Dopo il grande successo della prima edizione del “Concerto” - organizzato nel 2005 dalla Fondazione Mediterraneo per celebrare l’Anno del Mediterraneo, con tappe al Cairo, Otranto, Napoli, Roma, Cosenza, Lussemburgo, Barcellona ed altre città - il Concerto fa tappa ad Algeri, presso il Teatro Nazionale Algerino “Mahieddine Bachtarzi”.
Organizzato dalla Delegazione della Commissione Europea in Algeria e dalla Fondazione Mediterraneo – in collaborazione con il Ministero della Cultura Algerino e l’Ambasciata d’Italia ad Algeri – questo evento vuole dimostrare che grazie alla musica il dialogo diventa realtà ed è possibile superare le barriere sociali e culturali affermando una comune identità mediterranea.
A decretare il successo del Concerto Euromediterraneo per il dialogo tra le culture è stato un pubblico composto da circa 50.000 persone che in varie città mediterranee ha apprezzato con entusiasmo e partecipazione l´alternarsi di suoni e danze espressione dei singoli Paesi che si affacciano sul ´Mare Nostrum´. Un mix di sound che ha avuto il pregio di mostrare quanti punti di contatto ci siano tra le rispettive tradizioni popolari e quanto "la musica - come ha osservato il presidente della Fondazione Mediterraneo Michele Capasso - ci avvicini, consentendoci di abbattere quel diaframma di sospetto e incomprensione che è poi soprattutto ignoranza".
“Il Concerto di Algeri – sottolinea l’Ambasciatore d’Italia in Algeria Gianfranco Verderame – assume un particolare significato per l’esecuzione per la prima volta nella Riva Sud dell"Inno del Mediterraneo”.
"E´ la prima volta che non ci sentiamo colonizzati, grazie a questa fusione tra la vostra e la nostra musica".
E´ l´entusiastico commento del ministro algerino della cultura, Khalida Toumi, al termine dell´applaudito concerto euromediterraneo che ha aperto il settimo Festival europeo della cultura al teatro nazionale di Algeri. Anche il ministro, come tutto il pubblico, si è alzato in piedi alle note di quell´ Inno del Mediterraneo di cui fu una delle promotrici, nel 1997, e che ieri sera è stato eseguito, per la prima volta nel Maghreb, dall´orchestra sinfonica algerina sotto la bacchetta del direttore dell´Opera del Cairo Nayer Nagui, e sotto lo sguardo quasi commosso di Michele Capasso, presidente della Fondazione Mediterraneo che dell´Inno può essere considerato il padre.
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