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Fondazione Mediterraneo - La stampa IL DENARO
16 settembre 2003

Sotto il sole del Vesuvio le voci della pace

di Ada Saverio

E’ domenica, il 14 settembre. La Basilica di Santa Maria a Pugliano è stracolma di gente. Si esibiscono i cori di vari Paesi del Mediterraneo: da Malta alla Croazia, alla Slovenia. Il bel canto e le voci di uomini e donne, provenienti da ogni parte dell’Italia e dei Paesi euromediterranei, unificano, sotto il segno della pace, storie e culture differenti.Il sindaco Luisa Bossa sottolinea: “E’ un evento che, al di là del valore in sé, assegna alla Regione Campania ed alla Città di Ercolano un ruolo ed una funzione importanti nella storia degli scambi culturali ed artistico-musicali del nostro Paese. Ercolano, con la bellezza dei suoi luoghi e la vocazione e passione civile della sua gente, può concorrere, degnamente, al formarsi di una coscienza generale che faccia del Mediterraneo, in questa tormentata fase della storia del mondo, un luogo di pace, un’area dell’incontro, della conoscenza e ri-conoscenza dell’altrui diversità. La musica e il bel canto, per l’universalità del loro linguaggio, ci aiuteranno a fare affermare questa corale ed elementare verità”. “La cornice di Ercolano - afferma il vicepresidente del Consiglio d’Europa Claudio Azzolini - ben si coniuga con l’impegno culturale e civile che il Sindaco di questa splendida città vesuviana profonde da tempo per una sempre maggiore affermazione di valori di civiltà e solidarietà che caratterizzano le genti ercolanesi. Le forze politiche, tutte insieme, devono saper operare coese per la salvaguardia di questi valori di civiltà e di cultura, al di là dei singoli schieramenti di appartenenza”. Il segretario al turismo di Malta, Michael Aquilina, evidenzia che la realtà culturale e turistica di Ercolano rappresenta un unicum nel contesto del bacino mediterraneo, che senz’altro può integrarsi in un pacchetto turistico-culturale in cui dalla realtà di Ercolano si può agevolmente approdare, per le vie del mare Nostrum, alla Medina di Malta. Il coro Transfrontaliero di Capodistria richiama un lungo applauso intonando le note “corali” di “Malafemmena”, prima de “La Montanara” e di altre melodie quali la bella “Cara mama marideme”.Ma il momento più commovente della serata, anche in seguito ai drammatici eventi che hanno colpito Ercolano nello stesso giorno, è stato quando, per la prima volta in forma corale ed in anteprima assoluta, è stato eseguito dal Coro del Teatro San Carlo di Napoli l’Inno del Mediterraneo composto dal Maestro Marco Betta. “E’ questo — ha sottolineato il presidente della Fondazione Laboratorio Mediterraneo Michele Capasso — un momento particolare e fortemente simbolico. Abbiamo voluto far partire da qui questo Inno che, dopo anni di travagliato lavoro, è stato approvato da tutti i Paesi senza, però, alcun testo scritto condiviso.Per ora, quindi, solo le note uniscono le rive del Nostro Mare”.Commozione sui volti dei coristi e del pubblico durante l’esibizione dell’Inno e quando il Segretario generale dell’Accademia del Mediterranea, il tunisino Nadir Aziza, ha consegnato — negli abiti cerimoniali dell’alta istituzione — la Medaglia d’onore al Sindaco di Ercolano ed il “Premio Mediterraneo d’Arte” al Soprintendente del Teatro San Carlo Gioacchino Lanza Tomasi. Quest’ultimo si è complimentato con il compositore Marco Betta ed ha sottolineato la professionalità e la passione con cui i solisti del San Carlo hanno eseguito un inno destinato a divenire simbolo di pace e di dialogo tra i Popoli del Mediterraneo.

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