OBIETTIVI

 

I partecipanti a questo foro di lavoro provenivano da ambiti diversi e questo ha consentito loro di comunicare una serie di esperienze diverse: sindacalisti, responsabili di associazioni, imprenditori, politici e responsabili amministrativi di collettività locali, direttori di progetti, universitari, ricercatori, organizzatori di enti di formazione, etc.

Due giornate di dibattito intenso - nel corso delle quali sono state ribadite alcune convergenze, con la presentazione di progetti e proposte concreti -, si sono rivelate brevi rispetto all'approfondimento che ciascuno dei problemi proposti richiedeva. Al di là della differenza dei punti di vista, è emerso chiaramente il bisogno di creare uno spazio di discussione permanente.

Questo foro di lavoro ha ruotato intorno a tre nodi tematici: il mercato lavorativo, la funzione dell'emigrante come fattore di sviluppo comune e l'integrazione socioculturale.

In primo luogo, e dal punto di vista del mercato del lavoro, bisogna sottolineare che, nell'ambito dell'impresa, gli emigranti hanno svolto un ruolo importante per la crescita economica di numerosi paesi d'Europa. L'apporto di mano d'opera immigrata risponde ancora, in molti paesi del nord, a specifici bisogni di adeguamento di alcuni segmenti del mercato del lavoro: impieghi del terziario poco qualificati, lavoro temporaneo, commercio porta a porta.

Su un altro versante, l'emigrante agisce come un fattore di sviluppo. La riconversione dei grandi gruppi industriali ha messo a disposizione delle sovvenzioni per la creazione di imprese agevolando, inoltre, il trasferimento di know-how al servizio dello sviluppo del paese di origine. Ecco che sorgono allora degli interrogativi fondamentali sul rapporto immigrazione-impresa:

- Come favorire la distribuzione e la creazione di imprese nel paese di origine?

- Come coinvolgere le organizzazioni padronali e sindacali nell'attivazione delle necessarie misure di accompagnamento?

Tra le circostanze che ostacolano le aspirazioni imprenditoriali degli emigranti bisogna annoverare, troppo spesso, il carattere definitivo che assume il ritorno dell'emigrante alla propria società di origine. Bisogna dunque ipotizzare la possibilità di un diritto di ritorno regolato da diverse modalità in caso di fallimento. Il quadro dell'associazione euromediterranea appare grandemente idoneo alla formulazione di qualunque tipo di proposta al riguardo.

Il cambiamento strutturale che le migrazioni stanno sperimentando (percentuale di donne, titoli) mette in risalto il tema dell'adeguamento e della cooperazione tra i sistemi educativi. Da entrambi i lati del Mediterraneo esiste un potenziale di professionisti attivi che non viene preso in considerazione. In Europa ci sono stati alcuni tentativi di associazione, peraltro ancora troppo deboli, per unire questi professionisti. Un programma europeo come il Med-Migrazione si presenta come uno stimolo sia per riflettere, sia per mobilitare queste energie. In tal senso, è necessario che questo foro contribuisca a migliorare i programmi e a definire nuove azioni.

La considerazione degli emigranti come parti attive dello sviluppo comune tra il paese di accoglienza e quello di origine si configura come un concetto nuovo in Europa. L'opinione pubblica e gli ambienti decisionali continuano ad avere un'immagine spesso negativa dell'immigrazione. In tal senso, c'è bisogno di un grosso impegno per modificare questa mentalità. Non partiamo da zero, però. Alcune città europee hanno già elaborato delle iniziative di rinnovamento con l'aiuto di immigranti attivi ed integrati. L'obiettivo è quello di dimostrare l'entità dei contributi che una cultura forestiera può portare all'interno di qualunque società dinamica. Attraverso la pedagogia dell'interscambio e del dialogo, questi programmi contribuiscono ad orientare  sui paesi rivieraschi d'Europa uno sguardo di tipo diverso. In mancanza di una preparazione del genere, come è possibile che nasca la coscienza del progetto euromediterraneo? Questa riunione ha lo scopo di fornire una serie di suggerimenti per moltiplicare ed ampliare queste possibilità.