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Il Manifesto per le
   Alleanze tra le Civiltà
 
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Petra Nothdorf
c/o Amministrazione del Senato per lo sviluppo urbano
sezione “Città Sociale”


Testo per la conferenza a Napoli

Il programma “Città sociale” - Esperienze delle zone di Berlino con management del quartiere – con particolare riguardo al modello “Bürgerjuries/Quartiersfonds”




1. Condizioni generali – che cos’è “Città Sociale”

Due terzi della popolazione mondiale abita in città. E non ci sono segni di cambiamento di tendenza. Quindi anche nel XXI sec. la città sarà un’unità sociale determinante per lo sviluppo di una società. chi vuole la pace sociale deve sviluppare in modo continuo strumenti e metodi che contribuiscono alla stabilizzazione della città.

Per il concetto “Città Sociale” s’intende quest’ incarico ai comuni dell’area europea. Si tratta del superamento di molte sfide. Importante non è solo il rinnovamento continuo della città con misure architettoniche, ma progetti politico – culturali, sociali, culturali come anche progetti per l’irrobustimento dell’economia locale.

L’iniziativa “Città Sociale” avanza la pretesa di mettere in moto, nelle zone socialmente svantaggiate, processi di sviluppo che devono fare di questi quartieri una parte vitale della città con positive prospettive future. Per essere all’altezza di tale compito il sostegno per queste zone deve essere efficace su molti campi e provocare velocemente quel cambiamento di tendenza aspirato per i quartieri minacciati dalla decadenza.


Per questo “Città Sociale” mira a:

  • Portata sociale, ovvero ristabilire oppure mantenere una “mescolanza sociale”

  • Equità sociale, ovvero aiuto e sostegno per i bisognosi

  • Una comunità sociale, ovvero soprattutto stabilire rapporti tra i vicinati e la comunicazione.


Se si vogliono realizzare questi scopi pretenziosi, i diversi settori politici come quello sociale , economico, minorile, scolastico, per l’edilizia abitativa, ambientale, per la sicurezza e i servizi sanitari devono cooperare affinché i loro programmi specifici, progetti e risorse possano essere utilizzate per la stabilizzazione e il miglioramento dei quartieri svantaggiati.


2. La situazione iniziale a Berlino

In base allo sviluppo di Berlino, vorrei esporVi oggi come si procede nell’uso del programma federale “Città sociale”.

Contrariamente alle aspettative, dopo la caduta del muro, il numero di abitanti è sceso. Causa di ciò è soprattutto una drammatica diminuzione delle nascite, nonché il trasferimento di molti cittadini in campagna, nel verde. Qui vennero costruite molte case monofamiliari. Dal 1992 in poi si sono trasferiti, da Berlino al territorio circostante, ogni anno fino a 30.000 persone.

Conseguenza di questo è un’ alta fluttuazione di locatori di alloggio. Nelle parti della città con molti trasferimenti un mutamento della composizione sociale degli abitanti si è imposto abbastanza rapidamente.

Hanno abbandonato i quartieri cittadini principalmente le famiglie con bambini o con un reddito sicuro, e alcune di queste zone sono state occupate da gruppi di popolazione a basso reddito e con un basso senso sociale; la percentuale di disoccupati e di cittadini stranieri è cresciuta fortemente.

A causa di questi processi migratori ha avuto luogo, in alcuni quartieri, una segregazione sociale (scomposizione); queste zone rischiano di cadere in disparte sociale.


I motivi di questa scomposizione sociale risiedono perlopiù in una pluralità di fenomeni; tra questi ci sono:

  • Trascuratezza dello spazio pubblico e circostante le abitazioni,

  • Fenomeni di vandalismo e aggressività nei confronti di coinquilini,

  • Numero crescente di coinquilini di origine non tedesca e quindi con difficoltà di comunicazione linguistiche e culturali con il vicinato e con la scuola,

  • Fastidio crescente dovuto al traffico e ai rumori nei quartieri centrali,

  • Servizi di infrastruttura assenti o in cattivo stato (es. scuole, impianti sportivi),

  • Materiali di costruzione non modernizzati oppure bassi standard abitativi


Colpisce che i problemi sociali ed economici della popolazione rimanente in questi quartieri aumentano.La disoccupazione, sempre di più anche tra i giovani, è spesso sproporzionalmente alta: ci sono molti beneficiari dell’ assistenza pubblica. I giovani hanno spesso una bassa o nulla formazione professionale e perciò non vedono quasi più nessuna prospettiva.

L’immagine di un quartiere peggiora, il vandalismo cresce, chi se lo può permettere, si trasferisce. Viene messo in moto un ciclo che deve essere arrestato se non vogliamo lasciar morire interi quartieri. Questi sviluppi – questo è lo scopo a Berlino dal 1999 – devono essere conclusi. Con il programma “Città sociale”, nei 17 “Quartieri con particolare bisogno di sviluppo”, abbiamo adottato una strategia che deve portare a un impegno più forte anche da parte degli abitanti, verso una nuova identificazione con il loro quartiere, verso una maggiore autocoscienza.

Tutto questo richiede un nuovo modo di pensare e agire anche nella politica e nella amministrazione comunale.


Lucido – Quinta della zona: Management del quartiere

Nei 17 quartieri in questione vivono perlomeno 225000 persone, circa il 7% della popolazione berlinese. Sono tanto quartieri con un’alta concentrazione di edifici al centro, quanto grossi insediamenti in periferia. In alcuni quartieri troviamo una concentrazione di popolazione non tedesca fino al 55%. Il programma “Città sociale” verrà protratto a Berlino almeno fino alla fine del 2006. poiché un programma del genere può essere di effetto duraturo, solo se è pianificato a lungo termine.

L’ esecuzione, cioè l’organizzazione del management del quartiere è nelle mani dei manager del quartiere, che furono incaricati dall’ amministrazione del senato per lo sviluppo urbano in stretta connessione con la corrispondente amministrazione del distretto. Tutti loro hanno un ufficio sul posto che è un punto di riferimento centrale per le attività.


Ai compiti del management del quartiere in queste aree spettano spetta soprattutto:



  • Coordinazione del quartiere
    Collegamento dei diversi gruppi di interesse e dei locali coinvolti, come per esempio abitanti, esercenti, associazioni, iniziative,proprietari, amministrazione comunale; scopo è la costituzione della cooperazione fra loro.


  • Attivazione degli abitanti
    Attivazione degli abitanti per la partecipazione e la collaborazione al processo di sviluppo della zone.


  • Iniziazione dei progetti
    Sostentamento per lo sviluppo di vari progetti per la stabilizzazione sociale, economica, culturale e architettonica del quartiere; a questo proposito devono essere impegnati le diverse possibilità di sostegno dei programmi pubblici nonché mezzi privati e lavoro onorario; vengono organizzate anche offerte di consultazione, per esempio, per l’ impostazione della vita.




I progetti sono molto complessi; intanto sono stati prese oltre 1600 misure nei 17 quartieri. Siano citati come esempio:
Lucidi – esempi di progetti – diversi progetti architettonici, sociali, culturali – progetti per l’integrazione di minoranze etniche ecc.


Soprattutto l’irrobustimento del mestiere, anche delle aziende piccole, assume una sempre maggiore importanza.Le squadre del management del quartiere ivi avviano attività diverse come per esempio:

  • Motivazione degli esercenti a ché si impegnino per il posto. Per esempio con la costituzione di una comunione di interessi.


  • Mettere a disposizione i negozi vuoti per un usufrutto non commerciale (senza costi d’ affitto, per esempio per pomeriggi di lettura per bambini)



Nuovi progetti devono essere realizzati insieme alla politica occupazionale. Le squadre elaborano proposte per progetti e le armonizzano con l’amministrazione comunale, con l’ufficio di collocamento e i gestori dell’ occupazione.

Per una persistente stabilizzazione di queste aree è però anche essenziale che vengano sviluppati, nelle amministrazione regionale e comunale (ufficio distrettuale e amministrazione del senato) che sono organizzate settorialmente, strutture integrative che si estendano a altri campi, per rendere utilizzabili le risorse per queste zone.

Ciò significa che nelle mensili cerchie di coordinatori, alle quali la squadra del management del quartiere invita i più importanti coinvolti, è presente anche un coordinatore dell’ufficio distrettuale. Lui/lei ha il compito di armonizzare, attraverso tutti i vari settori dell’ ufficio distrettuale, le proposte del progetto che riguardano per esempio il campo architettonico ma anche dei giovani nell’ amministrazione regionale o comunale. Ciò non è semplice perché i consiglieri comunali appartengono spesso a partiti differenti e hanno diversi interessi. Un esempio dell’ importanza di queste armonizzazioni è la trasformazione di un edificio di una scuola materna rimasto vuoto, in un centro di consultazione per giovani disoccupati. Qui può essere d’aiuto il fatto che l’ufficio di assistenza per i minori sostiene un gestore del lavoro di consultazione, il quale detiene concretamente i mezzi per il suo lavoro nell’ edificio ristrutturato dal genio civile. Poiché è importante che tutti collaborino, cosa in passato non sempre accaduta nella amministrazione berlinese.

Le misure di rivalutazione e stabilizzazione in particolari aree svantaggiate necessitano sempre, accanto all’ utilizzazione del programma “Città sociale“ e del collegamento di altre possibilità di sostegno già esistenti, anche di programmi di sostegno complementari.

In aggiunta sono pervenuti in queste sono mezzi per misure di modernizzazione.Inoltre , nell’arco di tempo del sostegno 2000 – 2006, sono a disposizione anche mezzi del fondo di struttura europeo (EFRE – mezzi), che ammontano a oltre 38 Mio. di euro.

Questi vengono impiegati come mezzi complementari direttamente nel programma di sostegno “Città sociale”.



3. Le giurie popolari/ I fondi del quartiere – una forma particolarmente di successo della partecipazione dei cittadini

Ogni zona con il management di quartiere ha, sin dall’inizio, a disposizione, oltre ai mezzi del progetto “Città Sociale”, un fondo d’azione di 15.000 € all’anno per la realizzazione di piccoli progetti. Sull’impiego di tale fondo si decide nelle varie costellazione nel quartiere. Questa forma di lavoro e partecipazione ha potuto creare velocemente e non burocraticamente una importante rete di collegamento di impegno e presa di responsabilità. Questo successo fu determinante per la decisione di costituire le cosiddette giurie popolari che hanno preso le decisioni riguardo il fondo del quartiere negli anni 2001 – 2002 .

Lo scopo fu di coinvolgere ancora di più i cittadini nello sviluppo del quartiere e permettergli di avere maggiori responsabilità e competenze di decisione. Il senato e la camera dei deputati berlinesi hanno perciò stabilito lo stanziamento di ulteriori mezzi di oltre 1 Mio. Euro per quartiere; degli impieghi di tali mezzi devono decidere gli stessi cittadini – senza l’ interferenza dell’ amministrazione comunale.


Lucido – composizione delle giurie

Fu stabilito che minimo il 51% dei membri delle giurie, cioè la maggioranza, deve comporsi di abitanti del luogo e che massimo il 49% di essi deve essere costituito da persone già attive e da rappresentanti dei gruppi ivi attivi, iniziative, associazioni, unioni, nonché gruppi di popolazione e di interesse.

Per la scelta del 51% dei membri (abitanti), l’ufficio delle abitazioni regionali rilevò casualmente, secondo la quantità di abitanti dei singoli quartieri, dai 240 ai 440 abitanti indipendentemente dal sesso, nazionalità, professione e stato sociale. Gli abitanti selezionati furono avvisati dal senatore per lo sviluppo della città e dall’ attuale sindaco del distretto, che illustrarono loro il meccanismo del fondo del quartiere e della giuria, e furono pregati di prendere parte alla giuria popolare. Per la scelta del restante 49% dei membri ( già gestori di funzioni dalla zona) fu contattato e selezionato il cerchio di persone attive dalla squadra del management del quartiere.

Nelle zone fu fatta molta pubblicità per il fondo del quartiere. Abitanti, rappresentanti dei genitori nelle scuole, esercenti, proprietari ecc. furono invitati a presentare idee utili al progetto.

Fu possibile fare domanda per sovvenzioni ai progetti importanti per i dintorni delle abitazioni, ma anche per mezzi personali o di altro tipo, per la realizzazione di progetti socio-culturali. Cioè anche organizzazioni socialmente attive poterono richiedere nuovi progetti.

Per la consulenza dei richiedenti, la rielaborazione delle domande e la preparazione delle sedute della giuria, fu fondata una sede neutrale presso gli uffici delle squadre del management del quartiere.

Le sedute della giuria avevano luogo, nella maggior parte dei quartieri, al ritmo di ogni due settimane
Fu stabilito in anticipo, unitariamente per tutti i quartieri, un regolamento interno. Al suo interno c’era una regolamentazione, per esempio le necessarie proporzioni della maggioranza.
La presentazione delle domande avveniva regolarmente de parte dei richiedenti e dei loro delegati.
La consulenza e l’armonizzazione delle domande avveniva nella giuria più tardi in assenza del richiedente
I progetti venivano approvati sulla base di una maggioranza di due terzi, o rinviati per modifica, per chiarimento o precisazione, o respinti per ragioni determinate.

L’amministrazione per lo sviluppo urbano del senato si era riservata il veto nel caso che, nelle domande approvate, venissero fuori infrazioni contro la legge, la costituzione o le linee direttive del finanziamento.

Fino ad oggi sono state approvate attraverso le giurie popolari oltre 100° progetti nei 17 quartieri. Ecco solo alcuni esempi dell’ intera gamma di misure:

Esposizioni d’arte negli spazi lavorativi rimasti vuoti
Gruppi didattici e di ricreazione per bambini socialmente svantaggiati
Cura degli campi da streetball e dei parchi giochi da parte dei pedagoghi.
Giornale del quartiere per il sostegno dell’ informazione e della comunicazione tra gli abitanti del quartiere
Arredamento di biblioteche – libri per pomeriggi di lettura
Modernizzazione di un centro ricreativo giovanile
Feste di strada
Istituzione di una sala computer nelle scuole.
Vacanze per i giovani e gite formative
Riordino di strade e piazze, per esempio piantando alberi con impegno di cura da parte dei padrini (abitanti)
Abbellimento dei cortili delle scuole e degli asili

Vediamo nelle giurie popolari di Berlino un grande successo per le strategie del management del quartiere. Il successo si basa su tante piccole effetti, ma soprattutto su pochi fondamentali effetti:

La gamma dei progetti ha sostenuto significativamente le evoluzioni del quartiere.
Istituzioni, associazioni e gruppi che prima avevano indipendentemente l’uno dall’ altro, poterono essere meglio legati , cioè talvolta anche congiunti
Attraverso le competenze di decisione, i cittadini, poterono essere attivati più di prima e sentirsi più responsabili per il proprio ambito di abitazione, di vita e di cultura
Il collegamento di abitanti impegnati e interessati potette essere rafforzato, la comunicazione e la comprensione tra gli abitanti fu sostenuta

Molti progetti, che altrimenti sarebbero rimasti senza finanziamento, furono sostenuti dai fondi del quartiere. Si tratta di progetti completamente nuovi, ma anche di sovvenzioni di istituzioni già esistenti. In molti casi gruppi e istituzioni, che fino ad allora non avevano avuto contatti con il management del quartiere, hanno fatto domanda. L’indipendenza dai programmi di sostegno, altrimenti rivolti a settori specifici, ha prodotto semplici finanziamenti, che precedentemente non poterono essere per realizzati o solo con grossa pena. I miglioramenti divennero più veloci, più visibili e più vivibili.

Attraverso i fondi del quartiere anche l’ulteriore lavoro del management del quartiere è stato percepito più positivamente dalla popolazione del quartiere.

Il progetto pilota delle giurie popolari/fondi del quartiere, in un primo momento limitato a due anni, non può essere proseguito, tuttavia, nelle forme fin qui adottate. La acuta crisi finanziaria di Berlino ha portato al punto che non possono essere più messi a disposizione altri mezzi.

Poiché quasi tutti i membri delle giurie popolari vogliono impegnarsi ancora, hanno fondato, nella maggior parte dei quartieri coinvolti, dei raggruppamenti che sono a disposizione volontaria della squadra del management del quartiere. Poiché ci sono ancora i mezzi del programma “ Città Sociale”, i cittadini possono qui collaborare ancora alla presa di decisione dell’ assegnazione dei progetti. Anche questo è un successo.



Conclusione:


Il management del quartiere è solo uno degli strumenti per organizzare il rinnovamento urbano. Tale strumento non è in Germania completamente nuovo. Dagli anni 70 sono presenti l’assistenza delle aree, management integrativo, solida partecipazione dei cittadini, informazione, continuità, autonomia decisionale a tutti i livelli, sviluppo dei potenziali del quartiere nonché un agire socialmente orientato.

Il grosso del programma “Città Sociale”, in cui il management del quartiere è solo un elemento, è soprattutto un rinnovamento della città che finalmente cerca di superare i confini dei settori. E’ un programma che rende possibile la comunicazione.



Questo funziona solo quando c’è una volontà politica, quando anche gli ostacoli, che si trovano sempre in un procedimento così complesso, sono utilizzati come stimoli per proseguire. Ciò richiede la disponibilità a rinunciare in parte ai sentieri decisionali tradizionali, a favore di nuovi e inconvenzionali metodi.



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