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PER UN REALE COINVOLGIMENTO DELLA SOCIETA' CIVILE

DICHIARAZIONE FINALE
FORUM CIVILE EUROMED

Lussemburgo , 1-3 Aprile 2005


Nel contesto del Decennale del Processo di Barcellona il Forum Civile Euromed di Lussemburgo si è riunito dal 1 al 3 aprile 2005 con 350 rappresentanti della società civile provenienti da 42 Paesi. In una regione che ha conosciuto nel corso degli ultimi 4 anni profondi sconvolgimenti geo-politici è urgente che noi, attori della società civile, contribuiamo con le nostre analisi e proposte ad un rilancio del partenariato euro-mediterraneo, il cui bilancio, meno contrastato negli ambiti politici, economici, sociali, culturali e ambientali, fa appello ad un rilancio o meglio ad una rifondazione del partenariato.

E’ questa la ragione per cui abbiamo scelto di concentrarci sui dossier e le proposte apparse come prioritarie durante le consultazioni preparatorie locali che si sono svolte da gennaio a febbraio 2005. Non abbiamo voluto aggiungere la nostra versione ai numerosi bilanci già realizzati del Processo. Questa versione infatti sarebbe troppo limitata per quanto riguarda i risultati ottenuti dal partenariato sulla democratizzazione, i diritti umani, la pace, lo sviluppo e la protezione ambientale nella regione.

Se il partenariato euro-mediterraneo si adatta alla nuova politica di vicinato dell’Unione europea e ai piani d’azione bilaterali che ne derivano, pensiamo sia indispensabile mantenere un quadro multilaterale. Quindi esso dovrà operare politicamente alla risoluzione delle contraddizioni più gravi del momento e alla riduzione delle ineguaglianze che tuttora perdurano negli scambi tra i Paesi del Mediterraneo.

E’ per questa ragione che non è più possibile prescindere dai valori che difendiamo, dalle preoccupazioni che ci appartengono, dalle proposte che suggeriamo.

E’ esattamente questa volontà comune di “contribuire” e di “partecipare” che ha avviato le consultazioni locali ed alla nostra proposizione centrale dei meccanismi permanenti di consultazione degli attori della società civile, che conviene mettere in atto da subito sia nell’ambito del partenariato che nella politica di vicinato.

In tal senso, siamo lieti della consultazione della piattaforma non-governativa euro-mediterranea, in occasione dell’Assemblea generale del 1 aprile. Rivendichiamo il suo ruolo nell’insieme dei suoi componenti, come parte consensuale dei meccanismi che proponiamo.

Di conseguenza, invitiamo i capi di Stato e di Governo dei 35 Paesi membri del partenariato ad adottare un piano d’azione per la realizzazione dei meccanismi permanenti di consultazione.

Contemporaneamente, li invitiamo a prendere in considerazione le proposte derivate dai nostri lavori. Esse si concentrano sulla necessità di ridurre finalmente il divario tra le intenzioni e le politiche effettive in materia di diritti umani, eguaglianza tra uomini e donne, diritti degli immigranti, rispetto del diritto internazionale per la risoluzione dei conflitti, le politiche d’impiego e della lotta contro la povertà, lo sviluppo sostenibile, l’ambiente e la tutela delle diversità culturali.

Aspettiamo che i Paesi membri e le istituzioni del partenariato si impegnino nell’effettiva realizzazione di tali proposte.

Lussemburgo, 3 aprile 2005

 

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