OBIETTIVI

 

Malgrado la grande varietà e le peculiarità delle singole società, le donne mediterranee hanno bisogni ed aspettative in comune tra i quali, in particolare, il bisogno di partecipare a pieno e in modo paritario in tutti i settori sociali. Su questa linea, il foro ha stabilito due obiettivi fondamentali:

 

     Riflettere e discutere sul ruolo delle donne in ambito mediterraneo ed europeo.

     Potenziare la creazione di reti capaci di generare progetti concreti di cooperazione tra le donne nel Mediterraneo.

 

Le sessioni di lavoro sono state suddivise sulla base di quattro blocchi tematici: i diritti umani, le donne come fattori di sviluppo, la partecipazione politica e l'associazionismo. Il tema della partecipazione politica, per il suo interesse e  soprattutto per la sua interazione con gli altri ambiti, è stato affrontato in modo da attraversare tutti gli altri gruppi. Il lavoro si è concretizzato nell'analisi di ciascun ambito. A partire dalla realtà e dalle attività realizzate nei vari paesi, sono stati proposti degli obiettivi e delle azioni possibili - sempre in una prospettiva globale, mediterranea -, per passare poi all'adattamento di tali progetti generali alle azioni specifiche a livello locale.

Il gruppo sui diritti umani è particolarmente importante perché il riconoscimento e il rispetto delle libertà fondamentali di tutti gli esseri umani costituiscono la base dell'uguaglianza. Come è stato stabilito alla IV Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, i diritti umani delle donne costituiscono una parte integrante e indivisibile dei diritti umani universali. Qualunque iniziativa finalizzata al progresso delle donne deve basarsi sul rispetto universale di questi diritti. In tal senso, il lavoro ha puntato al disegno di strategie che permettano di assicurare l'uguaglianza e l'assenza di discriminazioni nelle leggi, di agevolare l'informazione e la documentazione, di creare reti di ricerca per la pace e per la soluzione dei conflitti, etc.

La sessione sulle donne come fattori di sviluppo ha esaminato la svolta realizzata dalla collettività femminile verso una maggiore consapevolezza e valorizzazione delle proprie capacità, per diventare protagoniste della vita sociale in tutti i suoi aspetti.

Nell'ambito economico, ad esempio, si è dovuto costatare che la difficoltà principale della collettività femminile  è radicata nella disuguale possibilità di accesso alle risorse economiche. Pertanto, si ritiene opportuno cercare di migliorare la capacità economica della donna in vari modi: aumentando la formazione, irrobustendo le reti di promozione, studiando l'impatto delle politiche macroeconomiche, introducendo nuove tecnologie, etc.

 

Fig. 9.3 SITUAZIONE DELLA DONNA

 

ISU: L'indice di sviluppo umano misura il progresso globale di un paese. Combina tre variabili:

1. La speranza di vita

2. Il livello educativo

3. Le entrate

Quanto più si avvicina ad 1, tanto più alto è il livello.

 

ISD: L'indice di sviluppo delle donne  misura la disparità tra donna e uomo e si comprende paragonando l'ISU con l'IPD.

 

IPD: L'indice di potenziamento delle donne combina tre variabili:

1. Entrate provenienti dal lavoro.

2. Partecipazione alle attività classificate come professionali e tecniche e come amministrative ed esecutive.

3. La proporzione di seggi parlamentari.

 

 

Rispetto alla partecipazione politica delle donne, argomento che è stato affrontato indirettamente, si è già accennato che si è potuto costatare il bisogno di istituire dei meccanismi per ottenere risorse atte a potenziare la partecipazione attiva delle donne in tutti i campi. Allo stesso modo, è stata confermata l'importanza della partecipazione delle donne all'organizzazione degli  incontri ed all'elaborazione delle dichiarazioni che riguardano il ruolo della donna, a livello internazionale e regionale.

L'ultimo gruppo di lavoro si è occupato delle donne e dell'associazionismo. Le associazioni sono strumenti utili per intervenire nella società civile, per far sentire la voce delle donne, per difendere i loro diritti e per svolgere azioni solidali. Sono stati presentati dei piani strategici che mirano a conseguire lo sviluppo delle reti associative tra le donne del Mediterraneo e ad attuare progetti di cooperazione. Al fine di arricchire il materiale per la discussione e, nello stesso tempo, di contribuire con il Forum Civil Euromed all'istituzione dell'Associazione-Med, il foro di lavoro ha inviato un questionario ai suoi partecipanti, con l'intento di identificare le modalità di cooperazione nord-sud e sud-sud tra gli organismi associativi dell'area mediterranea. Parallelamente sono stati raccolti commenti e suggerimenti sui possibili canali da percorrere per fissare un programma specifico.

Questa giornata è stata valutata in modo molto positivo, sia per l'elevato numero di donne presenti, sia per la professionalità e l'ampio bagaglio di conoscenze che tutte loro hanno recato ai vari ambiti di lavoro. Dopo aver messo in pratica le conclusioni, bisogna sforzarsi per far sì che questo progetto non si esaurisca in sè ma che, al contrario, si trasformi in un processo interattivo dotato di continuità.

Sappiamo che l'uguaglianza è un fattore necessario e che ancora non si può definire  una realtà. Benché la collettività femminile sia divenuta protagonista e abbia sostanzialmente migliorato le proprie condizioni, non gode ancora di un sufficiente riconoscimento. Questa è  una delle conclusioni del foro. E' stato notato che, dopo la Conferenza di Pechino, e nonostante il peso specifico che la collettività femminile sta assumendo in tutte le società, il tema della donna non è stato considerato a sufficienza nella Conferenza Euromediterranea. Infatti, nella Dichiarazione di Barcellona si è fatto riferimento al ruolo della donna quasi esclusivamente dal punto di vista dello sviluppo economico. Da un lato, si mette in risalto il ruolo chiave della donna nello sviluppo e il bisogno di promuovere la sua partecipazione attiva alla vita economica e sociale, anche per la creazione di posti di lavoro; dall'altro, si sottolinea la necessità di dare impulso al l'istruzione ed alla ricerca femminile. Una trattazione siffatta rispetto ad un problema così complesso è, in ogni caso, ancora parziale.

Questa giornata ha inteso avviare un processo destinato a far sì che "il tema della donna" divenga una questione cruciale in grado di catalizzare l'attenzione delle politiche e delle società del Mediterraneo. Soltanto se potremo contare sul potenziale umano e professionale di uomini e donne, su un piano di giusta uguaglianza, sarà possibile incamminare il Mare Nostrum verso una convivenza pacifica, una diversità feconda ed armonica e, in definitiva, verso l'uguaglianza.