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Fondazione Mediterraneo - La stampa NAPOLIFILMFESTIVAL
19 giugno 2004


“L’autore del realismo egiziano: Muhammad Khan”

di Mario Violini


Muhammad Khan è considerato uno dei più importanti registi del nuovo realismo del cinema egiziano, è l’autore di Darbat shams (colpo di sole), Al-kharif (L’autunno), Kharaja wa lam ya ‘ud (Uscì e non è mai tornato), ‘Awda muwatin (Ritorno di un cittadino), Ahlam Hind wa Kamiilya (I sogni di Hind e Camilia), Zawjat rajul muhimm (La moglie di un uomo importante), ed altri ancora. Ha appena terminato Klepty per portarlo al nostro festival, ma la notizia dell’ultima ora che Marco Muller lo vuole visionare per Venezia ci ha costretto rispettosamente a toglierlo dal programma, salvo sorprese dell’ultima ora.
Khan ha vinto, meritatamente, numerosi premi in festival internazionali: Ta’ir ‘ala attariq (Un uccello sulla strada) ha vinto il premio speciale della giuria al festival di Nantes, in Francia, nel 1982; “Uscì e non è mai tornato”, ha vinto il Tanit d’argento al festival di Cartagine, in Tunisia, nel 1984; “La moglie di un uomo importante” ha vinto la medaglia d’argento al festival di Damasco, in Siria, nel 1987; “I sogni di Hind e Camilia” ha vinto la medaglia di bronzo al festival di Valencia, in Spagna, nel 1988. In molti film di Khan, gli avvenimenti si svolgono nelle brulicanti strade del Cairo e l’obiettivo è spesso puntato su protagonisti delusi e/o falliti nella vita che, però, come dice l’autore “hanno sogni e speranze e sono sempre inseriti in situazioni reali. Anche se le cicostanze che attraversano i personaggi sono negative e fallimentari, essi alla fine ottengono la vittoria, quasi a riscatto della loro triste esistenza”.

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