SESSIONE QUARTA: IMPRESA E FORMAZIONE

 

Il rapporto tra formazione, conoscenza e investimenti è stato messo in risalto nel corso di varie sessioni di questo foro. I partecipanti hanno insistito su questo aspetto, presentando progetti finalizzati a conseguire livelli di formazione professionale e di formazione continua in comune tra i vari paesi del Mediterraneo. Queste iniziative sono il risultato di un lavoro anteriore allo svolgimento del foro. Pertanto, questa sessione dedicata all'impresa e alla formazione, si è sviluppata in particolare rapporto con le tre sessioni precedenti.

La crescita economica delle imprese di un paese si basa su un processo di orientamento dinamico che sia in grado di adattarsi alle nuove esigenze della domanda. Perché tale processo sia portato avanti con successo, è fondamentale poter contare sulla presenza di personale adeguatamente preparato. La formazione della squadra umana di un'impresa diviene così uno degli elementi chiave per raggiungere un livello elevato di competitività, fattore ineliminabile per lo sviluppo di un'economia che voglia indirizzare i propri prodotti verso la domanda internazionale.

E' fondamentale l'esistenza di un adeguato sistema di formazione professionale e di formazione continua dei lavoratori, promosso sia dal settore privato che dalle istituzioni pubbliche, capace di adattarsi a queste nuove circostanze. Tuttavia,  analizzando la situazione dei paesi del bacino mediterraneo, si può notare che esistono sistemi di formazione organizzati in modo estremamente diverso.

Nell'Unione Europea, la legge considera obbligatoria l'istruzione primaria e secondaria. D'altra parte, la formazione nell'impresa e per l'impresa, grazie alla cultura della formazione continua, sta diventando un elemento chiave del sistema di formazione. A livello istituzionale, a partire dalla creazione della Direzione Generale XXII dell'Unione Europea, i meccanismi di riconoscimento curriculare e il processo continuo di formazione degli educatori sono diventati più agili. Questa azione è stata rafforzata con l'attivazione di sistemi di formazione a distanza che utilizzano i ritrovati dell'ingegneria della comunicazione.

Senza il timore di generalizzare, possiamo affermare che sulla costa sud del Mediterraneo la maggior parte dei paesi presentano una grande omogeneità in quanto a regolamentazione, controllo ed applicazione del sistema educativo. L'istruzione obbligatoria comincia tra i cinque e i sei anni - quando gli allievi iniziano la formazione di base - e arriva fino agli otto-nove anni, momento di transizione tra la scuola primaria e la educazione preparatoria o scuola media. A partire da questa età, il livello di scolarizzazione scende drasticamente nella maggioranza dei paesi, con le conseguenze che questo comporta. La più evidente consiste nella persistenza di un alto livello di analfabetismo soprattutto nel gruppo delle donne.

Questa situazione fa risaltare la mancanza di una informazione esaustiva, a livello globale, nei paesi del sud. Tale carenza ha impedito di instaurare un sistema di cooperazione ben orientato e che sia in grado di soddisfare le necessità reali. Da qui deriva l'importanza di fissare un sistema di raccolta delle informazioni  agile e flessibile, per evitare di raddoppiare gli sforzi profusi dai paesi dell'Unione Europea e del Mediterraneo del Sud.

Per quanto riguarda la formazione nell'impresa, questa risulta praticamente nulla o inesistente. Il rapporto tra il settore produttivo privato e il settore educativo si configura soltanto come un "training" della formazione professionale. L'assenza di un sistema stabile per la formazione dei formatori , nella maggioranza di questi paesi, oppone un serio ostacolo all'integrazione dei nuovi sistemi produttivi ed organizzativi del settore privato, generando una dipendenza economica che dovrà essere modificata se si auspica un funzionamento stabile della futura area di libero scambio.

E' importante sottolineare che, per quanto riguarda la cooperazione nel campo dell'educazione e della formazione - in particolare per l'impresa e nell'impresa -, bisogna adattare queste strutture al singolo paese o alla singola regione.

I partecipanti fanno notare che, per creare un ambito di cooperazione che permetta di ovviare alle differenze esistenti tra i paesi partecipanti alla Conferenza Euromediterranea, si dovrà stabilire una priorità di azioni in materia di educazione e di formazione, e garantirle con una linea di finanziamento adeguata ai bisogni reali.

La struttura formativa che sarà costruita nei prossimi anni nei paesi del Mediterraneo del sud dovrà offrire una risposta ai vari livelli di formazione, dalla educazione primaria a quella di tipo universitario. Gli attuali servizi di formazione rispecchiano una struttura centralizzata nella quale è lo Stato che  li offre praticamente tutti. Nella prestazione dei servizi di insegnamento e nella gestione delle scuole, la presenza e la partecipazione del settore privato sono praticamente nulle. Al contrario, nell'Unione Europea, lo sviluppo di strutture di collegamento tra i centri di formazione  e le imprese ha permesso di elaborare una formazione che rispondesse sempre di più ai bisogni delle unità produttive.

Sulla base di questa constatazione, si forniscono i seguenti suggerimenti:

 

     Stabilire accordi di cooperazione che possano equilibrare in parte il dislivello strutturale e che permettano di soddisfare la domanda delle necessità formative; tutto ciò servendosi, tra l'altro, di meccanismi di riconoscimento dei curricola, scambi di esperienze formative e scambi di studenti.

     Potenziare i meccanismi per l'armonizzazione dei modelli di formazione, nel rispetto della peculiarità di ciascun paese o regione.

     Integrare il settore privato nella elaborazione di un sistema di formazione professionale e di formazione continua.

     Promuovere l'analisi e la previsione delle richieste del mercato del lavoro, così come la valorizzazione dei programmi e delle attività di formazione intrapresi in quest'area.

     Incoraggiare la cooperazione tra gli agenti economici, sociali ed istituzionali, a livello nazionale e sopranazionale, col fine di pianificare, elaborare e applicare programmi di formazione, a livello orizzontale, bilaterale e regionale.