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GALASSIA GUTENBERG: INTERNET E' ANCORA STRUMENTO LIBERTA'

(ANSAMED) - NAPOLI, 26 FEB - L'idea che la rete possa essere l'ultima ancora di salvezza per la libertà d'espressione, sembra vacillare stando alla recente denuncia di Reporters Sans Frontieres di un vero e proprio attacco da parte delle autorità iraniane nei confronti di cyber-dissidenti e webloggers. Ma la notizia non stupisce Alberto Abruzzese, docente di Sociologia delle Comunicazioni all'Università 'La Sapienza' di Roma, in questi giorni a Napoli impegnato in alcuni incontri proprio sulla comunicazione, nell'ambito della 16/ma edizione di Galassia Gutenberg dedicata al Mediterraneo, e che di Internet come strumento di libertà ancora si fida. "E' evidente che questa nuova frontiera, questo nuovo territorio costituito dalle reti, un territorio libero e al suo lancio ancora non condizionato da poteri e padroni, abbia lasciato pensare alla caduta di quei vincoli che hanno caratterizzato la forma di comunicazione della società moderna e contemporanea - dice Abruzzese - ma naturalmente la rete è stata rapidamente intanto invasa da vecchi poteri che hanno trovato la via per ricostruire i propri modi di controllo anche nel carattere più fluttuante e più aperto proprio della rete". Ciò non vuol dire, però, che l'idea di Internet che supera le barriere sia già da considerarsi obsoleta: "Lo fa molto più dei sistemi precedenti, su questo non c'é dubbio, ma é chiaro che come sempre nello sviluppo uno deve aguzzare di più l'occhio per capire dove si esercitano i meccanismi di controllo o di censura". E, ancora, la rete offre, secondo Abruzzese, un'ulteriore via di libertà proprio in quanto non "dialoga con quell'identità che chiamavamo opinione pubblica, ma attraverso la dimensione delle relazioni interpersonali". Secondo Abruzzese, infatti, l'opinione pubblica, ai tempi di internet, può considerarsi morta: "Perché è un concetto collettivo, pensa ad un'identità collettiva, le identità collettive sono l'interlocutore dei media generalisti che sono grandi forme di potere e sono fatti proprio per formare loro l'opinione pubblica". La rete quindi, ha in questo senso l'antidoto nelle sua propria essenza di mettere in relazione, nonostante il caos che la governa, ma anche l'ambizione di un "ordine nella rete deve mirare a lasciarla libera", continua Abruzzese: "Se metto ordine con i parametri del precedente ordine non faccio che aggravare tutte le contraddizioni e le ingiustizie del precedente sistema. Se invece a mettere ordine é una sensibilità nuova, allora un ordine è possibile, ma solo se fondata sul linguaggio della relazione e non su quello unidirezionale". E sono ancora le "relazioni tutt'altro che unidirezionali la ricchezza possibile e da intravedere in quel "dialogo Mediterraneo" di cui si parla a Galassia Gutenberg: "Rispetto a come si è costruita l'idea di Mediterraneo e come si sono costruite le reti di relazione dei paesi del Mediterraneo, credo che tutto ciò appertanga molto ai vecchi sistemi e alle vecchie culture relegando in una posizione più povera e più arretrata quelle culture mediterranee legittimate dalla storia europea, rispetto culture arabe orientali che ovviamente costituiscono un tipo di presenza diversa. Quindi, forse per la prima volta oggi, quell'idea di Mediterraneo chiuso si indebolisce davanti ad un'apertura che è verso culture non del mondo latino, ma che fanno parte di altri 'imperi''. (ANSAMED). KSY
26/02/2005 19:44

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