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Fondazione Mediterraneo - Il programma Con il contributo della Commissione Europea Euromed Audiovisual



IL CINEMA SECONDO
SALAH ABOU SEIF



Dal 13 dicembre 2002 al 3 gennaio 2003
Cinema Lumière
via Pietralata, 55/a - BOLOGNA


Fondazione Laboratorio Mediterraneo
Cineteca del Comune di Bologna
Mostra Internazionale del Cinema Libero



PROGRAMMA



Venerdì 13/12 ore 15.30

Shabăb imraa (La giovinezza di una donna)
1956, v.o., sott. ingl., 35mm, 125’

Un giovane campagnolo va in città per terminare i propri studi. S’imbatte in un’affascinante e gelosa locatrice che si invaghisce di lui.


Lunedì 16/12 ore 15.30

Al futūwa (Il picchiatore)
1957, v.o., sott. fr., 35mm,115’

Un campagnolo proveniente dal Said arriva al Cairo e lavora al mercato dove riesce ad opporsi al padrone e a prenderne il posto.


Mercoledì 18/12 ore 15.30

Anâ hurrâ (Cerco la mia libertà)
1958, v.o., sott. fr., 35mm, 115’

Il film segue le vicissitudini di una giovane donna desiderosa di liberarsi dalle catene della società tradizionalista, ma che finisce con l’innamorarsi di Abbas , un giornalista nazionalista.


Lunedì 23/12 ore 15.30

Bayna al-samā wa al-ard (Tra cielo e terra)
1959, v.o., sott. ingl., 35mm, 115’

Dodici persone di età e status diversi restano bloccati in un ascensore. Si creano situazioni e reazioni molto diverse e singolari in ciascun personaggio.


Venerdì 27/12 ore 15.30

Al-qāhira thalāthin (Il cairo 1930)
1966, v.o., sott. fr., 35mm, 135’

Il destino di tre studenti nell’Egitto degli anni ‘30. Una bella ragazza è costretta a prostituirsi per combattere la povertà. Innamorata di uno studente vicino di casa, è corteggiata da un suo compagno di studi, convinto che il denaro abbia un potere enorme sulla gente.


Lunedì 30/12 ore 15.30

Al-qadiyya 68 (Il processo 68)
1968, v.o., sott. fr., 35mm, 115’

Il film tratta di un caso di ingiustizia sociale. Un caso giudiziario, il numero 68, trattato da giudici e avvocati con leggerezza, dato che si tratta di povera gente.


Giovedì 2/1 ore 16.00

Al wahch (Il mostro)
1953, v.o., sott. fr., 35mm, 115’

Nell’Alto Egitto un oscuro personaggio, per potenziare il proprio dominio, brucia il raccolto dei contadini per obbligarli a cedergli, in cambio di pochi soldi, il terreno. Inattaccabile per i suoi legami con i potenti, si ritroverà contro tutta la popolazione, stanca dei soprusi.


Venerdi 3/1 ore 16.00

Al saqqa mat (Il portatore d’acqua è morto)
1977, v.o., sott. fr., Beta SP, 110’

Due uomini completamente differenti: uno pensa solo a morire, avendo perso la moglie da vent’anni; l’altro, invece, cerca di prendere in ogni istante il meglio della vita. Il film racconta il loro incontro.



Salah Abou Seif è senza dubbio uno dei più autorevoli e rappresentativi registi del cinema egiziano.

Ha esordito nel 1940 ed ha realizzato ben quarantuno lungometraggi, alcuni dei quali sono ritenuti capolavori del cinema arabo.

Abou Seif è considerato il cineasta che meglio ha rappresentato la società egiziana negli anni Cinquanta e Sessanta, cogliendone le trasformazioni e facendo vivere le forme più originali della sua cultura.

Collaboratore abituale del Nobel per la letteratura Naguib Mahfuz, Abou Seif ha descritto con estrema sensibilità i caratteri dell’uomo egiziano, che ha colto sia nei momenti di vita quotidiana, sia nella sua partecipazione ai grandi avvenimenti che hanno segnato la Storia del Paese nel secolo scorso.





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I film sono in versione originale con sottotitoli in inglese o francese e verranno tradotti simultaneamente. Essi sono stati concessi dalla Cineteca dell´Egyptian Film Center (Cairo) e dalla collezione privata di Jean-Marie Bonassus (Parigi).



Si ringrazia per la collaborazione il Ministero Egiziano della Cultura – Cento Cinematografico Egiziano (Cairo) e l’Accademia d’Egitto (Roma).



Il progetto CINEMAMED è cofinanziato dal programma MEDA dell’Unione Europea.



Le opinioni espresse nel presente documento non rispecchiano necessariamente la posizione dell’Unione Europea o dei suoi Stati membri.


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www.cinemamed.org







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