ALCUNE SOLUZIONI GLOBALI

 

La Conferenza Euromediterranea ha confermato l'interesse che i rapporti dell'Unione Europea con i Paesi Terzi Mediterranei (PTM) rivestono nel contesto internazionale. In tal senso, qualunque tipo di sviluppo comune presuppone la regolamentazione e la gestione territoriale a tutti i livelli, nonché il miglioramento delle comunicazioni. Il foro su Trasporti e territorio parte dalle basi approvate dalla Dichiarazione di Barcellona sulle possibilità di cooperazione e, dopo aver analizzato la situazione nel settore dei trasporti, propone le azioni necessarie per uno sviluppo integrato dell'area.

Risulta difficile considerare in modo uniforme la situazione dei trasporti nel Mediterraneo. Le grandi differenze tra i paesi e le regioni rivierasche, il basso livello degli scambi e l'eterogeneità di alcuni dati che, per di più, sono limitati, non fanno che accentuare questa difficoltà. La diversità dei criteri risulta evidente quando si vanno ad utilizzare alcuni concetti. Per esempio, applicare l'idea di "autostoppista" in Libia porterebbe molto lontano rispetto a quello che si intende in Francia con lo stesso termine. Pertanto, è consigliabile utilizzare i dati statistici con una certa prudenza.

La prima constatazione, che si sviluppa dall'analisi dello stato della questione nella zona euromediterranea, è la seguente: esistono notevoli carenze nelle reti terrestri, così come in altre infrastrutture di trasporto specializzato, a cui si attribuisce la mancanza di competitività del settore.

Si fa urgente, dunque, cercare delle soluzioni per identificare e risolvere i bisogni delle infrastrutture terrestri di collegamento, sia quelle a carattere regionale, sia quelle tra i paesi. Le reti e le infrastrutture marittime e aeree, sistemi di base della comunicazione mediterranea, devono essere modernizzate ed estese.

Nello stesso tempo, bisogna introdurre le moderne pratiche logistiche nel sistema di gestione del trasporto mediterraneo.

Un altro aspetto caratteristico di questa regione è radicato nelle importanti differenze che esistono al livello della cooperazione e dello sviluppo tra l'area occidentale e quella orientale, così come tra il nord e il sud. Un dato chiarificatore è costituito dal numero di veicoli per 1.000 abitanti: dai 488 dell'Italia ai 31 dell'Algeria, oppure dai 335 della Spagna agli appena 9 della Siria.

Alcuni dati sul trasporto marittimo ed aereo in questi paesi manifestano il livello disuguale di interscambio che la dice lunga sul tasso di sviluppo. Alcune cifre, come l'alto tonnellaggio nel trasporto marittimo della Libia e dell'Algeria, sono imputabili all'esportazione di petrolio e di gas.

Questa situazione induce a pensare che le soluzioni da adottare non possono essere impostate isolatamente, ma devono integrarsi in un impegno di sviluppo globale della regione. La varietà dei livelli di sviluppo economico tra i vari paesi esige un trattamento comune e, contemporaneamente, individualizzato, che agevoli tra l'altro la creazione della futura zona di libero scambio.

 

Fig. 5.1 TRASPORTO MARITTIMO. TRAFFICO DI MERCI