INTERVENTO DEL PROF. FABIO ROVERSI MONACO ALL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE CENTRALE DELL’ACCADEMIA DEL MEDITERRANEO E MAISON DE LA MEDITERRANEE

 

NAPOLI, 22 GIUGNO 2002

 

 

 

Debbo dire una cosa che ho seguito fin dall’inizio questo lavoro faticoso, e fino alla miracolosa rapidità delle sue realizzazioni. Il merito è largamente suo, presidente Bassolino; questa cosa ci voleva, ce n’era una grandissima necessità   condivido a pieno le parole che sono state appena dette e penso che anche a livello europeo la linea di pensiero sia questa. Mi è capitato di partecipare ieri l’altro a un incontro a Milano per la costituzione di una struttura euromediterranea; una cosa diversa che mira a mettere in rete servizi e strutture per piccole e medie imprese e fare di Milano un punto d’incontro, ma che s’integra perfettamente secondo me con quello che si sta facendo a Napoli. Non c’è dubbio, ed emerge anche dalla Conferenza dell’Unione Europea  che c’è stata a Valencia il 22 ed il 23 aprile, che il profilo culturale è davanti a tutto e che il dialogo e l’integrazione fra le civiltà e fra le culture è un'esigenza fondamentale. Nel 1988 a Bologna furono 450 le università che sottoscrissero un patto nel quale si riconoscevano principi comuni, ed erano università di ogni parte del mondo ed, in particolare, Università di ogni parte del bacino del Mediterraneo. Questo discorso è assolutamente fondamentale, la consacrazione di un luogo fisico è estremamente rilevante perché dà la sensazione all’esterno che esistono persone che ci credono e che intendono occuparsene, come ha fatto per tanto tempo e con successo l’Arch. Capasso. Lo scambio degli studenti e lo scambio dei professori è uno strumento d’integrazione culturale, ma l’integrazione culturale porta a una serie di conseguenze benefiche che sono estremamente rilevanti. Da ultimo, anche a nome del prof. Casavola, Presidente dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, che è a Roma e non poteva oggi essere presente, voglio recepire con forza l’idea di un’enciclopedia del Mediterraneo. Mi sembra che sia un’opera degna di essere iniziata e, sono convinto che esistono le energie per farla e per tradurla in tutte le principali lingue dei paesi del bacino del Mediterraneo. Così come tradotta,  alla fine di quest’anno,  sarà una parte di un’opera monumentale, sempre dell’Enciclopedia italiana: quella dedicata alla scienza araba. Un occasione della visita che ha fatto il presidente del Parlamento egiziano Solur, recentemente a Bologna, dove  gli è stata conferita una laurea honoris causa, questo è stato un argomento rilevante: il riconoscimento cioè del ruolo svolto per molti secoli, per la scienza e per la ricerca scientifica e,dalla scienza araba. E così deve essere un’enciclopedia del Mediterraneo, volta ad integrare le culture e a riconoscere storicamente nell’attualità il contributo di tutti i popoli. Grazie.