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Fondazione Mediterraneo - La stampa Corriere della Sera
14 Giugno 1998


Scalfaro con Arafat, stoccata a Israele“Rallentamento colpevole del negoziato, in contrasto con gli accordi presi”
Roma – A pochi giorni dalla presa di posizione in Cina sui diritti umani, Scalfaro interviene ancora in politica estera.
E questa volta lo fa sul delicato tema del Medio Oriente. Pronuncia parole chiare e dure nei confronti di Israele, il capo dello Stato: rese ancora più pesanti dal fatto che sono pronunciate avendo al fianco Yasser Arafat.
Non si può negare che ci sia un “rallentamento” nel processo di pace in Medio Oriente, dice Scalfaro. E “si fa fatica a non ritenere che non sia colpevole”. “L’Italia è sempre stata amica di Israele e non vuole turbare questa amicizia – aggiunge il presidente – ma l’amicizia è alleata della verità”.
Scalfaro si è incontrato con Arafat per una mezz’ora, ieri sera, nelle sale del cerimoniale diplomatico dell’aeroporto di Fiumicino. Il capo dello Stato era appena rientrato con un volo di linea da Pechino, al termine della sua visita in Cina, mentre Arafat ha concluso ieri sera il suo viaggio in Italia. L’incontro è stato cordiale e amichevole e si è svolto alla presenza del ministro degli Esteri, Lamberto Dini.
Il presidente della Repubblica ha spiegato che l’Italia è davvero “molto preoccupata” per lo stallo che si trascina in Medio Oriente e ha aggiunto che il rallentamento del processo di pace è in contrasto con gli accordi presi. "L’Italia, ha aggiunto Scalfaro, continuerà a svolgere ogni azione, in seno all’Europa, per i diritti del popolo palestinese". In particolare, il presidente ha ricordato il principio della “sicurezza” che viene spesso nominato da Israele. Ebbene, “la prima sicurezza è volere la pace” ha affermato Scalfaro, aggiungendo che non deve esserci una “sfiducia preconcetta” perché questa non può essere “amica della pace”. Così, Scalfaro ha spiegato che uno degli obiettivi di questo colloquio era quello di esprimere ancora la “solidarietà umana e la comprensione per il disagio” del popolo palestinese. E ribadire anche la volontà di continuare a dare “ogni appoggio” per arrivare a una pace tra palestinesi e israeliani.
E’ “assolutamente fondamentale”, ha detto ancora il presidente della Repubblica, che non si continui a “tirare avanti un processo stanco”, perché il rischio è che questo “potrebbe degenerare”. E non è nell’interesse di nessuno che “si logori e si annienti”il processo di pace. Perché “la pace è di tutti e non è contro nessuno”, ha sottolineato con forza Scalfaro.
Il ministro degli Esteri, Lamberto Dini, ha spiegato che l’incontro con Arafat è andato “molto bene” e ha risposto in maniera negativa a un giornalista che gli ha chiesto se si fosse parlato della presenza a Gaza di Abu Abbas, il palestinese considerato responsabile del dirottamento dell’Achille Lauro.
L’incontro con Scalfaro e Dini ha in pratica concluso la visita in Italia di Arafat, il quale ieri mattina è stato a Firenze, dove ha ricevuto il “Pegaso d’Oro”, e nel pomeriggio a Civitavecchia per ricevere la cittadinanza onoraria della città.
“Continueremo a fare ogni sforzo per approdare alla fine del conflitto”, ha detto Arafat il premio della Regione Toscana, lo stesso che due anni fa venne assegnato alla memoria del premier israeliano assassinato Yitzhak Rabin.
Non c’è invece stato l’incontro con il segretario delle Nazioni Unite Kofi Annan, anch’egli a Firenze per una visita strettamente privata.

Dopo l’incontro con Scalfaro, Arafat si è recato a Tarquinia e nella tarda serata di ieri è partito da Roma per Il Cairo.

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