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Roma 29-31 maggio 1996
Convegno “Ulisse: archeologia dell’uomo moderno” |
La Fondazione Laboratorio Mediterraneo ha partecipato alle giornate di studio che si sono svolte a Roma con una relazione dal titolo “Cette mer sur laquelle Ulysse naviga” di Predrag Matvejević, Presidente del Comitato Scientifico Internazionale.
Ulisse costituisce la figura mitica ancora oggi più affascinante: ultimo degli eroi e primo degli uomini, è a un tempo arcaico e moderno: uno, nessuno e centomila.
Combattente valoroso e astuto, mentitore e consigliere di frodi, ingegnere del cavallo di Troia e artigiano del proprio letto nuziale, retore e politico consumato, grande navigatore e maestro del narrare - della poesia -, personaggio ambiguo e dalle molte identità, Ulisse è l´archetipo dell´uomo occidentale. Desideroso del ritorno a casa, ma irresistibilmente attratto dalla conoscenza che gli promettono il mare e le sue voci, varca il limite e giunge all´altro mondo.
Gli accade allora di fare esperienza della morte, ma anche di scoprire un nuovo mondo. Ulisse diviene così un´ombra, un segno che ogni civiltà interpreta a modo suo e colloca nei momenti cruciali della propria storia: da Omero a Platone a Tiberio, da Dante a Vespucci, Tasso e Shakespeare, sino a Joyce, Conrad, Levi, alla letteratura dell´Africa e dei Caraibi, in ogni angolo del pianeta e oltre fino a imbarcarsi, nell´ormai imminente 2001, per una Odissea nello spazio.
Il Congresso, circondato e suggestionato dalla Mostra, percorre, con alcuni fra i maggiori critici contemporanei, le tappe del viaggio di Ulisse nella nostra cultura, ridando voce alle narrazioni del passato e prendendola viva, dai testimoni del presente come Eugenio Scalfari e dai grandi poeti contemporanei quali il Maestro Luciano Berio e i Premi Nobel Derek Walcott e Wole Soyinka.
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