ISLAM:
DEMOCRAZIA NON E' IMPOSSIBILE, ANALISI 12 STUDIOSI
(ANSAMED)
- ROMA, 17 FEB - La democratizzazione del mondo arabo non è
impossibile: ma vanno prima modificati i principali fattori che
l'hanno finora ostacolata. E' a questa conclusione che arriva il
libro 'La questione della democrazia nel mondo arabo' che, curato da
Federica Bicchi, Laura Guazzone e Daniela Pioppi ed edito da
Polimetrica, raccoglie le analisi multidisciplinari di 12 studiosi
italiani e stranieri. Il libro, che cerca di rispondere agli
interrogativi insoluti sulla democrazia nel mondo arabo, parte dalla
premessa che oggi lì non esistono democrazie, ma esiste un intenso
processo di riforma e mutamento in campo politico, economico e
culturale, frutto del cambiamento dei regimi post-coloniali iniziato
alla fine degli anni '70. Questo processo ha portato mutamenti in
tutti gli aspetti della vita politica, economica e culturale: e'
mutato il discorso politico utilizzato sia dai regimi sia dalle
opposizioni e l'idea di democrazia ha messo solide radici nel
discorso pubblico; è cambiata l'organizzazione del sistema
economico attraverso le politiche d'aggiustamento strutturale,
privatizzazione e liberalizzazione; sono cambiate le istituzioni,
grazie a riforme istituzionali e giuridiche. Riforme che però,
sottolineano gli studiosi, "in nessun caso rappresentano un
reale processo di democratizzazione, né sono ad esso propedeutiche:
ma configurano e legittimano una ristrutturazione del sistema di
potere che non modifica il carattere autoritario dei regimi e anzi
contribuisce al loro mantenimento". La democratizzazione del
mondo arabo è comunque considerata possibile, anche se va intesa,
diversamente da quella occidentale, come un "allargamento
istituzionalizzato e irrevocabile della partecipazione dei diversi
interessi sociali nelle decisioni politiche ed economiche
fondamentali". Per avviarla, quindi, bisognerà prima
modificare i fattori che l'hanno sinora ostacolata, derivanti dai
rapporti di forza a livello sia interno che internazionale: e se sul
piano interno, serve un processo di politicizzazione dal basso per
rompere i meccanismi neo-patrimoniali dei regimi arabi, sul piano
internazionale vanno rafforzati il multilateralismo, il diritto
internazionale, la risoluzione e prevenzione dei conflitti, "in
una parola, il buon governo globale".(ANSAMED). Y2N
17/02/2005 18:09
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