INTERVENTO DEL PRESIDENTE BASSOLINO ALL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE CENTRALE DELL’ACCADEMIA DEL MEDITERRANEO E MAISON DE LA MEDITERRANEE

 

 

NAPOLI, 22 GIUGNO 2002

 

 

Ringrazio di cuore tutti voi, gli importanti ospiti di tanti Paesi del Mediterraneo, i rappresentanti del Ministero degli Esteri, del Governo italiano, di tanti amici che sono qui, oltre che le personalità della nostra Regione e della nostra Città.

E’ davvero con piacere e, possiamo dirlo, anche con emozione, che abbiamo oggi la sede centrale dell’Accademia del Mediterraneo e della Maison de la Méditerranée. Ci eravamo impegnati come Regione, nello scorso ottobre, a rispondere concretamente alla richiesta e necessità di avere questa sede centrale a Napoli. Ce l’abbiamo fatta; ce l’abbiamo fatta anche, innanzitutto e soprattutto, grazie all’ostinazione e alla straordinaria capacità organizzativa,e anche istituzionale e politica,  di Michele Capasso. Andremo avanti su questa strada e, assieme a questa sede centrale tanto bella, restaurata e rimessa a posto , davvero in un tempo incredibilmente breve, noi abbiamo e avremo a Caserta, a San Leucio, la sede di Euromedcity e a Benevento una sede per la sicurezza alimentare, radicandoci quindi sempre di più sul territorio.

E ad ognuno è davvero chiara l’importanza di questa giornata.

Una  Casa del Mediterraneo in Campania, a Napoli, per favorire il dialogo culturale, politico e sociale tra le diverse culture che si affacciano sul nostro mare.

Confronto, dialogo, collaborazione : poiché, all’opposto dello scontro di civiltà e di culture, noi dobbiamo muoverci in maniera tale che ognuno di noi possa dare ed avere; muoverci in maniera tale che ognuno di noi possa apprendere da altre culture, da altre storie,  da altre religioni in un reciproco arricchimento.

Questa è la strada sulla quale tutti noi vogliamo muoverci con forza, soprattutto oggi di fronte a tanti sentimenti di incertezze e perfino di paura che ci sono tra cittadini europei e di tanta parte del mondo. Sappiamo che la globalizzazione non può essere lasciata a se stessa, senza né criteri, né regole, e che c’è bisogno invece di una nuova governance dei processi d’internazionalizzazione capace di ampliare le libertà sostanziali e fondamentali degli individui, ed è in questa logica che ci muoviamo.

La Maison de la Méditerranée, con le sue sedi in tanti paesi, può e deve essere uno strumento importante in questo senso. Vorrei però anche sottolineare che l’11 settembre, più volte evocato, e inevitabilmente anche oggi, assieme all’inaudito dramma che ci ha portato, ha avuto con sé – siamo a Napoli – quello che uno dei filosofi più straordinari del Mezzogiorno d’Italia e del Paese e sulle cui pagine ci siamo educati in tanti, Gian Battista Vico, chiamava la “eterogenesi dei fini”; poiché dopo l’11 settembre 2001, assieme al dramma, alla paura, ai sentimenti d’incertezze che sono sorti per l eterogenesi dei fini tanti hanno cominciato a comprendere che bisogna intervenire molto di più e molto di più con gli strumenti della pace, del dialogo, dello sviluppo economico. Molto di più, mi auguro e ci auguriamo tutti, molto di più e sempre di più nel Medio Oriente, in questa parte del mondo dove il conflitto è così acuto e così aspro, e rispetto al  quale parte del mondo e  troppo poco la comunità internazionale ha fatto nei mesi scorsi. Noi tutti avvertiamo  il senso e la responsabilità e tutti quanti noi sappiamo bene che, come l’islamismo non c’entra nulla con i problemi del fondamentalismo militante, così noi tutti sappiamo bene che Bin Laden non c’entra nulla con la causa palestinese e che noi dobbiamo favorire ogni dialogo e processo di pace proprio nell’interesse del mondo intero.Vorrei infine sottolineare anche l’importanza affinché  possa affermarsi un processo di cooperazione internazionale a livello degli Stati, ma adesso con le nuove norme costituzionali, anche a livello delle Regioni, con spirito giusto, sempre in un positivo rapporto di collaborazione con il governo nazionale e con il Ministero degli Esteri, positive iniziative delle regioni di cooperazione internazionale con altre regioni e, d’accordo con il Ministero degli Esteri,anche con altri Stati nazionali. E’ la nuova Costituzione italiana, riformata e approvata dai cittadini, che ci consente di farlo e noi vogliamo farlo in un grande rapporto di sinergia con tutte le nostre istituzioni locali, comunali e provinciali.In questo senso abbiamo istituito anche uno sportello per la internazionalizzazione delle imprese; in questo senso vogliamo muoverci sempre di più anche in previsione dell’area di libero scambio euro-mediterraneo che noi dobbiamo intendere come una grandissima e straordinaria occasione per tutti quanti noi, un’occasione che deve tendere in primo luogo ad innalzare i livelli di sviluppo di tanti paesi mediterranei; è  così che si dà un contributo serio anche in materia di immigrazione, con politiche concrete e non con bandiere impossibili che non reggono poi all’urto della storia; ma è importante anche per noi se si afferma al posto di un’economia della guerra, come c’è oggi in Medio Oriente, un’economia della pace, e se pensiamo ai tanti vantaggi che possono venire ad una realtà come la nostra, anche per tante imprese e a tutti gli scambi che dobbiamo riuscire a portare avanti: scambi culturali, e il ruolo enorme delle università, delle nostre università, delle università italiane, ma scambi anche di turismo, perché il turismo è libertà, è movimento, è conoscenza della storia, delle persone, delle donne e degli uomini; scambi anche commerciali e produttivi e, in questo senso, dopo un periodo di stanchezza, mi sembra che stia ritornando negli ultimi tempi con forza quello che possiamo chiamare lo “spirito di Barcellona”, la recente V Conferenza euromediterranea dei ministri degli esteri a Valencia, ha consentito di rilanciare il processo; di qui anche l’importanza dell’apertura di oggi della casa della Maison de la Méditerranée; vogliamo muoverci assieme e vogliamo muoverci assieme anche Mezzogiorno d’Italia e Mediterraneo.Qui possiamo forse osservare che,se guardiamo bene la storia di lunga durata, ci accorgiamo che il destino del Mezzogiorno d’Italia e il destino del Mediterraneo hanno sempre marciato assieme nel bene e nel male. E quando il Mediterraneo è stato al centro dei traffici e al centro del movimento positivo del mondo, anche il Mezzogiorno d’Italia ha conosciuto le sue esperienze e le sue pagine più positive; e quando il Mediterraneo invece è andato in secondo piano, anche il Mezzogiorno d’Italia ha conosciuto storicamente un periodo buio di difficoltà. Adesso per la prima volta il Mediterraneo torna ad essere al centro del mondo, grande crocevia internazionale e, dunque, anche il Mezzogiorno d’Italia assieme a tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, può riconquistare la sua centralità. Noi vogliamo che sia una centralità mediterranea per tutti quanti noi che su questo mare vogliamo andare avanti : comune mare di pace. Mezzogiorno e Mediterraneo e Mediterraneo ed Europa ; l’altro giorno era qui a Napoli il Presidente dell’Ungheria e, salutandolo, gli abbiamo detto che era molto importante questo ritorno dell’Ungheria e di Budapest in Europa, che era molto importante il ritorno dell’Ungheria e di Budapest a casa propria.Ma questa stessa visione noi dobbiamo avere verso il Mediterraneo; l’anima dell’Europa non può essere soltanto quella centro-settentrionale, l’anima dell’Europa è fatta di città come Budapest e di altre città dell’est; ma quest’anima dell’Europa ha le sue radici, la sua storia, la sua infanzia e la sua adolescenza, ma deve avere anche il suo presente e il suo futuro nel Mediterraneo. Così possiamo avere una grande Europa di pace, capace di parlare al mondo e di essere un fattore di dinamismo importante in tutte le relazioni internazionali. E’ con questa mentalità e con questo spirito che noi vogliamo andare avanti con piena collaborazione fra le istituzioni, fra persone anche di diverso orientamento politico, perché sappiamo che se siamo animati da positive intenzioni, possiamo fare davvero assieme un lungo tratto di strada. In questo senso davvero di cuore grazie  a tutti quelli che hanno dato una mano e buon lavoro a tutti.