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I premiati e le motivazioni La Giuria Internazionale dei lungometraggi della XIV edizione di Alpe Adria Cinema - Trieste Film Festival, composta da Gianluca Arcopinto (produttore, Italia), Piergiorgio Gay (regista, Italia) e Deborah Young (critico cinematografico e regista, USA) ha visionato 12 opere e assegna all´unanimità: Il Premio Trieste di un valore di 5.000 euro al Miglior Lungometraggio, offerto dall´Assessorato alla Cultura del Comune di Trieste a:
"Perché è un film che mischia realtà e finzione in una struttura audace, e racconta con grande generosità l´umanità dei protagonisti attraverso il loro legame con la musica". La giuria inoltre attribuisce una menzione speciale a:
"Per il rigore della regia e la grande bravura dell´attrice che riesce a raccontare un mondo interiore con economia di gesti". La Giuria Internazionale del concorso cortometraggi composta da Agnès Wildenstein (critico cinematografico, Francia), Nuno Rodrigues (direttore del festival internazionale del Corto Metraggio di Vila do Conde, Portogallo), Philippe Clivaz (direttore dell´Agenzia del Cortometraggio, Svizzera) ha visionato 23 opere e assegna: Il Premio Internazionale Laboratorio Mediterraneo al miglior cortometraggio offerto dalla Fondazione Laboratorio Mediterraneo di Napoli, di un valore di 1.500 euro a:
"Perché, girato in modo superbo, ritrae la vita rude dei contadini bielorussi in paesaggi magnifici. Un sobrio commento fuori campo a ritratti di donne e uomini che mostrano le loro dure condizioni di vita. Riprese splendide, luci e inquadrature molto belle come un dipinto classico dal sapore tragico". La giuria attribuisce inoltre 2 menzioni speciali a:
"Tratto da una novella di Israel Motter, tutto l´universo della letteratura e del cinema russo si concentra nella vita di una coppia alla deriva in una città decadente. Una pièce teatrale che si svolge ogni notte nella camera da letto, dando spettacolo ai vicini. Barocco e grottesco, ridondante ed estremo, come lo è l´anima russa".
"per il radicalismo estetico del bianco e nero del cinema delle origini in un universo nero al limite dello sperimentale. Una vera esperienza di cinema, una regia circolare del "Cappuccetto Rosso" di Perrault, quasi come sotto l´effetto della cocaina". Torna indietro |
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