4 dicembre 2003
Stati Euromed, un destino comune
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Via all’Assemblea
parlamentare euromediterranea: la prima riunione sarà in Grecia nel 2004.
Europa e Paesi della sponda sud del Mediterraneo hanno ''un destino comune'',
e possono ottenere pace e sviluppo economico solo dialogando in maniera
sempre più fitta, con la consapevolezza che solo il dialogo è il vero
antidoto contro l'intolleranza e il terrorismo. E’ questa l'idea che ha
dominato la riunione ministeriale Euromed che si è chiusa iei a Napoli. Accanto alla
necessità di ''non allontanarsi'' - nelle parole di Frattini - attraverso il
dialogo, grande importanza è stata data, a Napoli, allo sviluppo economico
della sponda sud del 'Mare Nostrum', potente strumento contro le
instabilita': è stato deciso rafforzamento della 'facility' della Banca
europea per gli investimenti (Femip) a favore dell'area del partenariato
euromediterraneo, che in prospettiva potrebbe portare alla futura banca
euromediterranea (la Commissione Ue parla di una decisione per il 2006) per
ospitare la quale Napoli si è candidata. Il Femip rafforzato servirà in
particolare a favorire lo sviluppo della piccola e media industria, mentre
verranno attivati meccanismi per attrarre investimenti privati nella regione.
Sul lato politico, intensa è stata l'attività diplomatica per quel che
riguarda il Medio oriente, con i numerosi incontri del ministro degli esteri
israeliano Silvan Shalom, l'apertura al dialogo della Siria, e in generale
''i segnali di speranza'' per una ripresa del dialogo di pace di cui ha
parlato il ministro Frattini, che ha rilevato la volontà di israeliani e
palestinesi, incontrati separatamente dalla trojka dell’Ue ''diarrivare alla
pace''. Sull'Iraq, nel documento finale si è chiesto un ritorno alla
sovranità irachena secondo un ''calendario realistico'', incoraggiando un
ruolo centrale dell'Ue e dell'Onu nella ricostruzione. Da Napoli, il
dialogo nella regione che si affaccia sul Mediterraneo esce con una
rafforzata convinzione: le sponde nord e sud del mare hanno ''un comune
destino e una comune appartenenza'', come sottolinea più volte il ministro
Frattini, e solo insieme possono vincere le sfide non facili che affrontano
trasformandolo ''in un mare che unisce e non divide'', nelle parole del
presidente dell'Europarlamento Pat Cox. |