QUARTA CONFERENZA EUROMEDITERRANEA
DEI MINISTRI DEGLI AFFARI ESTERI
Marsiglia, 15-16 novembre 2000
1. La quarta conferenza euromediterranea dei
Ministri degli Affari esteri, svoltasi a Marsiglia cinque anni dopo
la riunione inaugurale di Barcellona, ha dimostrato la volontà
dei partner di imprimere un nuovo impulso al Partenariato euromediterraneo.
I Ministri si sono impegnati ad adoperarsi affinché gli orientamenti
definiti a Marsiglia consentano la piena realizzazione del Partenariato
e il conseguimento degli obiettivi strategici prefissati a Barcellona
nel 1995.
2. Come convenuto nella riunione informale del
25-26 maggio scorso a Lisbona, i Ministri hanno fatto un bilancio
sincero e condiviso dei primi cinque anni di Partenariato allo scopo
di definire gli orientamenti necessari al suo rilancio. I Ministri,
pur nutrendo qualche riserva sull'attuazione del Partenariato, hanno
sottolineato l'essenziale contributo del Partenariato alla pace,
alla stabilità e allo sviluppo nella regione. Da quando è
stato avviato, sono state mantenute e sempre riaffermate la legittimità
e la coesione del Processo, nonostante circostanze talvolta difficili.
Tutti i Ministri hanno manifestato il loro profondo interesse al
quadro istituzionale del Processo di Barcellona, il quale deve progredire
nei suoi tre capitoli complementari, in modo parallelo ed equilibrato.
Al riguardo, i Ministri hanno riaffermato il ruolo cruciale del
Comitato euromediterraneo, sottolineando la necessità di
consolidare la sua funzione strategica per la promozione, la valutazione
e il seguito delle iniziative avviate nel quadro del partenariato.
3. I Ministri hanno preso atto con grande interesse
delle proposte per il rilancio del Partenariato euromediterraneo
formulate dalla Commissione nella comunicazione "Imprimere
un nuovo impulso al Processo di Barcellona", nonché
dei contributi presentati dai Partner mediterranei. Si sono compiaciuti
per le consultazioni condotte dalla Presidenza, in collegamento
con la Commissione e il Segretariato generale del Consiglio, nel
quadro delle visite organizzate nelle varie capitali mediterranee
in vista della preparazione di questa Conferenza. L'Unione europea
ha confermato, dal canto suo, la volontà di rafforzare la
dimensione mediterranea delle sue relazioni esterne. In proposito,
ha ricordato gli obiettivi della "strategia comune" per
il Mediterraneo, adottata dal Consiglio europeo di Feira, nonché
le priorità proposte dalla Presidenza per la sua attuazione
nel corso del secondo semestre 2000.
Contributo del Partenariato alla stabilità nella regione
mediterranea
4. I Ministri hanno lungamente discusso sulla
situazione nel Medio Oriente e si sono detti profondamente preoccupati
per la tensione che da diverse settimane regna nella regione e per
i rischi ad essa connessi per il futuro del processo di pace nel
Medio Oriente e la stabilità regionale. I Ministri hanno
espresso vivo rammarico per le perdite di vite umane e le sofferenze
della popolazione civile, che deve essere protetta.
5. Convinti che la prosecuzione degli scontri
e il ricorso alla forza armata non offrano alcuna prospettiva, i
Ministri hanno ribadito che appoggiano le misure concordate a Sharm-el-Sheik
e a Gaza fra Israele e l'Autorità palestinese per porre termine
alla violenza. Hanno chiesto loro di vigilare con determinazione
all'applicazione integrale e immediata di queste misure per riportare
la situazione esistente prima del 28 settembre scorso. In tale contesto,
molti Ministri hanno rilevato l'importanza di ripristinare al più
presto la libera circolazione dei beni e delle persone nei Territori
palestinesi e di ritirare le attuali restrizioni.
Hanno accolto con favore l'annuncio della costituzione della Commissione
per l'accertamento dei fatti, il cui principio è stato approvato
in occasione del recente vertice di Sharm-el-Sheikh, e hanno espresso
l'auspicio che questa Commissione possa avviare senza indugio i
suoi lavori per ricercare le cause all'origine dei recenti avvenimenti
ed evitare che si riproducano. I Ministri si sono compiaciuti per
la partecipazione del Sig. Javier Solana, Segretario generale/Alto
Rappresentante del Consiglio dell'Unione europea, ai lavori della
stessa.
6. I Ministri hanno indicato di sostenere fermamente
gli sforzi compiuti attualmente dal Presidente degli Stati Uniti
per rilanciare i negoziati fra Israele e l'Autorità palestinese.
Consapevoli dell'importanza che riveste il ripristino di un clima
di comprensione, fiducia e rispetto reciproci fra le parti, essi
hanno invitato queste ultime a riflettere sulle iniziative che potrebbero
essere adottate in tal senso.
7. I Ministri hanno ribadito il loro impegno ai
fini della realizzazione di una pace globale, giusta e duratura
nel Vicino Oriente, basata sull'applicazione rigorosa delle risoluzioni
242 e 338 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, sul mandato
della conferenza di Madrid, ivi compreso il principio "Terra
in cambio della pace", e sugli accordi conclusi a Oslo e successivamente.
Hanno esortato le parti a rilanciare il processo di pace e a riprendere
al più presto i colloqui su tutti i capitoli di negoziato,
sottolineando la necessità di riaprire con urgenza i capitoli
siriano e libanese.
8. I Ministri hanno auspicato un coinvolgimento
più attivo dell'Unione europea nel tentare di favorire il
dialogo e ricreare un clima di fiducia fra tutte le parti. L'Unione
europea ha ribadito la sua disponibilità a mettere le sue
competenze al servizio delle parti per facilitare la conclusione
di accordi di pace e favorire la loro attuazione.
9. I Ministri dell'Unione europea hanno ricordato
la loro posizione comune fondata sulla dichiarazione adottata a
Berlino il 25 marzo 1999 e il loro sostegno al diritto del popolo
palestinese di disporre di un loro Stato, nonché la loro
dichiarazione adottata a Biarritz il 13 ottobre 2000. Hanno espresso
l'auspicio che sia creato in tempi brevi e preferibilmente per via
negoziale uno Stato palestinese sovrano, pacifico, democratico e
vitale e hanno incoraggiato l'Autorità palestinese a proseguire
con determinazione l'insediamento progressivo di istituzioni rappresentative
di uno Stato di diritto.
Partenariato politico e di sicurezza
Bilancio
10. I Ministri hanno ricordato che il dialogo
politico è un contributo importante del processo di Barcellona
e svolge un ruolo essenziale nel conferire al medesimo la sua piena
dimensione, parallelamente agli altri capitoli. Nonostante le difficoltà
incontrate, che spiegano la scarsità dei risultati, questo
dialogo ha proseguito estendendosi a tematiche sensibili e importanti,
quali il terrorismo e, più di recente, le migrazioni e gli
scambi a livello umano. I Ministri hanno constatato che, sebbene
il dialogo non abbia consentito di adottare nuove misure di Partenariato,
le misure già in atto sono state mantenute. Inoltre, l'entrata
in vigore di nuovi accordi di associazione ha fatto sì che
il dialogo politico si sviluppi in un contesto bilaterale.
11. I Ministri hanno ritenuto che la preparazione
della Carta euromediterranea per la pace e la stabilità sia
stata l'occasione di approfondire utilmente il dialogo politico.
Si sono compiaciuti dei lavori realizzati in vista dell'elaborazione
del progetto da parte degli Alti funzionari. Questo si fonda su
un approccio che considera la stabilità nel suo insieme,
con tutte le sue sfaccettature, politica, economica, finanziaria,
culturale, sociale e umana, e si configura come un accordo quadro
a carattere evolutivo, giuridicamente non vincolante, strumento
politico per l'attuazione graduale dei principi della dichiarazione
di Barcellona in ordine alle questioni globali della pace e della
stabilità. Tuttavia, data la congiuntura politica, i Ministri
hanno convenuto, su proposta della Presidenza, di rinviare l'adozione
della Carta.
Orientamenti per il futuro
12. I Ministri hanno riaffermato la necessità,
senza attendere l'adozione della Carta, di rafforzare il dialogo
politico, compreso al loro livello, per contribuire a chiarire i
malintesi, favorire il ravvicinamento delle analisi e delle percezioni
e consentire l'adozione ulteriore di misure atte a rafforzare la
fiducia e la trasparenza. Hanno incaricato gli Alti funzionari di
portare avanti e di approfondire tale dialogo nei settori specifici
del terrorismo nonché delle migrazioni e degli scambi a livello
umano. Essi sono del parere che non debbano più esistere
argomenti tabù allorché le questioni in esame rivestono
un interesse comune e auspicano che il dialogo sia esteso ad altre
tematiche, quali gli sviluppi regionali in materia di sicurezza,
il disarmo, il processo di consolidamento dello Stato di diritto,
il rispetto dei diritti dell'uomo e dei principi democratici. I
Ministri hanno ritenuto inoltre che questo dialogo possa servire
utilmente ad esaminare misure di particolare importanza per la sicurezza
comune nel bacino mediterraneo, in settori quali l'ambiente, la
sicurezza dei trasporti marittimi o la lotta contro la criminalità
e i traffici illeciti di ogni genere. Tali misure dovrebbero essere
elaborate tenendo conto dei programmi multilaterali già esistenti
o in fase di elaborazione a livello europeo o mediterraneo.
13. Infine, i Ministri hanno confermato di annettere
un'importanza particolare al progetto di Carta euromediterranea
che, in futuro, dovrebbe contribuire utilmente a favorire lo sviluppo
di un clima di fiducia e consolidare la stabilità nella regione,
in particolare una volta concluso il processo di pace. Hanno preso
atto della relazione presentata dalla Presidenza sull'andamento
dei lavori e hanno incaricato gli Alti funzionari di proseguire
ed ultimare i medesimi in vista dell'adozione del testo non appena
la situazione lo permetterà, sulla scorta del progetto attuale
e tenuto conto dei contributi presentati dai Partner.
Capitolo economico e commerciale
Bilancio
14. I Ministri hanno preso atto dei progressi
compiuti da diversi Partner, in particolare da quelli che hanno
concluso un accordo di associazione con l'Unione europea, nella
modernizzazione della loro economia e nell'attuazione di riforme
strutturali. Sarebbe opportuno riservare un'attenzione particolare
alle conseguenze sociali della transizione economica. Tuttavia,
restano da compiere notevoli passi avanti in materia di risanamento
delle finanze pubbliche, di approfondimento delle riforme, in particolare
in materia fiscale e di bilancio, di riforma del quadro giuridico
e normativo e di riduzione degli ostacoli tariffari e non tariffari,
con il supporto tecnico e finanziario dell'Unione europea.
15. I Ministri hanno constatato che il livello
degli investimenti, in particolare stranieri (Ide), resta insufficiente
per sostenere la crescita e stimolare l'offerta dei Partner, com'era
stato sottolineato nelle conclusioni della Conferenza di Lisbona
sull'investimento nel Mediterraneo (29 febbraio-1° marzo 2000),
tema che merita di essere discusso a intervalli regolari e istituzionalizzato.
16. Infine, il processo di integrazione regionale
sud-sud è stato solo avviato e deve essere rafforzato, in
modo da favorire pienamente le riforme economiche e l'integrazione
regionale indispensabili per realizzare gli obiettivi del Processo
di Barcellona.
Orientamenti futuri
17. I Ministri hanno riaffermato tutta la pertinenza
degli obiettivi definiti a Barcellona nel 1995 intesi a instaurare
nel Mediterraneo uno spazio di prosperità condivisa. Dopo
aver ribadito l'obiettivo di creare una zona di libero scambio entro
il 2010, i Ministri hanno sottolineato la necessità di rafforzare,
con il sostegno dell'Unione europea, l'apertura economica tra Paesi
partner al fine di favorirne l'integrazione nell'economia mondiale.
I Ministri si sono al riguardo compiaciuti della volontà
espressa già da quattro Paesi, Marocco, Tunisia, Egitto e
Giordania, di instaurare legami più stretti tra loro creando
una zona di libero scambio e hanno sottolineato la necessità
di un'assistenza adeguata a tal fine da parte dell'Unione europea.
18. I Ministri ritengono che gli sforzi intrapresi
in vista, da un lato, di un miglioramento del quadro giuridico,
amministrativo e istituzionale e, dall'altro, dello sviluppo dei
meccanismi di intermediazione finanziaria che consentono una mobilità
e una distribuzione efficace del risparmio e, infine, della soppressione
delle restrizioni agli investimenti stranieri avranno un effetto
benefico sul flusso degli investimenti verso la riva sud.
19. Considerate le conseguenze dell'onere del
debito sugli investimenti pubblici e sulla crescita, i Ministri,
confortati dai recenti progressi compiuti in questo settore, si
sono detti favorevoli al proseguimento di un dialogo che faciliti
l'individuazione di soluzioni nelle sedi competenti.
20. Nell'intento di promuovere una migliore concertazione
e di incentivare più concretamente l'attuazione delle riforme
nei Paesi partner e di fare del Partenariato euromediterraneo lo
strumento privilegiato, ancora più efficace e credibile,
dell'allineamento delle economie, i Ministri hanno convenuto sul
rafforzamento del dialogo sul capitolo economico e commerciale del
Partenariato, rafforzamento che dovrebbe tradursi in riunioni regolari
degli Alti Funzionari dei Ministeri competenti in queste materie,
nel quadro istituzionale attuale. Tale dialogo rafforzato verterà
più specificamente sull'ambiente macroeconomico, le riforme
strutturali e l'apertura economica dei partner, consentendo loro
nel contempo di seguire la congiuntura economica e la politica commerciale
dell'Unione europea. Esso consentirà inoltre uno scambio
di esperienze tra i Partner e potrebbe, a termine, preparare incontri
dei Ministri competenti dei 27.
21. I Ministri hanno inoltre convenuto sulla necessità
di rafforzare la coerenza dei lavori svolti dai vari consessi esistenti
nei settori economico e sociale (datori di lavoro, sindacati, università...)
e di tenere maggiormente conto delle loro riflessioni.
22. I Ministri hanno posto l'accento:
- sull'importanza del principio della libera circolazione delle
merci e dei servizi nella zona
euromediterranea, in ogni circostanza;
- sulla necessità di accelerare i negoziati in corso con
Algeria, Siria e Libano ai fini della
conclusione di accordi di associazione; al riguardo, l'Unione europea
ha espresso l'auspicio di
concluderli nel 2001;
- sull'urgenza attribuita alla firma dell'accordo di associazione
con l'Egitto e sull'importanza della
ratifica dell'accordo con la Giordania che dovrebbe entrare in vigore
nel primo semestre 2001;
- sulla necessità di adottare nuove misure ai fini di una
maggiore liberalizzazione degli scambi
agricoli e, a condizione che siano previste gradualità e
reciprocità, nel rispetto dei principi
enunciati nella dichiarazione di Barcellona e delle norme dell'Omc;
- sull'importanza, per i Paesi firmatari di un accordo di associazione
con l'Unione europea, di concludere fra loro accordi di libero scambio
entro un termine di cinque anni e di sviluppare la cooperazione
dell'Unione europea sulle iniziative che contribuiscano alla realizzazione
di tale obiettivo, compresa l'istituzione di un cumulo diagonale
tra Paesi che applicano norme di origine identiche e decisi a concludere
tra loro un accordo di libero scambio;
- sull'effettiva realizzazione dei programmi regionali esistenti
nei sei settori prioritari confermati a Stoccarda (industria, risorse
idriche, ambiente, trasporti, energia e società dell'informazione)
garantendone la complementarità e la trasposizione nei programmi
nazionali;
- sull'importanza di stabilire un calendario indicativo per l'adozione
di misure di armonizzazione, in taluni settori prioritari, che consentano
ai Paesi partner di trarre pieno vantaggio dal mercato euromediterraneo;
- sull'importanza di avviare, nel quadro della cooperazione industriale,
nuovi progetti regionali in materia di formazione e di sostegno
istituzionale e di elaborare progetti imperniati sull'innovazione,
le tecnologie, comprese quelle dell'informazione, e la qualità;
- sull'importanza strategica della gestione e dell'approvvigionamento
delle risorse idriche nel quadro della cooperazione regionale, che
impone di lanciare rapidamente un invito a presentare proposte al
fine di attuare il piano d'azione approvato in occasione della conferenza
di Torino;
- sulla particolare attenzione che va rivolta ai settori della
ricerca per sviluppare le sinergie tra il programma Meda e il programma
quadro di ricerca e sviluppo;
- sull'importanza di tenere conto, nella prospettiva dello sviluppo
sostenibile, di settori quali il turismo, la gestione e assetto
del territorio.
Capitolo sociale, culturale e umano
Bilancio
23. I Ministri hanno sottolineato l'importanza
dei programmi regionali in corso nei settori della cultura, degli
audiovisivi e della gioventù. Si sono tuttavia rammaricati
che non siano state sfruttate completamente tutte le potenzialità
di questo capitolo, in particolare per quanto riguarda gli aspetti
sociali, la società civile e la dimensione umana del Partenariato.
Orientamenti futuri
24. Si è convenuto sulla necessità
di tenere in maggior conto gli aspetti sociali della transizione
economica nei programmi nazionali, ponendo l'accento su formazione,
occupazione, riqualificazione professionale e riforma dei sistemi
d'istruzione. I Ministri hanno inoltre caldeggiato l'istituzione
di un programma regionale imperniato sulle politiche in materia
di formazione, sulla promozione del ruolo della donna nello sviluppo
economico, sulla riforma dei sistemi sociali e sulla cooperazione
in ambito sanitario, conformemente alle conclusioni della Conferenza
dei Ministri della sanità tenuta a Montpellier nel dicembre
1999.
25. Per quanto concerne la cultura in senso lato,
i Ministri si sono pronunciati a favore di un potenziamento dei
programmi esistenti, attraverso il varo della seconda fase del programma
Euromed nel settore del patrimonio culturale, l'inizio, prima possibile
nel 2001, della preparazione del programma Euromed nel settore degli
audiovisivi, sulla base dei lavori delle Conferenze di Salonicco
(1997) e Rabat (settembre 2000), nonché dell'avvio del programma
Euromed nel campo delle scienze umane. A titolo complementare, i
Ministri hanno inoltre espresso l'auspicio che siano presenti tutte
le condizioni che permettono di sviluppare il dialogo fra culture
e civiltà diverse o di elaborare altre nuove iniziative.
26. È stata sottolineata l'importanza della
dimensione umana del Partenariato. In proposito, i Ministri hanno
approvato le conclusioni della prima riunione ad hoc degli Alti
Funzionari (ottobre 2000) sulle migrazioni e gli scambi umani e
hanno sottolineato l'importanza di approfondire il dialogo in materia,
privilegiando un approccio globale ed equilibrato e rafforzando
le politiche di cosviluppo e di integrazione dei cittadini dei Paesi
terzi che risiedono legalmente nel territorio degli Stati membri.
27. I Ministri hanno inoltre raccomandato la preparazione
concertata nel 2001 di un programma regionale nel settore della
giustizia e degli affari interni. Hanno altresì accolto con
favore le raccomandazioni del seminario sulla cooperazione doganale
operativa nel Mediterraneo (3 e 4 aprile 2000) e la prima iniziativa
intrapresa in base a tali raccomandazioni, consistita nell'organizzare
un'operazione pilota di controlli congiunti in mare nel 2001.
28. I Ministri hanno ribadito la necessità
di tenere conto delle aspirazioni della Società Civile, dimensione
essenziale del Partenariato. Hanno preso atto, al riguardo, delle
raccomandazioni formulate dai rappresentanti dei sindacati, degli
enti locali e delle Ong riuniti nel Forum civile, nonché
di quelle degli ambienti economici euromediterranei. È stata
sottolineata l'importanza della cooperazione decentralizzata e del
contributo che essa può fornire al successo del partenariato.
I Ministri hanno invitato i protagonisti della Società Civile
a rivestire pienamente il loro ruolo nei programmi regionali attuali
e futuri. A questo riguardo, si è proposto di avviare una
riflessione sulla realizzazione di un programma regionale di scambi
scientifici. Hanno inoltre auspicato un rafforzamento del sostegno
fornito alla Società Civile, in particolare a titolo del
programma Meda-democrazia. È stato infine ricordato il ruolo
svolto dalla rete dei Consigli economici e sociali.
Cooperazione finanziaria
Bilancio
29. I Ministri hanno tenuto un dibattito approfondito
sugli strumenti a sostegno del Partenariato euromediterraneo, in
particolare il programma Meda. Si sono rammaricati della complessità
delle procedure, sia a livello dell'Unione europea che dei Paesi
partner, e della lentezza con cui sono versati gli aiuti. Hanno
preso atto della notevole entità degli stanziamenti erogati
nel periodo 1995-1999 (3,4 miliardi di euro per il programma Meda).
Si sono detti compiaciuti dell'intervento della Bei (4,6 miliardi
di euro) nello stesso periodo e dei finanziamenti a lungo termine
che essa fornisce ai Paesi mediterranei.
Orientamenti futuri
30. I Ministri hanno ribadito l'assoluta necessità
di una cooperazione finanziaria efficace e credibile, incentrata
sugli aspetti fondamentali del Partenariato. L'Unione europea ritiene
che il programma Meda continui a essere uno strumento di sostegno
e incentivazione del processo di associazione e che sia necessario
rafforzare il legame tra questo programma e l'attuazione delle riforme
avviate a titolo degli accordi di associazione, in tutti i loro
aspetti. I Ministri reputano inoltre necessario tenere maggiormente
conto delle specificità di ciascun partner e rafforzare la
concertazione strategica nella fase di programmazione.
31. I Ministri hanno preso atto con soddisfazione
dell'importo indicativo della dotazione per il programma Meda II
decisa dal Consiglio dell'Unione europea, pari a 5,350 miliardi
di euro per il periodo 2000-2006, che dimostra l'impegno continuo
dell'Unione europea a favore del Mediterraneo. I Ministri hanno
inoltre accolto con soddisfazione i miglioramenti apportati al regolamento
del programma Meda per semplificare e accelerare le procedure e
garantire un maggior coinvolgimento dei partner nell'attuazione
dei progetti, in particolare decentrandone la gestione.
32. I Ministri hanno constatato che la Bei stabilirà
i grandi assi della propria attività (infrastrutture, sviluppo
sostenibile, settore privato e ricostruzione nel Mediterraneo orientale)
nel quadro di una programmazione indicativa settoriale pluriennale
per l'intera regione mediterranea. Hanno accettato l'offerta della
Bei di mettere a disposizione, oltre al mandato affidatole dall'Unione
europea (6,4 miliardi di euro per il periodo 2000-2007), un contributo
supplementare di un miliardo di euro per lo stesso periodo, dalle
proprie risorse e a proprio rischio, in conformità dell'articolo
18 dello statuto. Detto importo supplementare contribuirà
alla realizzazione di progetti di interesse regionale e di interesse
comune fra l'Unione europea e i Paesi partner del Mediterraneo,
in particolare nei settori delle comunicazioni e dell'energia.
33. Allo scopo di imprimere nuovo slancio alla
cooperazione regionale, i Ministri hanno raccomandato di rafforzare
la dimensione regionale del processo, incoraggiando l'attuazione,
su base volontaria, di iniziative di sviluppo e di integrazione
economica sud-sud.
34. Per migliorare la visibilità della
cooperazione, sarà istituito un programma di informazione
e di comunicazione destinato a sensibilizzare le popolazioni dei
27 Paesi partner e sarà creato un marchio euromediterraneo.
35. Nel quadro del rafforzamento del dialogo euromediterraneo
è prevista una riunione ministeriale, che si svolgerà
durante la Presidenza belga nel secondo semestre 2001. La quinta
Conferenza euromediterranea dei Ministri degli Affari Esteri (Barcellona
V) si terrà nel primo semestre 2002 durante la Presidenza
spagnola.
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