterraneo, che è l’area più interessante per la nostra azione. Confortato e ammirato vi ringrazio e vi dico “bravi” e auguri!

 

70. WALTER SCHWIMMER

Segretario Generale della Maison de la Méditerranée,

già Segretario Generale del Consiglio d’Europa

Napoli, 15 Giugno 2005

 

L’Europa e i suoi vicini affrontano sfide simili in questo mondo che si sta globalizzando velocemente e abbiamo bisogno di preparare le nostre società a “trattare” con loro. Riforma e modernizzazione sono essenziali. Le sfide al nostro futuro – il terrorismo internazionale tenta di “sequestrare” la religione, la povertà sta aumentando, è sempre più difficile portare l’economia alla crescita, la minaccia all’ambiente continua ancora – richiedono una risposta collettiva, a livello regionale, internazionale e globale. Affrontare questi cambiamenti, se ci si prende le proprie responsabilità seriamente, non lascia spazio per ciò che un autore americano ha definito “lo scontro tra le civiltà”. Al contrario, le varie civiltà sono cambiate insieme. Il terrorismo non è il risultato di una civiltà che si oppone o attacca un’altra, no, è un attacco alle civiltà. Il problema della povertà non solo un problema delle regioni o dei paesi poveri, è anche un problema dei paesi ricchi e portare l’economia alla crescita non riguarda solo i paesi sviluppati. Le minacce all’ambiente e alle nostre risorse naturali sono minacce al futuro di tutti noi. Guardando alle nostre comuni sfide e anche alle opportunità, abbiamo molto più in comune di quanto la gente nei nostri paesi creda. Sfortunatamente la gente spesso guarda prima alle differenze e a ciò che ci divide piuttosto che a ciò che ci unisce.

Le diversità in e tra le nostre società dovrebbero essere considerate un vantaggio e non un ostacolo.

In tempi in cui la xenofobia e l’intolleranza sono in crescita noi dobbiamo fare riferimento alle esperienze positive con l’ampia diversità delle nazioni, delle culture e delle religioni in Europa e nell’area Mediterranea. Sono convinto che è stata proprio questa diversità che ci ha aiutato a creare un’identità culturale europea, a progredire così tanto nelle scienze e nelle arti e infine a sviluppare passo dopo passo, anche una identità politica europea. E questa identità molto specifica include l’obbligo di condividere i progressi con i vicini e a fare amicizia con loro. L’Europa ha imparato, spesso dopo esperienze storiche tragiche, a sviluppare delle risposte alle sfide odierne basate su di un impegno collettivo verso la democrazia, i diritti umani e le norme giuridiche. Queste risposte, che sono elaborate insieme alla società civile si aggiungono ai valori universali espressi nei testi fondamentali delle Nazioni Unite che sono la nostra comune eredità. Così l’impegno europeo verso queste risposte internazionali dovrebbe includere “buon vicinato” e un reale partenariato con i nostri vicini nell’affrontare sfide comuni. Ci sono altre questioni pressanti. Gli atti terroristici violano i nostri diritti fondamentali, e offendono i nostri più profondi credi religiosi. Essi devono esser condannati e repressi con estremo rigore. Ma noi dobbiamo anche assicurare che la nostra risposta al terrorismo appoggi i nostri valori. C’è la necessità di evitare sabotaggi o addirittura distruzione dei nostri valori invece di difenderli. Sono molto orgoglioso del fatto che in questo spirito il Consiglio d’Europa ha prodotto due anni fa su mia iniziativa “Guide Linea sui diritti umani e la lotta contro il

terrorismo”. Essi sono più importanti che mai. Riguardo al Medio Oriente, vorrei non solo sottolineare l’apporto continuo dell’Europa alla “road map” e gli appelli per un più grande impegno al processo e un’immediata fine alla violenza, ma voglio contribuire personalmente attraverso buone

relazioni personali con personalità di entrambi le parti e attraverso azioni concrete, per esempio il rafforzamento del dialogo tra Israeliani e Arabi che ho intrapreso già come Segretario Generale del Consiglio d’Europa. Così noi possiamo fare di più in questo mare di difficoltà utilizzando il nostro

ottimismo e mantenendo la coerenza con i nostri ideali. Possiamo portare la conoscenza del mondo arabo e delle sue tradizioni culturali e religiose all’Europa e viceversa. L’Islam appartiene anche all’eredità europea così come la cristianità appartiene all’eredità Araba. Il progetto dell’Europa politica non deve mai farci dimenticare che è fondato principalmente e soprattutto su valori di

democrazia, diritti umani e sulle leggi. Lavorare per la Fondazione Laboratorio Mediterraneo e la

Maison de la Méditerranée e con il suo fondatore e presidente Arch. Michele Capasso mi da l’opportunità di lavorare per un progetto euromediterraneo più ampio di valori democratici condivisi, tolleranza, comprensione reciproca, dignità umana, diritti umani e rispetto delle leggi nazionali e internazionali. Ecco perchè ho accettato di essere il Segretario Generale della Maison de la Méditerranée.

 

71. GIOVANNI PELLEGRINO

Presidente della Provincia di Lecce

Lecce, 10 gennaio 2005

Il Mediterraneo si ripropone come area strategica, cerniera tra i mercati asiatici e quelli europei ed occidentali. La sua funzione nei processi di internazionalizzazione e di regolazione delle relazioni culturali, economiche e commerciali, ma anche di mobilità degli uomini e delle merci, sarà cruciale per la prospettiva futura. Nel Mediterraneo, il Mezzogiorno e la Puglia, possono assolvere ad un ruolo di portata storica, di vero ponte tra l’Europa e l’altra sponda. In questo scenario il Mezzogiorno da area marginale e periferica, può assumere un ruolo centrale, di snodo per l’apertura e l’intensificazione di rapporti economici, sociali, culturali con i Paesi del Sud del Mediterraneo. Per questi motivi la Provincia di Lecce, già nel 2000 ha aderito al progetto della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e successivamente, attraverso la costituzione dell’Istituto di Culture Mediterranee, ha deliberato di costituire la sede di Lecce della Maison de la Méditerranée nello storico prestigioso edificio del Museo Sigismondo Castromediano. Una sfida che intendiamo portare a compimento per la pace e lo sviluppo della regione.

 

72. MARIO OLIVERIO

Presidente della Provincia di Cosenza

Cosenza, 13 maggio 2005

La Provincia di Cosenza, con la “Fondazione Europa - Mezzogiorno - Mediterraneo”, entra a far parte della Rete della Maison de la Méditerranée, con l’intento di intensificare le relazioni e i rapporti di partenariato e di dare un contributo anche in termini di coordinamento delle istituzioni e dei soggetti che operano in Calabria e sono interessati ad impegnarsi su queste problematiche. È nostra intenzione raccogliere questa spinta, e per questo non abbiamo alcuna esitazione ad affermare che la Fondazione a cui abbiamo dato vita, sarà messa al servizio di un impegno complessivo delle istituzioni calabresi ed euromediterranee. L’allargamento dell’Unione Europea a 25 ha determinato uno scenario nuovo con il quale bisogna sapersi misurare. Il Mediterraneo costituisce una opportunità che la nuova Europa deve saper cogliere, in primo luogo per costruire un equilibrio mondiale fondato sulla pace e sulla coesistenza di diverse civiltà, culture, religioni.

 

73. HABIB MANSUR

Ambasciatore di Tunisia a Roma

Napoli, 10 giugno 2005

È per me un grande onore visitare oggi la Maison de la Méditerranée, un luogo emblematico per più motivi, altamente rappresentativo e comunque un luogo di incontri di idee, di volontà e di azioni a servizio del dialogo euromediterraneo. In questa occasione voglio rendere un caloroso omaggio al presidente Michele Capasso per il suo rigore morale e l’opera di costruttore di partenariato e legami con i Paesi mediterranei che con fede e determinazione porta avanti da oltre un decennio.

 

74. ALVARO GIL-ROBLES

Commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa

Napoli, 11 giugno 2005

Desidero esprimere profonda ammirazione e gratitudine per il lavoro che la FLM realizza con la MdM: un luogo di incontro fra culture diverse, propulsore di progetti per la pace e lo sviluppo condiviso. Una grande “Casa” per il futuro del Mediterraneo e per l’affermazione dei diritti umani.

 

75. CATERINA ARCIDIACONO

Vicepresidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e Membro fondatore della Maison de la Méditerranée

Napoli, 20 giugno 2005

In un epoca di mondializzazione dei processi e globalizzazione dei mercati è sempre più necessario ribadire l’importanza di un principio etico di giustizia, solidarietà e responsabilità tra Paesi e organismi. Perseguire una politica di incontro tra civilizzazioni e attivare un processo concreto e attivo può e deve avvenire solo con la piena titolarità e corresponsabilità di tutti i partner. In questo senso, la conoscenza delle differenze è lo strumento per meglio individuare i punti di forza e di condivisione possibile tra le diverse realtà culturali e sociali. Pertanto se prima finalità della Maison de la Méditerranée è il perseguire una politica di incontro tra civilizzazioni, necessita altresì attivare un processo di incontro concreto e attivo dove la conoscenza delle differenze sia lo strumento per meglio individuare i punti di forza e di condivisione possibile. Ulteriore obiettivo consiste nel mettere in rete privato e pubblico agendo da mediazione interistituzionale a livello dei diversi Paesi, promuovendo altresì sinergie tra organismi sociali e mondo economico. La Maison de la Méditerranée ha la peculiarità, e vorrei dire la scommessa, di non agire sul piano di lobby precostituite e aggregazioni partitiche. Il suo è il primato dell’aggregazione in una prospettiva di policies condivise e promozione di buone pratiche di cittadinanza. La condivisione degli scopi specifici e il rispetto dei principi di solidarietà, democrazia e partecipazione sono la lanterna che da luce a obiettivi comuni che vanno ben aldilà di un semplice multiculturalismo. Si tratta di un’azione sociale e solidale di organismi pubblici e privati attivi nell’interazione tra processi locali e globali, pubblico e privato che agiscono per superare le ineguaglianze. Giustizia, Solidarietà e Democrazia sono principi che in ogni cultura vincono gli estremismi che minacciano la Società civile e che consentono di lavorare per la comprensione umana. Prima ancora o forse insieme alla creazione di un’area di libero scambio, questi sono i principi e i valori del sociale che devono dialogare individuando ogni possibile territorio d’incontro. La chiusura nei confini, l’intolleranza e l’ignoranza sono pessime maestre. Intellettuali, donne e uomini di impegno sociale, organismi, enti, amministrazioni locali – messi in rete attraverso la Fondazione Laboratorio Mediterraneo – sono pronti a mettere proprie risorse umane e materiali in questo percorso. Il destino dell’umanità è un bene condiviso. La Maison de la Méditerranée è il luogo d’incontro della rete di istituzioni e organismi dello spazio euromediterraneo con lo scopo di rafforzare il processo di partenariato.

 

76. MICHELE CAPASSO

Presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo e Direttore Generale della Maison de la Méditerranée

Napoli, 21 giugno 2005

La Maison de la Méditerranée è un luogo fortemente voluto dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo, dove la capacità di relazione si coniuga con solidarietà e responsabilità; una struttura che, con la sua rete, sviluppa le parti condivise delle diverse culture al fine di ampliarle nella reciproca comprensione. La capacità di relazione è, infatti, ciò che, nel tempo simultaneo del globale, consente uno spazio che si oppone alla guerra permanente e che, ripensando ai rapporti economici tra mondo sviluppato e paesi poveri, contribuisce alla libertà di scelta e di azione politica per tutti, alla affermazione della democrazia e dei diritti universali. Un luogo che consente l’esercizio di coerenza e di connessione e che, intercedendo tra elementi diversi, sviluppa azioni condivise; uno strumento per ripensare la politica e sviluppare un nuovo pensiero della comunità, libero dalla cartografia delle nazioni, non ridotta alla distintività delle appartenenze identitarie, per costruire un luogo che esprima il primato della cittadinanza per donne e uomini e affermi la funzione della relazione e della solidarietà.

La Maison de la Méditerranée:

 

• Promuove il dialogo tra le società e le culture nello spazio euromediterraneo, rafforzando il processo di Barcellona.

• Afferma principi di etica solidale per conoscere e rispettare le differenze.

• Individua e persegue obiettivi condivisibili da realtà socialmente e culturalmente diverse.

• È strumento per l’affermazione di cittadinanza e diritti di base.

• È strumento di rete per la promozione del dialogo e degli scambi tra Società civili, Collettività locali e mondo economico.

 

Nel Sud dell’Europa e dell’Italia vi sono molteplici tracce di un Mediterraneo fecondo dove le differenze costituiscono la ricchezza: tradizioni artistiche, culturali, linguistiche e artigiane che hanno contribuito alla bellezza variegata e complessa di questi luoghi. Oggi con il nuovo ruolo degli organismi regionali, specialmente delle Regioni del Mezzogiorno d’Italia, questa centralità culturale assume un ruolo politico e sociale. Necessita sempre più costruire legami a valore etico sia a livello locale che globale. La fiducia nella propria comunità e nelle potenzialità del genere umano è ciò che costituisce il patrimonio che l’umanità di oggi deve custodire e tutelare. Pertanto, sempre più, il patrimonio della “Nuova Europa” non è solo nella storia del passato, ma anche nella capacità di guardare al futuro, guidati dalla speranza. Un approccio che si inscrive nel rispetto delle diversità culturali e linguistiche, in favore di un veritiero dialogo tra le società e le culture. Questa non è tuttavia utopia. Si tratta d’una sfida politica, economica, sociale e culturale per tutti. Le mutazioni scientifiche e tecniche, la globalizzazione economica e finanziaria, la circolazione istantanea dell’informazione hanno precipitato l’umanità verso una comunità di destini. Sarebbe a dire verso un destino comune? Lontano senza dubbio. Ne sono prova l’aggravarsi delle ineguaglianze e della povertà nel mondo, la discriminazione numerica che si vede instaurarsi tra i possessori delle informazioni e gli altri! Ne sono prova il rischio di egemonia di alcune potenze sull’elaborazione delle norme e decisioni che coinvolgono il futuro del nostro pianeta. La Maison de la Méditerranée, con Sedi e Bureaux nei vari Paesi euromediterranei, ha una dote costituita dalla “summa” di tutte le istituzioni e gli organismi che vi hanno aderito e, con gli spazi fisici e multimediali già operativi, costituisce lo strumento insostituibile di tale processo. Così, richiamando la Conferenza di Barcellona del 1995, che si proponeva di dare vita al dialogo interculturale nell’area euromediterranea ponendo l’obiettivo di giungere per il 2010 ad una area di libero scambio, e riprendendo le indicazioni concrete delle Conferenze euromediterranee svoltesi a Valencia (2002), Napoli (2003) e Lussemburgo (2005) la Maison de la Méditerranée intende favorire la visibilità del Processo di Barcellona attraverso scambi della Società civile agendo operativamente anche attraverso la “rete euromediterranea per il dialogo tra le società e le culture” attivata dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo e dalle sue Sezioni autonome con Sedi e Bureaux già operativi nei Paesi euromediterranei. È questa una risorsa che rende la Maison de la Méditerranée uno spazio non solo fisico ma anche di connessioni globali finalizzate al rafforzamento di comuni obiettivi quali la promozione del dialogo, della pace e dello sviluppo condiviso nello spazio

euromediterraneo.

 

77. RECEP TAYYIP ERDOGAN

Primo Ministro Turco

Napoli, 2 settembre 2005

«La Fondazione Mediterraneo è un istituto rilevante che mi era già noto per i lavori utili svolti al fine di sviluppare interazioni culturali e collaborazioni nell’area mediterranea. Sono molto lieto di ricevere questo premio già conferito ad altri personaggi illustri da una Fondazione che si occupa di diffondere principi universali come la giustizia, la libertà e lo sviluppo del dialogo tra i popoli e le culture. La Fondazione Mediterraneo sia per la sua identità che per la sua missione e le sue attività dà importanti contribuiti alla pace, alla stabilità e a un dialogo sano tra le culture. In qualità di primo

ministro di un Paese che si affaccia sul Mediterraneo e che, durante il corso della storia, ha assicurato l’avvicinamento e la collaborazione tra le diverse civiltà e culture, credo che questo mare debba riacquistare l’importanza che si merita. Credo che la Fondazione Mediterraneo debba svolgere un ruolo molto più importante nella diffusione della “cultura mediterranea”, che vuol dire pluralismo, convivenza pacifica, tolleranza reciproca, multiculturalismo e collaborazione tra le civiltà. In un periodo in cui si parla di conflitto tra le civiltà, credo che nel prossimo futuro ci sarà ancora più bisogno di idee e iniziative di questo tipo».

 

78. MOHAMMED BEDJAOUI

Ministro degli Affari Esteri Algerino

Napoli, 28 febbraio 2006

Il Ministro Bedjaoui ha espresso pubblico apprezzamento per la Fondazione Mediterraneo. “Rilevo con piacere innanzi tutto la parola magica “dialogo”, fenomeno che manca crudelmente nel nostro povero mondo intriso di violenze, d’intolleranza e di esclusione. Al posto del dialogo delle culture e dell’alleanza delle civiltà alcuni ambienti “ristretti”, in tutti i sensi del termine, hanno risposto con delle caricature infami che feriscono il credo di più di un miliardo di esseri umani o ancora, con lo strip-tease insolente di un ministro italiano dimissionario. Voi rappresentate una parte della società civile europea che, con la sensibilità socio-politica che vi è propria, vegliate a perfezionare di continuo la costruzione della Maison Europa ponendo l’accento sull’istituzione di una comunità sempre più solidale. Ma questo spazio, anche se vasto, non è sufficiente alla vostra impresa, cosicché avete gonfiato le vele della vostra ambizione per aprirle sul grande spazio Mediterraneo”.