SESSIONE PRIMA: LE DONNE E I DIRITTI UMANI

 

I diritti delle donne sono stati in prima linea nella lotta per la parità dei diritti. L'obiettivo è chiaro: le vite delle donne, i loro interessi e il loro benessere devono essere tenuti in considerazione ed entrare a far parte dei diritti umani universali sia a parole che a fatti.

Questo argomento presenta una duplice finalità:

 

     Aumentare la partecipazione, l'influenza e il contributo delle donne nella sfera dei diritti umani.

     Sviluppare e adattare la definizione e la portata dei diritti umani alla vita e all'esperienza delle donne. Ci riferiamo alla violenza contro le donne - nella famiglia e al di fuori di essa -, alla violenza e all'abuso sessuale, al controllo dei valori religiosi e delle leggi discriminatorie e restrittive, alla salute e al diritto di riproduzione, oltre che ai diritti civili e politici. Sono tutte questioni di importanza fondamentale per le donne di tutto il mondo e, pertanto, della regione mediterranea.

 

Ovviamente, c'è una differenza significativa tra  donne che provengono da zone diverse del Mediterraneo; così come c'è una coscienza diffusa delle differenze esistenti tra le società, le culture, le strutture politiche e i sistemi giuridici. Nonostante questo,  è necessario un grande sforzo per instaurare un rapporto di cooperazione tra i paesi del Mediterraneo al fine di promuovere i diritti delle donne.

Nel corso di questa sessione sono state identificate cinque linee di azione per la promozione dei diritti umani delle donne: l'educazione in materia di uguaglianza, democrazia e cittadinanza; l'informazione; l'alfabetizzazione giuridica; la ricerca; la creazione di un osservatorio.

Per quanto riguarda l'educazione in materia di uguaglianza, democrazia e cittadinanza, sono state passate in rassegna varie esperienze importanti, soprattutto nei paesi del sud quali Israele, Giordania, Palestina, Marocco o Spagna. Queste esperienze appaiono però limitate e soprattutto non comportano un'attuazione comune. Un operazione di questo tipo richiede, dunque, molto tempo e lunghe scadenze.

Tra le proposte concrete, emerge quella relativa all'attivazione di un comitato di coordinazione e di controllo per scambiare esperienze, riflettere sul materiale esistente (libri scolastici, manuali, programmi radiofonici e televisivi) e potenziare la formazione e la sensibilizzazione del personale educativo.

Relativamente al secondo campo, l'informazione e la documentazione,  anche in questo caso sono state segnalate varie esperienze. Per esempio, i centri di documentazione tematici o globali che si trovano soprattutto nei paesi del nord, con una presenza embrionale in alcuni paesi del sud (Tunisia e Giordania). Questo tipo di progetto richiede fondi assai imponenti, oltre che un livello tecnico, un know-how e delle risorse umane di grande entità.

Per quanto concerne le proposte concrete, bisogna segnalare quella relativa alla creazione di un centro mediterraneo di documentazione e di informazione che dovrebbe rispondere ai seguenti requisiti:

 

     Inserimento in rete dei centri già esistenti.

     Consolidamento di tali centri.

     Creazione di una banca dati.

     Collegamento a Internet, Internet Med-Donne, Radio Mediterranea.

 

Il fatto che le donne ignorino i propri diritti impone l'obbligo di una alfabetizzazione giuridica.  Vi è un bisogno impellente a tale riguardo, soprattutto nei paesi del sud. I paesi europei godono di una buona dose di esperienza in questo campo e gli scambi tra le due sponde possono risultare molto fruttuosi.

Tra le proposte, ricordiamo:

 

     L'alfabetizzazione attraverso centri giuridici per le donne. Per tale iniziativa si richiedono i seguenti mezzi: materiale giuridico divulgativo, pedagogico e diversificato, opuscoli, programmi radiofonici, incontri, campagne di sensibilizzazione, etc.

     La rete mediterranea di donne giuriste che dovrebbe svolgere i seguenti compiti:

- Studiare, divulgare e lavorare sul materiale giuridico (accordi bilaterali, multilaterali o internazionali).

- Analizzare gli stereotipi sessisti nei testi giuridici e sensibilizzare, nell'ambito professionale, i poteri costituiti e i professionisti.

 

La ricerca è in piena espansione, su entrambi i lati del Mediterraneo. E' però necessario che essa goda di un riconoscimento formale; inoltre, si devono individuare quei concetti che potrebbero essere causa di problemi, visto che di solito la ricerca è racchiusa entro spazi informali che dispongono di mezzi finanziari ed umani molto limitati. Sono state avanzate varie proposte:

 

     L'inserimento in rete dei centri di ricerca già esistenti.

     Il consolidamento finanziario ed istituzionale di tali centri.

     L'attivazione di unità universitarie o postuniversitarie con un duplice scopo: la ricerca sui concetti e la formazione multidisciplinare degli studenti.

 

Infine, si rileva l'assenza di una Organizzazione Non Governativa (ONG) o di una istituzione mediterranea tra i cui obiettivi ci sia quello di registrare le violazioni dei diritti umani delle donne. Nel caso dei paesi del sud, si tratta di mettere gli Stati di fronte alle proprie responsabilità ed all'impegno di applicare le convenzioni internazionali da essi ratificate. Da qui sorge dunque l'esigenza di un osservatorio mediterraneo dei diritti delle donne. Tale proposta si traduce in una serie di raccomandazioni agli Stati membri, all'Unesco e all'Unione Europea, al fine di:

 

     Reperire i fondi necessari per l'attivazione di questo osservatorio.

     Agire in modo che l'osservatorio disponga di uno statuto consultivo, per gli enti regionali ed internazionali che si occupano dei diritti umani.

     L'osservatorio disporrebbe di un'emittente televisiva in ciascun paese. Le emittenti dipenderebbero da ONG locali e il loro compito sarebbe quello di presentare delle relazioni annuali sul rispetto dei diritti delle donne da parte degli Stati.

     Bisognerà garantire per queste relazioni una diffusione ad ampio raggio.

 

Altri progetti complementari  miravano all'incentivazione dei progetti Med-donne e, concretamente:

 

     Rete-donne, arte e cultura.

     Rete Med-donne e pace con l'obbiettivo di:

- Scambiare esperienze in materia di soluzione dei conflitti e di ricerca della pace da parte delle donne.

- Collaborare con paesi che si trovano in situazioni di conflitto.

 

La sessione ha raccolto alcuni consigli generali  quali:

 

     Le donne sono state, fino ad ora, le parenti povere dei programmi di cooperazione. L'Unione Europea e gli Stati membri devono rafforzare al massimo questi programmi, sia sul piano qualitativo che su quello quantitativo.

     Il foro delle donne deve partecipare al Comitato di realizzazione.

     Occorre inserire il tema della donna nella realizzazione di tutti gli altri fori.

     Esigere una trasparenza dell'informazione riguardo ai fondi assegnati dalla Commissione per la cooperazione nei settori legati alle donne.

     L'attivazione di progetti di investimento nel Mediterraneo deve essere subordinata al rispetto dei diritti umani delle donne.